La ricetta dell’Emilia-Romagna per potenziare l’e-governance
"È arrivato il momento di sfruttare le potenzialità di internet e di verificare quanto è stato fatto fino a oggi". È questo, in sintesi, l´obiettivo della Regione Emilia-Romagna espresso in occasione dell’incontro "Quale governance per l’e-government?" di mercoledì 14 maggio a Forum PA. I relatori sono Sandra Lotti, responsabile del coordinamento del piano telematico dell’Emilia-Romagna e Rossella Bonora, responsabile della creazione della Community Network.
15 Maggio 2008
"È arrivato il momento di sfruttare le potenzialità di internet e di verificare quanto è stato fatto fino a oggi". È questo, in sintesi, l´obiettivo della Regione Emilia-Romagna espresso in occasione dell’incontro "Quale governance per l’e-government?" di mercoledì 14 maggio a Forum PA. I relatori sono Sandra Lotti, responsabile del coordinamento del piano telematico dell’Emilia-Romagna e Rossella Bonora, responsabile della creazione della Community Network.
Nelle loro parole emergono gli sforzi concreti per un’attuazione più completa dell’e-governance e per rendere disponibili servizi facilmente utilizzabili da parte di tutti.
A fronte di una diffusione ancora troppo bassa della tecnologia sul territorio (gli internauti in Emilia Romagna costituiscono soltanto il 38% della popolazione) diventa necessario cercare nuove strade per incoraggiare il rapporto tra cittadini e amministrazioni. Per prima cosa rendendo i servizi disponibili per tutti, annullando le distinzioni tra le zone tecnologicamente svantaggiate e quelle più all’avanguardia.
Negli anni passati l’Emilia-Romagna ha investito molto in questo senso. Dal 2003 sono stati spesi oltre 60 milioni di euro per creare la rete Lepida, un investimento sul futuro che permetterà un collegamento più stretto tra tutti gli enti pubblici regionali.
Per prima cosa verrà costruito un sistema flessibile e la Regione si prenderà il compito di incoraggiare e coordinare una maggiore cooperazione e collaborazione tra centri e periferie. “In futuro questo porterà a una unificazione delle banche dati”. Nell’aprile dell’anno scorso, i 341 consigli comunali, le 9 province e 16 comunità montane della regione hanno deliberato a favore della creazione di una community per una fusione di risorse e competenze. Con il tempo l’autenticazione, la cooperazione applicativa, il server farm e specialmente le anagrafi, verranno centralizzate in Regione, in costante collaborazione con gli enti locali, incaricati di mantenere forte il legame con il territorio e le esigenze dei cittadini.
La seconda linea di azione della Regione è quella di monitorare e controllare nel prossimo anno il territorio per capire dalla popolazione quali sono i servizi che sarebbero più utili online e quale interfaccia possa garantire l’accesso ai servizi telematici a un numero maggiore di persone. “Già oggi è possibile con internet iscrivere i bambini all’asilo, prendere in prestito libri, cercare lavoro. In futuro, e tenendo conto delle opinioni dei cittadini, questa possibilità deve essere estesa per includere molti altri servizi”. E non basta. Parallelamente alla formazione su come utilizzare internet, saranno messe a disposizione basi pubbliche per accedere alla rete e saranno disponibili contatti telefonici per permettere anche a chi non conosce le potenzialità di internet o non possiede un computer in casa di usufruire dei servizi pubblici.
Presente all’incontro anche Giancarlo Covini, della provincia di Modena, per portare la voce delle “periferie”. “Siamo tutti d’accordo, regione, province e comuni: bisogna semplificare e collaborare per dare un migliore servizio alla popolazione”.
E la strada del miglioramento oggi passa per l’e-governance.