In Puglia l’open source è legge
Ieri mattina, 11 luglio, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha presentato in conferenza stampa il Disegno di Legge regionale sul software libero. Una scelta che coinvolgerà tutte le amministrazioni pugliesi e che stabilisce un importante principio democratico: la diffusione libera e consapevole degli strumenti informatici.
12 Luglio 2011
Redazione FORUM PA
Ieri mattina, 11 luglio, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha presentato in conferenza stampa il Disegno di Legge regionale sul software libero. Una scelta che coinvolgerà tutte le amministrazioni pugliesi e che stabilisce un importante principio democratico: la diffusione libera e consapevole degli strumenti informatici.
La Giunta Regionale pugliese ha avviato la riconversione della Pubblica Amministrazione regionale e locale verso l’open source, il software aperto allo sviluppo collettivo. Il Disegno di Legge sulle “Norme in materia di pluralismo informatico, nell’adozione e la diffusione del Free Libre Open Source Software e Open Hardware e nella portabilità dei documenti nella Pubblica Amministrazione Regionale e Locale” è stato infatti presentato lunedì 11 luglio alla cittadinanza e ai giornalisti.
"Come Presidente di una Regione – ha detto Vendola – sento il dovere e la responsabilità di scegliere, per lo sviluppo tecnologico della mia amministrazione e degli enti locali della Puglia, le opzioni più sicure, convenienti e aperte. Opzioni capaci di garantire servizi di qualità ai cittadini pugliesi, di generare nuova e buona occupazione e di non vincolare le scelte degli amministratori pubblici ad uno standard proprietario. Per questo la Regione Puglia ha scelto il software libero".
Una scelta impegnativa che non si ferma ad una dichiarazione di principio ma che sarà sostenuta, secondo quanto affermato da Presidente della Regione da atti concreti e investimenti mirati.
Obiettivo del ddl è trasformare i meccanismi di lavoro e di accesso agli strumenti informatici da parte di agenzie, società, enti, aziende, istituzioni e consorzi controllati, vigilati o partecipati dalla Regione per estendersi poi al mondo delle imprese che partecipano alle gare regionali, alla scuola, al mondo della ricerca e alla cittadinanza.
Sul fronte della formazione la Regione incentiverà l’utilizzo del software libero anche a scuola, promuovendo l’inserimento, nei programmi didattici, della formazione all’uso del software libero e della diffusione dei valori etici e culturali ad esso connessi.
Per effetto della nuova norma, inoltre, gli atti, le delibere, i dati, gli albi, le leggi e tutte le attività regionali saranno realizzati con software libero.
"Ho l’onore – ha proseguito Vendola – di amministrare una Regione che vuole trasformare uno storico ritardo in un’opportunità per compiere un balzo, vero e diffuso, verso il futuro. Realizzare questa strategia in modo “plurale” significa discutere con tutti senza timori e pregiudizi. Significa moltiplicare, invece che ridurre, le occasioni di cooperazione. Significa considerare anche le grandi imprese una risorsa potenziale per il territorio, a patto che la bussola sia fermamente orientata alla difesa del bene comune e all’abbattimento del digital divide.
I cittadini hanno il diritto di inventarsi le loro reti comunicative, hanno il diritto di essere proprietari di tutto ciò che ha a che fare con la vita delle nostre comunità e delle nostre società. Oggi la Regione Puglia si pone all’avanguardia in Italia dal punto di vista del passaggio a questa trincea davvero innovativa che è il free software".