Legge 104: entusiasti, indignati o sconsolati… A quale profilo appartenete?
Il Ministro Brunetta si prepara all’approvazione del disegno di legge che modifica i requisiti per usufruire dei benefici della Legge 104 del 1992 e presenta alla stampa una serie di iniziative che mirano a preparare la strada a quei cambiamenti.
10 Luglio 2009
Tommaso Del Lungo
Il Ministro Brunetta si prepara all’approvazione del disegno di legge che modifica i requisiti per usufruire dei benefici della Legge 104 del 1992 e presenta alla stampa una serie di iniziative che mirano a preparare la strada a quei cambiamenti.
Da quando abbiamo pubblicato la prima notizia sulla volontà del Ministro Brunetta di rivedere la legge 104, sul nostro sito è stato un boom di visite e commenti. Nell’elenco delle parole più ricercate “legge 104” e "legge 104 brunetta” sono sempre ai primi posti e si potrebbe passare pomeriggi a leggere gli oltre 200 commenti (suddivisi su quattro articoli) lasciati dai nostri lettori.
Grossomodo le opinioni di chi commenta si possono dividere in tre tronconi, individuando altrettante tipologie di reazione alle dichiarazioni e ai provvedimenti di Brunetta che potremmo chiamare:
- Gli entusiasti: a dire il vero sono pochi, e sono coloro che si spendono in lodi al Ministro paladino, venuto a giustiziare, finalmente, i fannulloni.;
- Gli indignati: rappresentano tutti quei lettori e commentatori che si dichiarano offesi dall’atteggiamento del Ministro e che ritengono le attenzioni alla 104 un accanimento insulso contro un diritto sacrosanto dei lavoratori e, soprattutto, dei disabili. Un accanimento che, secondo molti, continua a punire gli onesti e a fare la fortuna dei furbi.
- Gli sconsolati: una terza categoria di commenti non si soffermano sulle dichiarazioni del Ministro, ma raccontano storie. Storie di abusi, di furbizie, di ingiustizie… Tantissime storie tutte molto simili.
Ora senza entrare nel merito dei provvedimenti presi finora dal Ministro, anche solo a leggere i commenti dei nostri lettori una cosa è indubbia: la normativa attuale a tutela della disabilità necessita di una revisione orientata sulle reali necessità dei disabili e una drastica limitazione degli usi impropri.
Proprio con questo proposito il Ministro Brunetta ha annunciato, ieri mattina, una nuova iniziativa di “controllo” dell’uso e dell’abuso della Legge 104. Vediamo insieme di che si tratta.
Nel disegno di legge 1167 si trovano indicazioni che riguardano soprattutto:
Il grado di parentela a cui riconoscere i benefici per l’assistenza – un parente di terzo grado potrà assistere il disabile solo nel caso in cui i genitori o il coniuge abbiano compiuto 65 anni o siano affetti da patologia invalidante, o siano deceduti o mancanti”. Tale diritto sarà concesso, comunque ad un solo lavoratore;
La sede di lavoro – si potrà richiedere il trasferimento in una sede di lavoro vicina al domicilio del disabile e non più a quella del lavoratore e solo in caso di lavoratori conviventi.
L’avvio della commissione per la revisione delle norme riguardanti l’accessibilità dei contenuti on line
La costituzione di un Osservatorio che verifichi l’accessibilità dei siti della PA
La proposta di legge prevede, inoltre, l’obbligo per tutte le PA. di fornire informazioni dettagliate in materia di permessi per l’assistenza ai disabili al Dipartimento della Funzione Pubblica e la costituzione presso il DFP di una banca dati informatizzata, periodicamente aggiornata.
Proprio per verificare la fattibilità di questo ultimo provvedimento il Ministro ha affidato al Formez (che si è avvalso del contributo F.A.N.D., FISH, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Cittadinanzattiva) una rilevazione volta a fotografare lo stato attuale dell’applicazione dei benefici previsti dalla legge 104/1992 e da altre leggi per i lavoratori ed i familiari di disabili in situazione di gravità, e che dovrebbe terminare entro luglio.
Rispetto ai dati della RGS, che già ci sono, la rilevazione dovrà specificare genere, fasce professionali e articolazione dei rapporti di parentela di tutti i beneficiari e servirà a testare la capacità delle singole amministrazioni di fornire dati aggregati completi e aggiornati.