La vita dopo eIDAS: tutti i nodi aperti
A un mese dall’entrata in vigore del regolamento eIDAS, il dibattito è tutt’altro che chiuso. Diversi sono gli impatti sulla normativa italiana in materia di firme, sigilli e transazioni elettroniche che i nostri esperti hanno messo in evidenza. Passiamoli velocemente in rassegna, con la promessa che non finisce qui. A settembre sul tema oltre al confronto che facilitiamo su queste pagine, anche un nuovo progetto formativo targato FPA
27 Luglio 2016
Eleonora Bove, FPA
Due importanti novità normative hanno richiesto tutta la nostra attenzione in questi primi mesi di lavoro sul cantieri di documenti digitali: il testo di riforma del Cad e l’entrata in vigore dal primo luglio 2016 del nuovo regolamento eIDAS, che ridefinisce il quadro normativo in materia di servizi fiduciari, introducendo un’innovazione rispetto alla Direttiva Europea 1999/93/EC.
Sia al primo, ora alla sua fase consultiva, che al secondo abbiamo dedicato uno speciale, a cui hanno contribuito le nostre principali firme. Non poteva essere diversamente visto che entrambi segnano un passaggio fondamentale per l’amministrazione digitale; non è un caso che molti dei nostri collaboratori si siano soffermati su come l’uno sia influenzato dall’altro, mettendo in luce le criticità contenute nella normativa italiana e i conseguenti impatti per il nostro Paese. Come fa ad esempio Giovanni Manca, presidente Anorc.
Aperto il dibattito abbiamo chiesto a tre dei nostri esperti di fare un bilancio e tracciare i confini. Massimiliano Nicotra, membro del comitato scientifico Unappa, illustra cosa cambia per le registration authority: ad esempio ciascun servizio dovrà essere qualificato mediante apposite relazioni ed audit da organismi di valutazione della conformità, così anche le procedure con cui è effettuata l’identificazione dei richiedenti dovranno essere oggetto di tali valutazioni.
Giusella Finocchiaro, docente dell’Università di Bologna, invece ci parla di firme elettroniche. Nota dolente su cui si è concentrato per lungo tempo il confronto. A fare il punto l’inedito articolo di Elio Gullo, funzione pubblica, che passa in rassegna quanto è emerso su queste pagine, schierandosi a difesa della nostra normativa. Del Cad comunque avremo modo di parlare nella nostra prossima uscita estiva, ora concentriamoci su eIDAS.
Un testo importante dal punto di vista giuridico europeo, a cui tutti gli Stati membri sono chiamati ad adeguare le proprie normative, perché garantisce la piena interoperabilità a livello comunitario non solo della firma elettronica, ma dell’insieme dei servizi fiduciari di terza parte e dei servizi di identificazione e di autenticazione. Come scrive su queste pagine Andrea Servida della Commissione europea, impegnato nella definizione della nuova normativa: “Firme elettroniche, sigilli, validazioni temporali elettroniche, servizi elettronici di recapito certificato e certificati di autenticazione di siti web potranno essere usati ovunque nell’UE da cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni e godranno dello stesso effetto giuridico aumentando di fatto la certezza legale e la sicurezza delle transazioni elettroniche e favorendo conseguentemente la realizzazione di un mercato unico digitale”.
L’idea del mercato unico digitale è la vera protagonista di questa piccola rivoluzione. Daniele Tumietto ci spiega come l’interoperabilità tecnologie digitali, infatti, permetterà alla ricerca di sviluppare un mercato aperto, permettendo nuove e più semplici economie di scala grazie a nuovi modelli di interoperabilità che aiutino la trasformazione delle fabbriche, avviando concretamente il progetto Industria 4.0. Sulla stessa linea anche il contributo di AgID che vede in questa nuova disposizione una maggiore fruibilità dei servizi online di tutte le pubbliche amministrazioni dell’Unione rafforzando così il concetto di cittadinanza europea.
In questi ultimi mesi eIDAS ha focalizzato l’attenzione soprattutto degli addetti ai lavori, di amministratori pubblici e professionisti. Ma le nuove regole, per chi si troverà ad attuarle, non sono ancora chiare. E’ per questo che FPA ha organizzato per il mese di settembre un ciclo di incontri formativi dedicati al nuovo quadro normativo eIDAS. Quattro webinar volti a fornire strumenti e conoscenze per consentire agli operatori interessati di muoversi con consapevolezza nel nuovo quadro normativo. Nell’ultima parte del seminario è prevista una sessione Q&A con i docenti. Qui programma e iscrizioni.
Dal canto nostro sulle pagine dedicate ai documenti digitali il confronto rimane aperto, il prossimo appuntamento da non perdere sarà l’approvazione del nuovo Cad, che dovrà dimostrare di aver recepito quanto previsto dal regolamento europeo.