La Lombardia combatterà il digital divide con “aiuto di stato”. OK dall’UE
La commissaria per la concorrenza Neelie Kroes ha osservato: “Investire nella banda larga può contribuire ad affrontare la crisi economica e a favorire la crescita economica. Mi compiaccio della buona collaborazione avuta con le autorità italiane per elaborare un regime di aiuti ben mirato, che contribuirà al raggiungimento di questi obiettivi e alla riduzione del divario digitale, senza escludere gli investimenti privati o falsare indebitamente la concorrenza”.
10 Febbraio 2010
Redazione FORUM PA
La commissaria per la concorrenza Neelie Kroes ha osservato: “Investire nella banda larga può contribuire ad affrontare la crisi economica e a favorire la crescita economica. Mi compiaccio della buona collaborazione avuta con le autorità italiane per elaborare un regime di aiuti ben mirato, che contribuirà al raggiungimento di questi obiettivi e alla riduzione del divario digitale, senza escludere gli investimenti privati o falsare indebitamente la concorrenza”.
In Italia, analogamente a quanto avviene in altri Stati dell’Unione europea, i servizi avanzati a banda larga sono disponibili agli abitanti e alle imprese delle zone più densamente popolate, mentre l’infrastruttura a banda larga è inadeguata o del tutto inesistente nelle aree rurali, nelle aree di montagna e nelle zone geograficamente svantaggiate. Gli abitanti e le imprese di queste zone non hanno un buon accesso alla banda larga e servizi adeguati perché queste aree sono prive di attrattiva commerciale per gli operatori del settore delle telecomunicazioni.
Il governo italiano si prefigge di introdurre la connettività a banda larga di velocità minima di 2 Mbps per almeno il 90% della popolazione nelle aree non servite della Lombardia, dove attualmente l’infrastruttura è inadeguata o del tutto inesistente. Mediante l’organizzazione di una gara pubblica, che esiga il rispetto degli obblighi relativi all’accesso e del principio di neutralità tecnologica, le autorità italiane prevedono di ricevere un’offerta che, combinando diverse piattaforme tecnologiche, sia in grado di ottenere una copertura di banda larga per quasi il 100% della popolazione residente nelle aree isolate.
La Commissione ha anche apprezzato il fatto che il finanziamento pubblico sarà disponibile solo per condotti adatti al passaggio di vari tipi di fibre, ai quali tutti gli operatori interessati avranno libero accesso, senza limiti di tempo. Ciò favorirà la concorrenza tra infrastrutture per investimenti futuri in reti di nuova generazione.
Conformemente agli orientamenti della Commissione sulle reti a banda larga, il finanziamento pubblico previsto dal regime per la Lombardia sarà utilizzato esclusivamente per zone nelle quali i privati non investirebbero a condizioni di mercato e sarà erogato solo dopo l’espletamento di una gara pubblica. Inoltre, un accesso all’ingrosso aperto e non discriminante permetterà a vari provider a banda larga di offrire servizi competitivi sulle nuove reti.