La PA come fattore di innovazione. 150milioni per i bandi precommerciali

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Potenziare le infrastrutture di ricerca delle Università e degli Enti Pubblici di Ricerca nelle Regioni della Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania); elaborare progetti di innovazione della PA per garantire servizi di elevata qualità ai cittadini; sostenere la competitività delle imprese, anche a livello di start up, attraverso quattro iniziative di ricerca e innovazione.

15 Marzo 2013

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Potenziare le infrastrutture di ricerca delle Università e degli Enti Pubblici di Ricerca nelle Regioni della Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania); elaborare progetti di innovazione della PA per garantire servizi di elevata qualità ai cittadini; sostenere la competitività delle imprese, anche a livello di start up, attraverso quattro iniziative di ricerca e innovazione. Sono queste le direttrici attraverso cui si articolano i tre bandi, del valore complessivo di 256,5 milioni di euro, presentati oggi dai ministri Francesco Profumo e Corrado Passera.

Attraverso questi bandi, MIUR e MISE hanno individuato una serie di interventi in grado di sostenere la competitività delle imprese e il sistema della ricerca pubblica e privata nel Mezzogiorno. Le risorse a disposizione sono quelle del Piano di Azione e Coesione – a cui MIUR e MISE hanno aderito nel corso del 2012 – elaborato dal governo per velocizzare la spesa dei Fondi Strutturali a favore delle Regioni della Convergenza, indirizzandoli verso obiettivi più coerenti con l’attuale situazione di crisi socio-economica.

La PA come fattore di innovazione. I bandi precommerciali
Mise e Miur hanno stanziato 150 milioni di euro per favorire la ricerca e lo sviluppo di soluzioni e servizi innovativi di pubblica utilità, al momento non presenti sul mercato. Tali risorse saranno impiegate attraverso lo strumento dei bandi pre-commerciali, a cui potranno partecipare tutte le amministrazioni pubbliche delle Regioni Convergenza. Attraverso un’apposita “Chiamata di idee”, le PA interessate potranno descrivere il proprio fabbisogno di servizi innovativi e progetti tecnologici e di ricerca che, in linea con le indicazioni del VIII Programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020, comportino una ricaduta positiva sul tessuto industriale della propria comunità di riferimento. Una commissione mista MISE-MIUR vaglierà le proposte avanzate dalle PA, formando un’apposita graduatoria. Le proposte migliori saranno poi utilizzate come base dei bandi precommerciali veri e propri, attraverso i quali saranno selezionate le imprese incaricate di svolgere, tramite il finanziamento pubblico, le attività di ricerca e sviluppo necessarie alle esigenze delle PA. Attraverso questa iniziativa sperimentale, le amministrazioni locali potranno svolgere un ruolo importante nella promozione e nella realizzazione di prodotti e servizi di ricerca oggi non esistenti e che, una volta funzionanti, potranno supportare sensibilmente lo sviluppo industriale ed economico del territorio.

“L’investimento – spiega il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo – è finalizzato a un nuovo modello di sviluppo, più solido e duraturo per il Paese. Con i bandi precommerciali si intende dare centralità alla PA, intesa come driver dell’innovazione. Partendo dalle sue richieste, sollecitate dai cittadini, vogliamo generare nuovi prodotti e innovazione di sistema. Per la prima volta in Italia – conclude Profumo – si fa un investimento anche in luoghi di contaminazione tra studenti di discipline diverse, per promuovere la cultura, l’imprenditorialità e l’innovazione”.

“Grazie alla collaborazione tra Mise e Miur – dichiara il ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera – abbiamo fatto un importante passo in avanti sul sostegno alla competitività delle tantissime aziende, in particolar modo Pmi, che operano nel Sud e ogni giorno investono sul fronte della tecnologia e della ricerca. Mettere al centro l’innovazione, avvicinare concretamente l’università all’impresa, sviluppare infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, è la priorità per riprendere la strada della crescita. In questo senso – continua – nel corso di quest’anno abbiamo costruito una normativa organica e di respiro per rendere l’Italia un Paese più accogliente per le imprese startup. Nel giro di poche settimane, sono già più di 300 le startup registrate. E’ la dimostrazione della voglia di fare e di innovare che c’è nel nostro Paese e su cui bisogna continuare a investire” conclude Passera.

FONTE: MIUR

 

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