ICity Rank 2024: ecco le otto città più digitali d’Italia

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Prosegue la trasformazione digitale delle città: cresce il punteggio medio, si riducono i divari geografici e dimensionali, soprattutto nella digitalizzazione amministrativa, anche per effetto del PNRR. Otto le città italiane leader dell’innovazione: Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia. Scopri tutte le tendenze e risultati della ricerca di FPA sulla trasformazione digitale dei 108 comuni Capoluogo, presentata in occasione della tredicesima edizione di FORUM PA Città

28 Novembre 2024

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Redazione FPA

Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia sono le città italiane leader dell’innovazione digitale, che hanno integrato la tecnologia in tutti gli aspetti di infrastruttura e servizi, seguite da vicino da ben 30 Comuni che stanno rapidamente migliorando nel percorso di maturità digitale. Crescono i punteggi medi, con un balzo avanti soprattutto nella digitalizzazione amministrativa per effetto dei progetti PNRR, mentre si riducono i divari tra grandi e piccoli centri e tra Nord e Sud, con un miglioramento sensibile del MezzogiornoFine modulo. Sono i risultati di ICity Rank 2024, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni Capoluogo realizzata da FPA, presentata oggi a FORUM PA Città, l’evento dedicato all’innovazione urbana e tappa conclusiva del percorso di lavoro dell’ICity Club.

Le tre dimensioni della ricerca

Anche in questa edizione, la valutazione delle città è stata articolata in tre dimensioni (sulla base di 39 indicatori costruiti su circa 200 variabili) che hanno mostrato caratteristiche e dinamiche diverse: la dimensione “Amministrazioni digitali” riguarda la digitalizzazione dell’attività amministrativa, tra siti web, fruizione dei servizi on line e adozione delle piattaforme nazionali; quella “Comuni aperti” analizza il livello di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la fruibilità di app; “Città connesse” la trasformazione digitale dei servizi urbani tra sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e device collegabili, strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e analisi dei dati.

ICity Rank 2024: risultati e tendenze

Dai livelli di punteggio raggiunti nei 3 rating, emergono 8 città “full digital” (Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Modena, Roma e Venezia), le uniche a superare il punteggio “soglia” di 75/100 nei tre indici. Si evidenzia poi un gruppo di 30 città “altamente digitalizzate”, tra cui 8 (Brescia, Cagliari, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Rimini, Torino, Trento) vicinissime alla piena digitalizzazione, con un punteggio superiore ai 75/100 in due indici e uno superiore ai 50/100 nel restante, e altre 22 (Bari, Bolzano, Cesena, Cuneo, Cremona, Ferrara, La Spezia, Livorno, Lodi, Messina, Monza, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Piacenza, Pescara, Prato, Siena, Verona e Vicenza) comunque in procinto di raggiungere questo risultato.

Ci sono poi 42 città “in transizione”, che hanno iniziato ad adottare tecnologie digitali e mostrano risultati tendenzialmente in crescita, ma con situazioni molto differenziate nelle singole dimensioni. Sono Alessandria, Ancona, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Biella, Caltanissetta, Catania, Fermo, Forlì, Frosinone, Grosseto, Imperia, Lecce, Lecco, Latina, Mantova, Massa, Matera, Macerata, Novara, Nuoro, Oristano, Pistoia, Pesaro, Pordenone, Ravenna, Reggio Calabria, Ragusa, Rovigo, Salerno, Sassari, Siracusa, Sondrio, Taranto, Terni, Trieste, Treviso, Udine, Varese, Verbania, Vercelli. Seguono poi 21 città “ibride”, in cui convivono elementi tradizionali e digitali, con un punteggio superiore ai 50/100 in una sola dimensione. E infine 7 città ancora in fase di “avvio” nella trasformazione digitale – Avellino, Crotone, Enna, Foggia, Isernia, L’Aquila, Rieti – in ritardo in una o più dimensioni.

Indice Amministrazioni digitali. Nell’indice “Amministrazioni digitali”, al primo posto si colloca Genova che con il punteggio di 87/100 sale di ben 12 posizioni rispetto al 2023. Seguono a breve distanza Cremona (seconda con 86/100) e le toscane Firenze e Pistoia (terze a pari merito con 85/100). Si confermano in Top10 Modena, Bergamo, Siena e Lodi, a cui si aggiungono le new entry Piacenza e Caltanissetta. Quest’ultima fa registrare una crescita poderosa di 78 posizioni, che le consente di raggiungere il 6^ posto in graduatoria.

