Il welfare responsabile della Provincia di Latina

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Nel corso di FORUM PA ’09 il tema del welfare e della “cura” della persona ha avuto un rilievo particolare espresso non solo dalla sezione espositiva, con l’area Valore Persona, che è stata tra le più visitate ed apprezzate, ma soprattutto dalla sezione congressuale che ha visto il Ministro Sacconi presentare il Libro Bianco del Welfare. In quell’occasione abbiamo incontrato Clorinda Baiano, Direttore Generale della Provincia di Latina, che ci ha parlato delle scelte fatte dalla sua amministrazione in questo ambito.

25 Giugno 2009

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Tommaso Del Lungo

Articolo FPA

Nel corso di FORUM PA ’09 il tema del welfare e della “cura” della persona ha avuto un rilievo particolare espresso non solo dalla sezione espositiva, con l’area Valore Persona, che è stata tra le più visitate ed apprezzate, ma soprattutto dalla sezione congressuale che ha visto il Ministro Sacconi presentare il Libro Bianco del Welfare. In quell’occasione abbiamo incontrato Clorinda Baiano, Direttore Generale della Provincia di Latina, che ci ha parlato delle scelte fatte dalla sua amministrazione in questo ambito.

Dottoressa Baiano, la Provincia di Latina ha scelto di partecipare al FORUM PA ’09 presentando le sue migliori prassi in tema di servizi per il lavoro e socio assistenza, quali i motivi di questa scelta?

Le politiche di welfare tese a promuovere e rafforzare i servizi per il lavoro e quelli socio-assistenziali rappresentano un caposaldo del programma di governo dell’Ente. La persona e i suoi diversificati ambiti di sviluppo e realizzazione sono centrali rispetto agli interventi compiuti in varie aree di attività: formazione scolastica e lavorativa, sicurezza e tutela dei più deboli, servizi sociali e pari opportunità. Nel partecipare per la prima volta alla mostra – convegno della Pubblica Amministrazione, abbiamo voluto dare spazio alle soluzioni individuate in risposta a quelle che si qualificano oggi come istanze prioritarie del cittadino nel suo rapporto e nel suo inserimento in una realtà sociale, civile e politica che è il luogo per eccellenza dell’esercizio dei diritti-doveri.

FORUM PA ’09 è stato anche il momento in cui il Ministro Sacconi ha presentato il Libro Bianco e la nuova logica del welfare “responsabile” che si contrappone alla logica della certificazione e che si fonda sulla presa in carico della persona assistita accompagnandola nei momenti di crisi e di transizione. Una posizione che la Provincia di Latina condivide?

L’approccio innovativo del Ministro Sacconi, illustrato nel Libro Bianco sul futuro del modello sociale italiano, è ampiamente condiviso dalla Provincia di Latina. La vera qualità del welfare è assicurare la qualità di vita delle persone, delle relazioni sociali, dei rapporti tra i servizi sociali del territorio e la comunità locale, tra operatori sociali e famiglie. Le relazioni sociali di welfare sono di qualità quando esprimono la cultura della cura, intesa come prendersi a cuore l’ “Altro”. Per apprezzare il nuovo carattere relazionale del lavoro sociale occorre osservare come la qualità sociale del welfare è il prodotto della capacità riflessiva delle persone, delle reti sociali e delle organizzazioni sociali profit e non profit. Non basta erogare interventi stabiliti una volta per tutte in risposta a bisogni collocati all’interno di target dati. Si mira alla costruzione, mai completamente definitiva perché costantemente negoziata, di situazioni di benessere, di fiducia e di inclusione sociale che si declinano in ragione delle diverse condizioni di vita di ciascun soggetto nell’ambito della propria comunità. Dentro questo welfare la partecipazione diventa il processo continuo di costruzione di senso e di condivisione dei valori di riferimento.

È in questo senso che avete inteso il concetto di “welfare di comunità” presentato nel vostro stand?

Esattamente! Il senso del “welfare di comunità” è l’attivazione di processi di cooperazione tra attori locali volti ad assicurare interventi efficaci per l’inclusione sociale, per garantire il maggior grado di autonomia possibile e per sostenere le famiglie dei non autosufficienti, superando l’esclusiva logica prestazionale nell’erogazione dell’assistenza. Lo strumento scelto, il “Val. Graf.” (Valutazione Grafica), consente di pianificare le strategie di azione personalizzate che, superando la logica del mero recupero della funzione lesa, ne favorisce quello globale, attraverso un approccio bio-psico-sociale. Un approccio che, tenendo in debita considerazione tutti gli aspetti della personalità, permette di definire obiettivi e di misurare in termini di efficacia i risultati raggiunti. Caratteristica di questo processo è la modularità, che consente un graduale incremento della conoscenza del caso nei diversi setting assistenziali che la persona frequenta durante un determinato periodo/fase della sua vita, permettendo l’aggiornamento costante della scheda personale. Un valido sistema informatizzato favorisce la riduzione dei tempi di raccolta delle informazioni e la distribuzione in maniera diffusa dell’onere della valutazione, realizzando pienamente la presa in carico integrata, la comunicazione tra servizi e professionisti e la continuità delle cure di una stessa persona. Per il suo carattere particolarmente innovativo il “Val. Graf.” è stato scelto e presentato come best practice al 2° convegno internazionale sui Servizi Sociali “La qualità del welfare, come promuovere buone pratiche” organizzato dal Centro Studi Erickson-Trento, nonché dal Ministro Brunetta, nell’ambito dell’iniziativa “Non solo fannulloni”, quale esempio di buona amministrazione che produce “vita buona dei cittadini nel contesto necessario di una società attiva”.

Anche i servizi del lavoro rientrano nella logica del welfare responsabile. Quale è il bilancio del mandato dell’amministrazione provinciale su questo tema?

Nell’ambito delle politiche per il lavoro e per la formazione professionale, si è voluto finalizzare ogni intervento di creazione di nuova occupazione, a favorire l’inserimento nel mercato del lavoro di giovani e donne e a limitare i fenomeni di precariato riqualificando costantemente le risorse umane.

Si è dunque intrapreso un percorso che, tenuto conto delle peculiarità e vocazioni che contraddistinguono il territorio provinciale, è partito dal mondo della scuola per giungere a quello del lavoro attraverso l’elaborazione di una stretta correlazione tra il sistema formativo e quello delle imprese, raccogliendo suggerimenti e proposte che vengono dalle esperienze degli attori e dei protagonisti di questi sistemi: studenti, enti formativi e associazioni rappresentative delle imprese e del mondo del lavoro.
Il modello di “governance” così delineato si riflette pienamente nel Progetto Go.In. (Sperimentazione di Politiche di Governance per l’innovazione del Sistema Formativo Provinciale), realizzato “in house” dalla Provincia di Latina per promuovere una riqualificazione degli operatori d’impresa “tagliata” su esigenze specifiche, favorendo l’inserimento delle donne in processi lavorativi tradizionalmente connotati da forme di discriminazione di genere sia in ingresso che di carriera.

 

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