I siti web delle PA dopo le “Linee Guida Brunetta”

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Un volume, appena pubblicato, mira a fare luce sulla normativa vigente in materia di siti web pubblici e ad offrire gli schemi operativi per pianificare un’operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi offerti. Il libro si intitola, appunto, “I siti web delle pubbliche amministrazioni” (Ed. Maggioli) e lo spunto per la sua pubblicazione è arrivato dalle recenti Linee Guida del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. Gli autori sono Ernesto Belisario, Gianluigi Cogo e Roberto Scano. Proprio da Gianluigi Cogo riceviamo e volentieri pubblichiamo una presentazione del libro.

9 Novembre 2010

G

Gianluigi Cogo

Articolo FPA

Un volume, appena pubblicato, mira a fare luce sulla normativa vigente in materia di siti web pubblici e ad offrire gli schemi operativi per pianificare un’operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi offerti. Il libro si intitola, appunto, “I siti web delle pubbliche amministrazioni” (Ed. Maggioli) e lo spunto per la sua pubblicazione è arrivato dalle recenti Linee Guida del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. Gli autori sono Ernesto Belisario, Gianluigi Cogo e Roberto Scano. Proprio da Gianluigi Cogo riceviamo e volentieri pubblichiamo una presentazione del libro.

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Il 26 luglio 2010 sono state pubblicate, sul sito del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, le “Linee guida per i siti web delle Pubbliche Amministrazioni”. Il documento, previsto dall’art. 4 della Direttiva n. 8/2009 del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione (in materia di riduzione dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni e miglioramento della qualità dei servizi e delle informazioni on line al cittadino), ha l’obiettivo dichiarato di suggerire alle Pubbliche Amministrazioni criteri e strumenti per razionalizzare i contenuti on line, ridurre i siti web pubblici obsoleti e migliorare quelli attivi. Le Linee Guida, prima di essere pubblicate (ed anche questa è una novità), sono state oggetto di una consultazione pubblica (anche se, a dire il vero, poco partecipata) della durata di due mesi, condotta attraverso un forum di discussione sul sito del Ministero.
Ad una lettura attenta, non sfuggirà che il documento è privo di un contenuto innovativo, avendo la funzione di fornire alle Amministrazioni una guida agli obblighi normativi da tempo vigenti; si tratta del tentativo compiuto dal Ministero per stimolare le Amministrazioni italiane ad intraprendere un percorso di adeguamento a norme spesso ignorate e a realizzare siti che consentano di conseguire benefici sia per il settore pubblico sia per l’utenza in termini di efficienza e trasparenza.

È facile constatare come le tecnologie abbiano rivoluzionato le nostre abitudini ed i nostri gesti quotidiani e come sia sempre crescente il numero di soggetti che, nel nostro Paese, utilizzano le nuove tecnologie per effettuare operazioni bancarie, acquisire informazioni, stipulare contratti, intrattenere relazioni commerciali. È però altrettanto facile rilevare come vi siano alcuni settori più resistenti al cambiamento innescato dal progresso tecnologico; tra questi sicuramente spicca la Pubblica Amministrazione.
Nel corso degli ultimi anni, i siti web istituzionali hanno acquisito una sempre maggiore importanza, diventando – di fatto – il principale front office di ogni Amministrazione, e lo stesso legislatore si è occupato più volte di definire caratteristiche e contenuti dei website pubblici; man mano che l’evoluzione del web ha rivoluzionato la vita degli individui e delle imprese, sono stati emanati provvedimenti che hanno reso i siti pubblici uno snodo di centrale importanza nella vita dell’Ente: dalla Legge n. 4/2004 sull’accessibilità, al D. Lgs. n. 82/2005 (Codice dell’Amministrazione Digitale), fino alla Legge n. 69/2009 che ha addirittura previsto il c.d. Albo pretorio elettronico.
Tuttavia, gran parte degli Enti non rispetta tali disposizioni e non riesce ad utilizzare il sito web in modo da renderlo efficace strumento di trasparenza ed erogazione di servizi on line a cittadini e imprese.

Sembra quasi un paradosso, ma quando si parla di siti web pubblici o di portali istituzionali non si pone mai abbastanza l’attenzione sulla finalità di questi servizi.
Quando abbiamo deciso di intraprendere l’avventura di scrivere questo libro, abbiamo convenuto che l’interpretazione e lo stimolo al miglioramento delle Linee Guida per i siti web delle Pubbliche Amministrazioni emanate dal Ministero dell’Innovazione dovessero avere un unico obiettivo: facilitare tutti i soggetti che, a vario titolo, si occupano di web nella Pubblica Amministrazione a mettere sempre al centro della loro azione il cittadino, lo spirito di servizio e il buon senso.
Le Linee Guida sono uno strumento sicuramente imperfetto ma perfettibile e, come tutti gli elaborati di tipo collaborativo, contengono inesattezze e diversi buchi neri che questo libro cercherà di riempire. Ma va detto da subito e in modo chiaro che esse rappresentano uno strumento utilissimo, un punto di partenza e un riferimento che mancava e che ora apre una strada nuova dopo anni di pionierismo, di pressappochismo e, purtroppo, di inutile autocelebrazione e autoreferenza.

