La Farnesina attiva il servizio VoIP
Sulla grande autostrada della Rete Internazionale della PA (RIPA) da poco consolidata, cominciano a circolare i primi servizi, come la connessione dati ed il VOIP (Voice over Internet Protocol). Il Ministero degli Affari Esteri, in particolare, è la prima amministrazione ad aver implementato il servizio di telefonia tramite protocollo IP anche sul nascente Servizio Pubblico di Connettività (SPC), anticipando così anche le indicazioni previste dalla Finanziaria 2008.
23 Gennaio 2008
Tommaso Del Lungo
Sulla grande autostrada della Rete Internazionale della PA (RIPA) da poco consolidata, cominciano a circolare i primi servizi, come la connessione dati ed il VOIP (Voice over Internet Protocol). Il Ministero degli Affari Esteri, in particolare, è la prima amministrazione ad aver implementato il servizio di telefonia tramite protocollo IP anche sul nascente Servizio Pubblico di Connettività (SPC), anticipando così anche le indicazioni previste dalla Finanziaria 2008.
Un progetto importante non solo per i risparmi che ne deriveranno, ma perché mostra come anche nella pubblica amministrazione italiana si possa lavorare su progetti di informatizzazione veramente strategici, attuando quello che gli anglosassoni chiamo il learning by doing.
La comunicazione: mission primaria per il MAE
La storia del settore "comunicazioni" nel Ministero degli Affari Esteri è tra le più longeve in assoluto tra tutti i ministeri, dato che la necessità di comunicare è una delle esigenze primarie per cui è nata questa amministrazione, strettamente collegata all’altra mission fondamentale della sicurezza nazionale. Dai messi a cavallo fino ad internet il Ministero, da sempre, ha avuto la necessità di dialogare in modo sicuro e riservato con le proprie Sedi estere ed è per questo che già nel 1967 viene istituito il primo Centro Cifra e Telecomunicazioni. Il MAE è sempre stata, dunque, un’amministrazione all’avanguardia in questo campo, un’amministrazione all’interno della quale sono stati pensati, studiati ed avviati progetti pilota divenuti poi strategici per tutta la PA e più in generale per tutto il Paese. "Se si vuole – ci spiega il Consigliere Luigi Ferrari, Vice Capo del Servizio per l’Informatica, le Telecomunicazioni e la Cifra –si è trattato di una contingenza storica che però ha portato anche ad avere al nostro interno valide professionalità, che sono poi quelle che ci hanno permesso di realizzare a casa un progetto così ambizioso come quello del VOIP tra due reti eterogenee, la RIPA e l’SPC".
Il progetto
La tecnologia VOIP è una tecnologia consolidata ed affidabile e rappresenta uno strumento capace di migliorare i servizi di comunicazione, ottenendo al contempo un considerevole risparmio economico, tanto più rilevante per un’amministrazione che utilizza essenzialmente comunicazioni su tratte internazionali. "Nel 2004 – ci spiega Giovanni Savino responsabile tecnico del progetto- venne indetta la gara per la Rete Internazionale della PA, sulla quale ci impegnammo moltissimo assieme al CNIPA affinché fosse il più trasparente possibile rendendo pubblici, ad esempio, persino i tabellari di valutazione. Quando, pochi mesi dopo, la gara venne conclusa, l’aggiudicazione non determinò nemmeno un ricorso al TAR da parte delle aziende non aggiudicatarie, cosa quasi unica di questi tempi! A dicembre del 2004 venne stipulato il contratto quadro tra il CNIPA e l’RTI aggiudicatario (EDS, British Telecom-Infonet) e nel 2007 l’autostrada è stata completata, collegando per il solo MAE 359 Sedi sparse in tutto il mondo. Ora siamo passati a dotare questa autostrada di contenuti e di servizi, primo in assoluto il VOIP per evidenti ragioni economiche che sono balzate subito agli occhi." Dopo l’attivazione della RIPA e l’adesione del giugno scorso del Ministero Esteri al Servizio Pubblico di Connettività è stata avviata la fase di test per l’introduzione del VOIP nelle comunicazioni telefoniche tra il Ministero e la Rete diplomatico-consolare da una parte e tra gli uffici centrali della Farnesina e le altre 5 sedi ministeriali romane dall’altra. Conclusa positivamente la fase di test il servizio è stato reso immediatamente operativo per tutte le sedi capitoline e per 16 tra le più importanti Sedi della rete diplomatico-consolare, ultima in ordine di tempo, quella a Pechino, che rivestirà un’importanza sempre crescente da oggi al mese di agosto per via dei Giochi olimpici. "La fruizione della VOIP – continua Giovanni Savino, – sarà progressivamente estesa a tutte le Sedi all’estero in cui sono presenti le condizioni tecnologiche minime necessarie per l’erogazione del servizio. È importante sottolineare, infatti, che per la VOIP non esistono soluzioni uniche, valide in tutto il mondo, ma occorre progettare ogni singolo intervento, paese per paese, caso per caso".
