Le città tirano la volata all’e-payment, ma serve una goverance
Al No Cash Day™ 2015 il Governo, le amministrazioni locali e le aziende si sono confrontati su regole, tecnologie e strategie di comunicazione per il settore dei pagamenti digitali. Presentata da Agid la survey lanciata da CashlessWay.
10 Giugno 2015
Redazione FORUM PA
Al No Cash Day™ 2015 il Governo, le amministrazioni locali e le aziende si sono confrontati su regole, tecnologie e strategie di comunicazione per il settore dei pagamenti digitali. Presentata da Agid la survey lanciata da CashlessWay.
Si è conclusa a Montecitorio la 5a edizione del No Cash Day™. Il convegno, organizzato da CashlessWay, che ogni anno fa il punto sull’evoluzione dei pagamenti digitali in Italia. Dai lavori – che hanno coinvolto in tre tavoli differenti (Istituzioni, Amministrazioni locali e Aziende) numerosi rappresentanti del settore – è emersa chiara la necessità di una governance sull’ePayment che coinvolga imprese, istituzioni e cittadini nel processo di regolamentazione dell’uso e delle iniziative legate ai pagamenti elettronici. Maria Pia Giovannini, Responsabile Area Pubblica Amministrazione di AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha dichiarato, a margine del suo intervento: “La diffusione capillare dell’ePayment in Italia sarà raggiunta solo con la piena collaborazione di tutti gli attori coinvolti: PA, prestatori di servizi di pagamento, cittadini e imprese”.
Un obiettivo importante, secondo l’On Sergio Boccadutri, Coordinatore dell’Area Innovazione del PD, membro della Commissione Bilancio e primo firmatario della Proposta di Legge sull’ePayment, che ha detto: “la politica deve lavorare sulle norme che regolano i pagamenti digitali, perché l’ePayment è uno strumento che può migliorare drasticamente il rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione”. In una certa misura questo miglioramento è già in atto, come hanno spiegato i rappresentanti delle cinque città italiane che sono intervenute al No Cash Day™ (Bari, Bergamo, Milano, Torino e Vicenza), oltre ad Antonino Mola della Regione Veneto, che hanno illustrato le strategie già attive a livello locale sull’ePayment dei servizi pubblici. Da Nord a Sud sono molte le iniziative in tema di ePayment. Parcheggi e trasporti pubblici, tributi locali e utility, si possono pagare via smartphone o Web in molti comuni italiani. Manca ancora, però, un coordinamento a livello nazionale, come ha sottolineato Maria Pia Giovannini.
Il vero “salto in avanti” si avrà quando l’adozione del Nodo dei Pagamenti, la piattaforma tecnologica che assicura l’interoperabilità tra pubbliche amministrazioni e Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP), che oggi è obbligatoria solo per la Pubblica Amministrazione, sarà imposta anche agli enti per i quali attualmente è ancora facoltativa. Secondo Domenico Gammaldi, Direttore Superiore di Banca d’Italia, l’obbligatorietà dell’adozione non sarà una limitazione – ma, al contrario – un ampliamento della liberta di scelta dei cittadini: “Il cittadino potrà pagare come e dove vuole i servizi che acquista dal settore pubblico e questo renderà più semplice il suo rapporto con la Pubblica Amministrazione”.
Anche per le banche e le imprese, la diffusione dell’ePayment rappresenterà un volano importante che potrà contribuire a favorire la ripresa economica, eliminando anche costi burocratici e gestionali che attualmente zavorrano le imprese.Francesco Francioni, responsabile Global Transaction Banking Italy di Unicredit: “La gestione del contante rappresenta oggi per le banche una delle voci di costo più alta del bilancio”. Ben venga quindi la moneta elettronica. La strada è ancora lunga, ma le ricette per percorrerla ci sono. Secondo Enrico Sponza, Presidente del Consorzio Movincom: “Stante il forte digital divide, se la PA vuole sviluppare più velocemente il mondo dei servizi e dei pagamenti digitali, deve focalizzarsi sul mobile, dove l’Italia è ai primi posti, sfruttando come volano servizi ad alto valore e alta ripetibilità per il cittadino come ticketing bus, sosta, eventi”.
Insomma, il tema è caldo e gli sviluppi ci saranno di certo. Lo prova anche il fatto che durante la diretta in streaming dei lavori, l’hashtag del convegno (#NoCashDay5) è balzato al 5° posto dei Top Trends di Twitter, con oltre 1.000 tweet in 4 ore letti da più di 2milioni di utenti.
“I cittadini vogliono strumenti nuovi e tecnologicamente avanzati per gestire i pagamenti” – ha detto l’On. Sergio Boccadutri in chiusura dei lavori – “Nella classe politica, se ne sono accorti anche coloro che fino a poco tempo fa erano fautori dell’uso del contante, e vedrete che molto presto la situazione evolverà”.
A fotografare il quadro attuale della situazione, provvederà anche un’altra iniziativa di CashlessWay, il #NoCashTrip, la cui terza edizione programmata per luglio 2015 è stata presentata dallo stesso presidente di CashlessWay, Geronimo Emili. Si tratta di un viaggio senza contanti attraverso l’Italia durante il quale due giornalisti percorreranno il nostro Paese utilizzando solo strumenti di pagamento digitale. Una sfida importante, e divertente, he servirà a tracciare una mappa dell’Italia cashless e a evidenziarne le aree di eccellenza e di carenza per fare il punto sull’ePayment Divide che pone l’Italia tra gli ultimi Paesi d’Europa in fatti di pagamenti digitali.
Fonte: CashlessWay