In un periodo in cui si coglie il cambiamento e la trasformazione della società in senso “connettivo” grazie alle tecnologie ma soprattutto a una cultura diffusa che eleva la “condivisione della conoscenza”, la Pubblica Amministrazione è, in gran parte, ancora ferma alla prima fase del web, quella informativa. Invece, la società dell’informazione sta pian piano consegnando il testimone alla “società della conoscenza” che proprio sulle connessioni e sul valore di queste basa il suo rapido sviluppo.
Ignorare un web che sta diventando ormai un grande ecosistema in grado di raccogliere “anche”, ma non “solo” informazioni digitali, sarebbe un errore. Ignorare un web quale luogo più adatto a sviluppare tutti i servizi di e-government sarebbe mancanza di lungimiranza.
Un’Amministrazione che usi correttamente il proprio sito web è quindi, prima ancora che efficiente, un’Amministrazione più vicina ai cittadini; non solo aiuta a ridurre gli sprechi, ma erogando i propri servizi in modo funzionale può migliorare la qualità della vita dei propri utenti. Ciascuno deve essere messo nelle condizioni di interagire con gli uffici pubblici in modo nuovo, senza dover sottostare ai pesi connessi alla tradizionale dimensione burocratica (file agli sportelli, ecc.), ma fruendo della semplicità delle comunicazioni info-telematiche.

Finita l’era degli approcci settoriali, è doveroso prendere coscienza del fatto che siti web efficaci e funzionanti sono frutto di un lavoro su di un triplice livello: tecnico, organizzativo e normativo.
Per questo motivo abbiamo deciso di scrivere questo testo a più mani, perché siamo convinti che realizzare un sito web per la Pubblica Amministrazione necessiti di più competenze e, quasi sempre, un approccio multidisciplinare può evidenziare mancanze che un solo soggetto, se pur competente, a volte tende a tralasciare o a sottovalutare.
Prendendo come spunto le Linee Guida pubblicate il 26 luglio 2010, questo libro si propone di illustrare la normativa rilevante in materia di siti web pubblici e di offrire gli schemi operativi per pianificare una operazione di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi offerti sul web da parte delle Amministrazioni Pubbliche italiane. L’ambizione è quella di fornire più elementi e riflessioni possibili per migliorare la qualità dei siti web della Pubblica Amministrazione sia sotto il profilo dei contenuti offerti che rispetto alle prospettive dell’integrazione di strumentazione web 2.0, di servizi di e-government e di sistemi di knowledge management.

La scelta di scrivere una guida per la realizzazione e la gestione dei siti web pubblici trova ragion d’essere proprio nella necessità delle Amministrazioni di avere, alla luce dei recenti interventi legislativi, un quadro sistematico ed aggiornato degli aspetti di cui tenere conto in tutte le attività collegate ai website pubblici; una loro mancata valutazione – oltre ad impedire all’Ente di conseguire gli attesi benefici in termini di efficienza e trasparenza – rappresenta una violazione degli obblighi normativi ed espone l’Amministrazione e gli agenti pubblici a sanzioni e responsabilità.
Il testo si rivolge a tutte le figure professionali che, con diverse funzioni e competenze, intervengono nella gestione di un sito web: responsabili della comunicazione, responsabili degli uffici stampa, URP, redazioni web, responsabili organizzativi, informatici e, in generale, a tutti coloro che desiderano approfondire le tematiche della comunicazione on line; un’apposita sezione è dedicata ai decisori finali, siano essi amministratori o dirigenti che stentano a districarsi in un quadro normativo esaustivo ma, al tempo stesso, complesso.
Questo libro – almeno nelle intenzioni e anche per il tono discorsivo dato allo stile di esposizione – vuole essere utile non solo alle Amministrazioni (e ai loro fornitori e consulenti), ma anche a tutti i cittadini che abbiano intenzione di comprendere in modo agevole quali siano i propri diritti e i meccanismi per azionarli.
Per questo motivo abbiamo ritenuto utile organizzare il testo come una guida operativa, dove vengono analizzati tutti i principali aspetti legati alla gestione del sito web.
Non è stato effettuato, quindi, un commento sistematico a singoli articoli, ma è stata condotta l’analisi dei più importanti profili secondo un preciso ordine; nel corso di tutta la trattazione viene dato ampio risalto alle questioni relative alle sanzioni e  alle responsabilità per gli Enti che non ottemperino al dettato normativo.
La prima parte (Capitoli I, II e III)
è dedicata alla presentazione della Direttiva n. 8/2009   e delle Linee Guida del 26 luglio 2010 oltre che all’illustrazione delle normative rilevanti in materia di realizzazione e gestione dei siti web pubblici sia sotto il profilo delle caratteristiche tecniche (accessibilità e usabilità) sia sotto quello dei contenuti minimi obbligatori per legge.
La seconda parte (Capitoli IV e V)
contiene indicazioni utili nella fase di adeguamento e razionalizzazione dei contenuti e dei servizi già esistenti, oltre che nella fase di gestione del back office del sito web pubblico.
La terza parte (Capitoli VI, VII e VIII)
è dedicata, infine, all’erogazione dei servizi on line da parte delle Amministrazioni, con particolare attenzione alle nuove frontiere rappresentate dal Web 2.0 e dall’Open Data.