Una soluzione innovativa
Quando siamo andati ad intervistare i responsabili del progetto alla Farnesina: il Capo Servizio per l’Informatica e le Comunicazioni, Dottor Massimo Civitelli, il Vice Capo Servizio, Consigliere Luigi Ferrari ed il Dottor Giovanni Savino, tutti e tre hanno posto un particolare accento sulla straordinarietà della soluzione individuata. A causa di una serie di circostanze storiche, infatti, per non vanificare il notevole investimento in una centrale telefonica tecnologicamente avanzata fatto poco tempo prima, con l’attivazione della RIPA ed immediatamente dopo del SPC, il Servizio si è trovato a dover re-ingegnerizzare il sistema di telecomunicazioni in modo che la stessa potesse funzionare in maniera intelligente. In particolare il PBX di ultima generazione utilizzato avrebbe dovuto differenziare il proprio comportamento a seconda del fatto che si trovasse a lavorare su differenti reti IP, agendo di volta in volta come master (SPC), per ricevere ed indirizzare direttamente le chiamate e le connessioni tra le 5 sedi sul territorio romano oppure come slave (RIPA), per dialogare con le varie sedi estere. ""Nortel, nostro fornitore prima e dopo il progetto, – ci ha raccontato Savino – ha saputo risolvere con i suoi tecnici esperti un problema mai posto prima, proprio per le peculiari esigenze sviluppate al Ministro degli Esteri. Il problema era riuscire ad ottenere che la centrale telefonica si comportasse in due modi differenti a seconda della rete su cui veicolare le chiamate. La scommessa è stata vinta!". La soluzione tecnologica adottata rispetta tutti i livelli di sicurezza, affidabilità e performance consentendo di utilizzare il VOIP per tutte le comunicazioni "on-net", cioè tra il Ministero, le sedi romane e le sedi RIPA attive. A breve, in base alla convenienza economica, verrà valutata la possibilità di estensione del servizio anche alle comunicazioni "off-net", cioè con ogni altro soggetto non compreso nelle reti RIPA o SPC.
I benefici
Le caratteristiche peculiari del Ministero degli Affari Esteri e la propria mission istituzionale, necessitano di alcune accortezze che vanno salvaguardate in un progetto di telecomunicazione così innovativo come quello descritto che vanno dalla sicurezza della trasmissione al mantenimento di performance elevate durante tutto l’arco delle 24 ore (a causa dei diversi fusi orari nei quali si trovano le Sedi), fino ad una certa dose di prudenza che suggerisce di non affidarsi troppo a reti non proprie e su cui, in caso di emergenza internazionale, non si potrebbe avere il pieno controllo. Per questo motivo nel progetto VOIP del MAE le linee telefoniche tradizionali, pur venendo ridotte al minimo, non saranno eliminate del tutto. Per motivi di sicurezza, infatti, le linee di telefonia pubblica locali sono mantenute attive ed efficienti per essere prontamente disponibili in momenti di crisi o di emergenza proprio per assicurare un canale alternativo di comunicazione in caso di disservizio della rete IP (i livelli di servizio in uso ipotizzano poche ore di malfunzionamento annuo). Naturalmente i costi per la telefonia subiranno un notevole abbattimento, soprattutto per quanto riguarda le chiamate tra le Sedi estere e Roma, ma il beneficio più grande ci ha spiegato Massimo Civitelli "Verrà dall’esempio che abbiamo dato, anticipando quanto previsto dalla Finanziaria 2008 e dimostrando che anche in Italia è possibile attuare quei meccanismi virtuosi che permettono al Dirigente pubblico di avviare progetti di grande rilevanza in tempi rapidi, solo mettendo a frutto le competenze interne e quelle dei fornitori per risolvere problemi reali individuando soluzioni strategiche da condividere con tutte le altre amministrazioni" Secondo le stime del Governo il passaggio di tutto il mondo della PA dalla telefonia tradizionale al VOIP farebbe risparmiare 25 milioni di euro nel solo 2008, oltre 140 milioni di euro per l’anno 2009 e 286 milioni di euro dal 2010 in poi. Ci auguriamo davvero che possa essere così.