La sicurezza riduce il digital divide. L’esperienza della Provincia di Padova.
Dalla Provincia di Padova un progetto per la sicurezza informatica centralizzata, che permette sia alle strutture interne che ai piccoli comuni del territorio di utilizzare le tecnologie di rete in tutta tranquillità, senza la necessità di competenze interne specifiche. Non basta l’accesso ad internet per ridurre il digital divide, occorre un accesso sicuro.
16 Febbraio 2010
Redazione FORUM PA
Dalla Provincia di Padova un progetto per la sicurezza informatica centralizzata, che permette sia alle strutture interne che ai piccoli comuni del territorio di utilizzare le tecnologie di rete in tutta tranquillità, senza la necessità di competenze interne specifiche. Non basta l’accesso ad internet per ridurre il digital divide, occorre un accesso sicuro.
“La sicurezza è fondamentale per superare il digital divide nel territorio italiano. Non basta l’accesso a Internet, la banda larga, se quest’accesso non è sicuro, se può mettere a repentaglio i dati sensibili in possesso dei Comuni, degli Enti, se i sistemi informativi possono bloccarsi o essere utilizzati da malintenzionati per attacchi informatici, allora non c’è un vero superamento del digital divide”. È questo il messaggio che si può leggere nell’esperienza della Provincia di Padova, una realtà all’avanguardia sia sul piano tecnologico che della scurezza informatica.
Tra le missioni che la provincia si è data c’è quella di “diffondere” la cultura di un utilizzo della rete utile ed, allo stesso tempo, sicuro. Per questo, accanto alle iniziative per aiutare i comuni nel percorso verso la digitalizzazione e nell’offerta dei servizi digitali ai cittadini, come la realizzazione dei CST (centri servizi territoriali), l’amministrazione provinciale ha dato vita a diverse iniziative “orizzontali” come il volontariato tecnologico, grazie al quale giovani o pensionati esperti di tecnologia aiutano altri cittadini a entrare in sicurezza nella grande Rete.
La genesi del progetto
“La situazione di partenza del nostro ente, rispetto alla sicurezza era abbastanza “standard” – ha spiegato Roberto Lago, responsabile dei servizi informatici della Provincia di Padova durante un’intervista – La provincia partiva da una situazione in cui venivano acquistate delle licenze antivirus (le più diverse) senza un progetto organico di gestione”.
Come spesso capita in grandi organizzazioni questo comportava costo notevole in organizzazione e gestione logistica delle emergenze. Tra le possibili soluzioni a questi problemi, la Provincia ha scelto di orientarsi ad una soluzione di mercato che permettesse di centralizzare in un unico punto la gestione degli allarmi e lo stato di aggiornamento dei sistemi e dei vari moduli del sistema.
Inoltre la Provincia si trovava anche nella situazione di dover fornire ai comuni del proprio territorio un servizio altrettanto affidabile, che potesse essere erogato a livello centrale (attraverso il Centro servizi territoriale), senza obbligare ogni piccola amministrazione a dotarsi di competenze interne.
“Dopo una attenta verifica – spiega Lago – la scelta è caduta sulle soluzioni Trend Micro, più moduli installabili in maniera scalabile in funzione delle reali necessità della singola amministrazione che dovrà utilizzarle. Un altro elemento fondamentale che ha determinato la nostra scelta è stata la possibilità di distribuire licenze verso altri enti con formule contrattuali che garantissero una riduzione di prezzo in funzione del numero delle licenze acquistate. Infine la possibilità di assistenza 24 ore su 24 ha fornito la spinta finale ad intraprendere questo rapporto di partnership con l’azienda”.
In questo modo, attraverso una console centrale, accessibile sia da parte del Cst che da parte del Rivenditore che gestisce il servizio la gestione della sicurezza è diventata proattiva “Il sistema infatti – – ha detto Andrea Ricci, responsabile del progetto per il Cst della Provincia di Padova – non solo invia allarmi, ma segnala le situazioni potenzialmente pericolose consentendo al Cst di avvisare in anticipo le amministrazioni e di prevenire possibili problemi, magari derivanti da mancati aggiornamenti di altri software.
“Il sistema adottato attraverso il Cst – chiude Roberto Lago – ci ha consentito di proteggere efficacemente l’85 per cento degli enti sul territorio della Provincia, di farlo a costi contenuti con una prontezza di intervento che non era possibile in passato, anzi anticipando l’apparire di nuove minacce. Il servizio è così apprezzato che la Provincia riceve continue richieste da parte non solo di altri enti sul territorio, ma anche da soggetti di altre realtà territoriali. La Provincia di Padova è una delle realtà che viene guardata come un esempio nell’erogazione per i suoi enti di servizi a elevato contenuto tecnologico e siamo felici di mettere a disposizione la nostra esperienza per le altre amministrazioni provinciali o regionali. All’interno dell’UPI (Unione Province Italiane) abbiamo assunto un ruolo trainante sulle tematiche della tecnologia e della sicurezza”.
Per saperne di più sacrica il case study relizzato da Trend Micro
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