L’obiettivo, ambizioso, è quello di contribuire ad agevolare la nascita di siti Web di nuova generazione, che rendano le Amministrazioni meno distanti dai cittadini e sempre più orientate al servizio della comunità.
Siamo convinti che la lettura potrà aprire anche un dibattito in Rete, luogo ideale per apportare, poi, ulteriori contributi nonché costruttive critiche.

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Chi sono gli autori del libro “I siti web delle pubbliche amministrazioni”

Ernesto Belisario
Ernesto Belisario, avvocato, specializzato con lode in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione. Si occupa, per professione e per passione, di diritto delle nuove tecnologie e di diritto amministrativo. Docente presso l’Università degli Studi della Basilicata, è relatore in convegni, incontri e seminari sulle materie di attività e tiene lezioni in Master Universitari, corsi di formazione e specializzazione.
Iscritto all’Albo dei Consulenti e Docenti del FORMEZ, è autore di numerose pubblicazioni (cartacee e digitali) sui temi del Diritto Amministrativo e dell’Information Technology Law ed è componente del Comitato Scientifico della Rivista “E-Gov” di Maggioli. E’ referente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Potenza presso la Fondazione Italiana per l’Innovazione Forense (FIIF) e componente del Gruppo di Lavoro per i giovani avvocati del Consiglio Nazionale Forense. E’ socio fondatore e segretario generale dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione e Presidente del Circolo dei Giuristi Telematici; cura “Diritto 2.0” un blog sul diritto delle nuove tecnologie.

Gianluigi Cogo
Da anni facilita i processi che sfruttano le nuove tecnologie e diffonde cultura digitale nella P.A. In rete dai primissimi anni ‘90, a Venezia fonda la prima rete civica “Venice On-Line” e poi il primo portale cittadino:”Venezia.Net”. Verso la fine degli anni ’90 fonda, assieme ad altri colleghi, il primo network dei comuni della Provincia di Venezia “Polo Est” e infine uno dei primi social network italiani: “Networkingitalia.it”. Presso la Regione Veneto, dove ha la responsabilità dei progetti internet e intranet, crea la prima rete intranet basata su workspace e su dinamiche 2.0. Sviluppa, insieme ad altri colleghi di diverse regioni italiane, Ritef, la “rete delle regioni per l’e-learning” ed è fin dai primi anni 2000 uno dei protagonisti del Cisco Networking Academy in Italia. Attualmente svolge consulenze per università e ministeri per divulgare le dinamiche e i valori della “collaborazione e della partecipazione”. È presidente di Assint (associazione per lo sviluppo dell’innovazione e delle nuove tecnologie), membro dell’esecutivo dell’Istituto per le politiche dell’innovazione, fondatore/animatore della rete degli innovatori della pubblica amministrazione e molto attivo con il suo blog. Ha ideato e promosso il primo Barcamp degli innovatori della pubblica amministrazione, e collabora con diverse istituzioni a master e corsi sull’e-government 2.0 e sull’enterprise 2.0. Scrive su diverse riviste del settore e ha pubblicato un libro dal titolo "La cittadinanza digitale".

Roberto Scano
Si occupa d’informatica e innovazione dallo scorso millennio, in particolare dell’evoluzione del Web, operando all’interno del consorzio W3C (World Wide Web Consortium). Co-autore di specifiche tecniche (W3C) e norme tecniche (ISO) in materia di accessibilità ed ergonomia, dal 2003 supporta lo sviluppo di normative in materia, essendo l’estensore della proposta di legge "Campa-Palmieri", divenuta poi l’attuale legge 4/2004 (Legge "Stanca"). Autore di quattro opere divenute i pilastri di riferimento per l’accessibilità del Web, unici testi in italiano citati in specifiche ISO e in documenti della Commissione Europea, ha partecipato alla realizzazione e all’aggiornamento dei requisiti di accessibilità per i siti Web delle PA. Ha svolto attività di consulenza e monitoraggio della qualità dei siti Web delle P.A. centrali e locali per il CNIPA, DDIT e FORMEZ, progettando e curando la gestione tecnica del portale accessibile.gov.it. Presidente dell’associazione IWA ITALY (International Webmasters Association Italia), organizza e partecipa a manifestazioni ed eventi dedicate alla promozione dell’uso corretto della rete. Attualmente svolge l’attività di consulente e formatore per aziende e P.A, scrive mensilmente articoli per riviste del settore svolgendo inoltre l’attività di consulente tecnico in ambito giudiziario.

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