Indice Comuni aperti. La graduatoria dell’indice “Comuni aperti” è guidata dal terzetto Bologna, Firenze e Torino, prime a pari merito con il punteggio massimo di 85/100. Seguono a breve distanza Milano e Roma, entrambe con un punteggio di 83/100. Si confermano in Top10 le due realtà metropolitane di Genova e Venezia e le città medie di Modena, Bergamo, Trento e Reggio Emilia.

Indice Città connesse. Nelle “Città connesse” al comando ci sono Bologna, Cagliari e Milano, a pari merito con il punteggio di 92/100. Seguono, non distanti, Modena (90/100) e Padova (89/100) e poi con 88/100 Venezia, Firenze e Bergamo a cui si aggiunge la new entry Brescia. Torino chiude la Top10 con il punteggio di 87/100.

La crescita. I risultati di ICity Rank 2024 mostrano una crescita dei punteggi medi dei 108 Comuni capoluogo in tutti e tre gli indici, ma non nella stessa misura. La più evidente è nella dimensione “Amministrazioni digitali”, dove il valore medio sale di ben 8 punti, da 60/100 a 68/100. Ma è significativa anche nelle “Città connesse”, dove il punteggio medio sale di 4 punti (da 56/100 a 60/100). Più contenuta, nella dimensione “Comuni aperti” dove è solo di 2 punti (da 50/100 a 54/100).

I divari. La riduzione dei divari Nord/Sud e tra centri di diverse dimensioni non è omogenea. In “Amministrazioni digitali” si riduce a 11 punti contro i 12 dello scorso anno la distanza tra i punteggi del Mezzogiorno (61/100) e del Nord (72/100). Si riduce a 11 punti contro 14 della scorsa edizione la differenza tra i punteggi dei piccoli centri (63/100) e delle grandi realtà urbane (74/100). Restano marcate le differenze negli altri due indici: 18 punti in “Comuni aperti” e 19 in “Città connesse” tra Nord e Sud, 31 punti in “Comuni aperti” e 35 in “Città connesse” tra grandi e piccole città.

Grandi e piccole. Tutte le grandi città (popolazione sopra i 250mila abitanti) sono nelle fasce più elevate. Ben 6 delle 8 città full digital sono realtà metropolitane, ovvero Firenze, Milano, Bologna, Genova, Venezia e Roma. Ma accanto alle più grandi, si conferma un gruppo di città medie innovative, guidate da Bergamo e Modena tra le leader dell’innovazione, a cui si aggiunge una pattuglia di 6 prossime alla maturità digitale: Brescia, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Rimini e Trento. Di contro, le città più piccole sono quelle che spesso registrano i maggiori incrementi nei punteggi.

I commenti

“ICity Rank 2024 mostra un miglioramento nella trasformazione digitale dei Comuni capoluogo, con una crescita in tutti e tre gli indici, evidente soprattutto nella dimensione “Amministrazioni digitali”, dove il valore medio cresce di ben 8 punti, spinto anche dalle prime implementazioni dei progetti PNRR – spiega Gianni Dominici, Amministratore Delegato di FPA –. Questo dimostra come buona parte delle città italiane sia riuscita a cogliere le opportunità offerte delle tecnologie per digitalizzare servizi e funzioni ‘tradizionali’. La sfida ora si sposta nel creare nuovi meccanismi creativi e aperti per coinvolgere tutti gli attori urbani dell’innovazione nella prospettiva delle ‘responsive city’, città capaci di utilizzare il patrimonio di informazioni, strumenti di comunicazione e capacità elaborativa per migliorare i processi partecipativi e decisionali”.

“Le città hanno un ruolo chiave nel guidare e accelerare la trasformazione digitale del Paese e i Comuni capoluogo si confermano luoghi di sperimentazione e di messa a terra dell’innovazione – afferma Massimo Arioli, CEO di DIGITAL360 –. Per questa ragione, sono da accogliere molto positivamente i passi avanti compiuti dalle città italiane nel percorso di digitalizzazione evidenziati da ICity Rank 2024. Negli ultimi anni i capoluoghi del nostro Paese hanno acquisito importanti dotazioni tecnologiche, applicandole a servizi e funzioni esistenti. Oggi, nel nuovo scenario agevolato dall’intelligenza artificiale, hanno l’opportunità di migliorare l’efficacia e l’efficienza dei servizi e immaginarne di nuovi per i propri cittadini, accelerando il percorso di formazione dei nostri civil servant e di trasformazione e modernizzazione del nostro meraviglioso Paese”.

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