Quali sono i diversi approcci possibili alla mobilità del dato in ambito cloud? Se ne è parlato in un webinar organizzato da FPA in collaborazione con Pure Storage, che si è svolto il 15 aprile scorso
24 Aprile 2020
Redazione FPA
Parlare di cloud in questo particolare momento di emergenza significa soprattutto parlare di home working o, nella sua accezione più avanzata, smart working. Con il lavoro da remoto vengono, infatti, in primo piano alcune soluzioni ed esigenze: un insieme di cloud pubblici o privati accorpati tra loro, sistemi scalabili in base al carico di lavoro, esigenze particolari di memorizzazione dei dati, “Virtual Desktop Infrastructure”, Storage as a Service ad alte prestazioni, esigenze di Disaster Recovery e Continuità Operativa che devono essere attivi per la conformità al GDPR, CPU e RAM ad altissime prestazioni, ma anche memorizzazione dei dati.
Ecco alcuni spunti emersi dal webinar organizzato il 15 aprile scorso da FPA in collaborazione con Pure Storage per approfondire i concetti che stanno alla base della memorizzazione e gestione dei dati e di come essi si declinano in ambito Cloud, evidenziando le differenze rispetto agli ambiti tradizionali. Partendo dal concetto di cloud-first, il webinar si è soffermato in particolare sulla distinzione tra mobilità del dato e migrazione del dato e sui diversi approcci possibili.