Lazio: l’agenda Digitale regionale si arricchisce con il contributo del territorio
Nel suo percorso verso l’Agenda Digitale regionale il Lazio ha scelto di stimolare accogliere anche il contributo della cittadinanza, delle associazioni e del mondo imprenditoriale. Tra i diversi i canali di consultazione attivati alcuni riguardano anche la struttura interna dell’amministrazione, perché la rivoluzione digitale è soprattutto organizzativa.
2 Ottobre 2015
Eleonora Bove e Michela Stentella
Si è appena chiusa, alla mezzanotte del 30 settembre, la consultazione pubblica sull’Agenda digitale avviata da Regione Lazio e realizzata attraverso la piattaforma IdeaScale (laziodigitale.ideascale.com) che ha raccolto 88 idee, 3748 voti e 304 commenti. Pareri e suggerimenti saranno ora analizzati per individuare le indicazioni più rilevanti e il risultato dei lavori sarà pubblicato su laziodigitale.it. Questa consultazione rientra nel più ampio percorso partecipativo avviato per la realizzazione dell’Agenda digitale, a cui la Regione sta lavorando assieme a LAiT spA; percorso che comprende anche cinque Tavoli di lavoro tematici i quali concluderanno la loro attività entro il 2015.
Ideascale e i Tavoli sono due canali di consultazione che si completano a vicenda, entrambi importanti ma con caratteristiche diverse, come ci spiega Antonella Giulia Pizzaleo, Dirigente Agenda Digitale Regionale e Internet Governance della Regione Lazio: “La consultazione su ideascale, aperta a tutti i cittadini, aveva come oggetto solamente le idee progettuali su cui la Regione non si è ancora impegnata, progetti che vorremmo realizzare in futuro ma sui quali non sono stati ancora stanziati fondi. Su questi abbiamo quindi chiesto contributi in termini di valutazione, idee, articolazione progettuale operativa a chiunque volesse sottoporli; era inoltre possibile inserire proposte completamente nuove che verranno prese in esame e portate avanti a seconda della compatibilità con il piano politico complessivo e ovviamente dell’individuazione delle opportune e necessarie risorse finanziarie”.
Da una prima analisi dei contributi arrivati, sia in termini di commenti che di votazioni, molto sentito appare il tema della sanità – l’argomento telemedicina è probabilmente il più votato in assoluto – e quello della scuola digitale. Anche il tema degli open data ha ricevuto voti positivi. “Questo dimostra – commenta Pizzaleo – che l’apertura dei dati rappresenta una domanda effettiva sia da parte dei cittadini che dei soggetti economici e delle start up, e anche da parte delle amministrazioni pubbliche. In effetti i seminari sul tema che stiamo conducendo sul territorio sono tutti molto partecipati”.
I Tavoli tematici di lavoro – uno per ogni area dell’agenda digitale – sono invece strumenti di consultazione permanente di cui fanno parte i rappresentanti dei portatori di interesse territoriale (imprese, università e mondo della ricerca, associazionismo e terzo settore, amministrazioni pubbliche). I Tavoli costituiscono tutti insieme la “Rete territoriale per il Lazio digitale” e si misurano con i progetti che la Regione si è già impegnata a realizzare attraverso le risorse del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020. “Si tratta di progetti già approvati, che saranno sicuramente realizzati, ma che necessitano di una ulteriore articolazione operativa – sottolinea la Pizzaleo -. Tra questi progetti, il piano per la banda ultra larga, quello per il consolidamento e la razionalizzazione dei data center regionali, il SUAP, solo per citarne alcuni. Chiediamo quindi ai contributori della Rete territoriale per il Lazio digitale di darci dei suggerimenti su come effettivamente realizzarli. È questo il cuore del lavoro dei partecipanti ai tavoli, che poi ovviamente possono anche valutare le idee progettuali (le stesse oggetto della consultazione su ideascale) e proporre delle nuove idee completamente nuove”.
I Tavoli sono partiti prima dell’estate e lavorano sia in presenza che mediante l’utilizzo di una piattaforma on line dedicata. Entro l’anno si chiuderà la fase di consultazione, verranno valutati suggerimenti, proposte e contributi e la Regione deciderà quali inserire e come integrarli nelle Linee Guida dell’Agenda Digitale. L’apporto dei tavoli sarà poi reso pubblico con un processo completamente trasparente.
Il percorso di attuazione dell’Agenda digitale si sta rivelando una preziosa occasione anche per rivedere la governance interna alla Regione. “Stiamo provando a creare una regia unica di tutto ciò che attiene agli interventi su digitale e innovazione per una più efficiente qualificazione della spesa e una maggiore rispondenza e capacità di attuare il programma. – conclude Pizzaleo – Abbiamo poi attivato anche all’interno dell’amministrazione una comunità di pratica chiedendo a tutte le direzioni e le strutture regionali di esprimere un referente per l’agenda digitale a cui sono destinate anche misure di formazione. Abbiamo cominciato col progetto open data e proseguiremo con altri progetti man mano che andiamo a realizzarli. Una comunità di pratica che nasce all’interno della regione ma che stiamo estendendo anche agli amministratori del territorio del Lazio”.