Il Polo Strategico Nazionale è realtà: opportunità e prossimi passi

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Con l’attivazione del Polo Strategico Nazionale (PSN) si completa nei tempi previsti la prima milestone del PNRR inserita nella Missione 1, Componente 1, investimento 1.1. “Infrastrutture digitali”. Ora comincia un’altra fase centrale, quella del processo di migrazione sulla nuova infrastruttura delle 280 amministrazioni in perimetro. Proprio per offrire una panoramica dettagliata dei prossimi step, del funzionamento della nuova struttura e dei servizi offerti alle amministrazioni italiane, FPA organizza per il 19 gennaio un Digital Talk in collaborazione con TIM Enterprise

22 Dicembre 2022

S

Michela Stentella

Foto di Shubham Dhage su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/GTkOJuE1_cE

Con l’attivazione del Polo Strategico Nazionale (PSN), annunciata ieri (21 dicembre) dal Dipartimento per la trasformazione digitale, si completa nei tempi previsti la prima milestone del PNRR inserita nella Missione 1, Componente 1, investimento 1.1. “Infrastrutture digitali” (qui il nostro speciale dedicato alla M1C1 del PNRR “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA”). Un traguardo importante, che mette a disposizione delle pubbliche amministrazioni centrali e locali un’infrastruttura cloud innovativa e ad alta affidabilità, dove potranno essere ospitati i dati e i servizi critici e strategici. Ricordiamo che l’investimento 1.1 stanzia complessivamente 900 milioni di euro per la realizzazione del PSN e per finanziare servizi di supporto alla migrazione sulla nuova infrastruttura delle amministrazioni in perimetro.

Il Polo è strutturato in quattro data center, ospitati ad Acilia e Pomezia nel Lazio, e a Rozzano e Santo Stefano Ticino in Lombardia. Ricordiamo che il progetto del PSN era previsto già dal primo Piano triennale per l’informatica pubblica (2017-2019), e nel corso degli anni ha subito molte modifiche, fino alla Strategia Cloud Italia, presentata il 7 settembre 2021, di cui il PSN rappresenta uno dei tre pilastri, insieme alla classificazione dei dati e dei servizi pubblici e alla qualificazione dei servizi cloud per la PA. Il Polo deve rispettare, quindi, tutte le caratteristiche di qualità definite nella Strategia: le tecnologie e infrastrutture cloud devono essere ospitate in centri dati con elevati standard rispetto a capacità elaborativa, scalabilità, interoperabilità e sostenibilità ambientale. Sicurezza, resilienza, efficienza e indipendenza nella gestione di dati e applicazioni sono perciò le parole chiave del progetto, come ha ricordato Emanuele Iannetti, Amministratore Delegato di Polo Strategico Nazionale S.p.A., la società partecipata da TIM, Leonardo, CDP (attraverso la controllata CDP Equity) e Sogei con la quale il Dipartimento per la trasformazione digitale ha stipulato la Convenzione per l’affidamento dell’infrastruttura.

Ora comincia un’altra fase centrale e delicata, quella del processo di migrazione sulla nuova infrastruttura: dal 2023 le 280 pubbliche amministrazioni in perimetro (200 enti centrali e 80 strutture sanitarie, ASL e AO) potranno richiedere un finanziamento per completare la migrazione dei propri dati e servizi critici e strategici al PSN. Ricordiamo, infatti, che il PSN ospiterà i dati strategici e critici in base alla classificazione prevista dalla Strategia Cloud Italia, e successivamente dettagliata dai documenti attuativi della strategia (Regolamento AgID 15 dicembre 2021 e Determina n. 306/2022 dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale). La classificazione dei dati e dei servizi della PA avviene “in base al danno che una loro compromissione, in termini di confidenzialità, integrità e disponibilità, provocherebbe al sistema Paese”.

La sfida, adesso che il PSN è pienamente operativo, si concentrerà quindi sull’informazione e la sensibilizzazione delle amministrazioni interessate. Come ha sottolineato Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione: “Occorrerà ora saper interloquire al meglio con tutte le amministrazioni che potranno salire a bordo, cercando anche una valorizzazione delle competenze territoriali del settore”. Sul sito del Dipartimento per la trasformazione digitale e sulla piattaforma PA digitale 2026 saranno pubblicati gli avvisi a cui le amministrazioni potranno candidarsi per ottenere i fondi previsti dal PNRR.

Queste le prossime scadenze previste dalla timeline di realizzazione del progetto:

  • entro settembre 2024: almeno 100 PA migrate sulla nuova infrastruttura [target];
  • entro giugno 2026: almeno 280 PA migrate sulla nuova infrastruttura [target].

La realizzazione del PSN ha l’obiettivo, congiuntamente all’investimento 1.2 del PNRR “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud”, di portare il 75% delle amministrazioni italiane ad utilizzare servizi in cloud entro il 2026. L’investimento 1.2, che cuba complessivamente 1 miliardo di euro, prevede infatti la realizzazione di un programma di supporto e incentivo, finalizzato a trasferire basi dati e applicazioni di tipo “ordinario” su ambienti cloud qualificati. Interessa una platea di oltre 16.500 enti pubblici, composta da Comuni, Scuole, Aziende sanitarie e ospedaliere.

Con l’obiettivo di promuovere la massima consapevolezza sull’importanza di questo passaggio storico per la PA italiana, FPA organizza per il 19 gennaio un Digital Talk in collaborazione con TIM Enterprise. L’evento si focalizzerà sulle prospettive future legate al processo di migrazione, per offrire una panoramica dettagliata dei prossimi step, del funzionamento della nuova struttura e dei servizi offerti alle amministrazioni italiane. La partecipazione è gratuita, ma è necessario iscriversi.

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