Luca Attias nuovo Commissario per l’attuazione dell’Agenda Digitale

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Un manager informatico della Pubblica amministrazione ossessionato dall’organizzazione, dalla gestione delle risorse umane, dalla lotta alla corruzione e dalla scuola. Così si autodefiniva Luca Attias nella sua prima chiacchierata (FORUM PA 2017) con Diego Piacentini, che oggi sostituisce alla guida del Team Digitale. Ricostruiamo l’Attias-pensiero, partendo dall’intervista a FPA di 10 anni fa che lo ha reso celebre, in questo nostro contributo di parole e immagini

16 Ottobre 2018

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Andrea Baldassarre

Luca Attias

L’innovazione comincia dalle persone. È con questa affermazione che nel 2008 Luca Attias si svela alla community di FPA, nel corso di una celebre intervista rilasciata a seguito della vittoria del premio innovatori della 19° edizione del FORUM PA.

Un’affermazione apparentemente banale, ma in realtà dirompente se riferita al contesto della PA italiana, e che alcuni anni dopo (2014) il Ministro Madia e il Presidente del Consiglio Renzi avrebbero utilizzato nell’incipit della loro lettera rivola ai dipendenti pubblici per condividere la loro ambiziosa riforma.

In quell’intervista era già possibile scorgere alcuni elementi per certi versi rivoluzionari del “credo” di uno dei più apprezzati dirigenti pubblici italiani: approccio manageriale all’introduzione delle nuove tecnologie, innovazione come sinergia tra digitalizzazione e cambiamento organizzativo, centralità del tema etico, sono solo alcuni dei concetti che hanno contribuito a fare di Luca Attias… Luca Attias.

In occasione del FORUM PA 2014, nel suo intervento davanti al ministro Madia, il CIO della Corte dei Conti sottolineava la contraddizione che caratterizza il contesto della PA italiana: tutti i dipendenti pubblici vincitori di concorso si ritengono inamovibili, in un Paese in cui l’inamovibilità non esiste più. Nonostante questo, la maggior parte di loro è frustrata e insoddisfatta. Ciò a causa di una serie di fattori quali assenza di meritocrazia, scarsa valorizzazione delle competenze, sensazione diffusa di inutilità, sistemi di valutazione concepiti come mero atto burocratico capaci di generare solo conflitti, malcontento e perdite di tempo.

La macroanalisi del contesto della PA italiana attraverso la piramide di MASLOW, presentata da Luca Attias a FORUM PA 2014

Da qui le note “battaglie” per favorire la piena realizzazione del potenziale inespresso della PA: la valorizzazione delle risorse umane, lavorando sulle motivazioni e sulla collocazione delle persone nel posto giusto, in base a competenze e aspirazioni; la revisione dei meccanismi di selezione dei dipendenti pubblici, con l’abbandono delle prove concorsuali di carattere amministrativo a favore di selezioni sempre più focalizzate su competenze manageriali e gestionali; lo sviluppo di una classe dirigente nuova, selezionata sulla base di criteri di merito e in grado di guidare la digitalizzazione come manager del ventunesimo secolo, “perché la civiltà di un Paese si misura anche dal grado di digitalizzazione raggiunto”.

Organizzazione e gestione delle risorse umane quindi, ma anche etica pubblica. Un tema proprio del corredo genetico del personaggio, sicuramente rafforzato dalla lunga esperienza nel contesto lavorativo di una PA molto particolare, come quella della Corte dei Conti, dove il responsabile della Direzione generale per i sistemi informativi viene affiancato da un magistrato referente. Un aspetto che Luca ha sempre ritenuto fondamentale nella sua esperienza professionale.

Al rapporto tra etica e digitalizzazione Luca Attias ha dedicato uno studio in cui, analizzando la correlazione tra DESI e classifica dei Paesi meno corrotti di Transparency International, evidenziava come cultura corruttiva e malcostume delle raccomandazioni rappresentino uno dei principali ostacoli alla digitalizzazione, e sottolineava allo stesso tempo come lo sviluppo di una corretta politica del digitale porterebbe a un significativo ridimensionamento della corruzione. Un fenomeno, quello corruttivo, che secondo Attias dovrebbe essere affrontato strutturalmente, partendo dalle scuole, altro tema molto caro al nuovo Commissario per il digitale.

Proprio all’esperienza del Team sono dedicate alcune riflessioni sviluppate nel corso di alcune interviste rilasciate da Attias in preparazione al FORUM PA di quest’anno.

Nel condividere l’appello di FPA a superare la contrapposizione politica sul tema del digitale, al fine di scongiurare un anno zero dell’innovazione, Luca sollecitava il nuovo governo a rinnovare l’esperienza del Team guidato da Piacentini, a cui va riconosciuto il merito di aver sbloccato molti progetti strategici per il Paese, e di aver contribuito a delineare, per la prima volta in Italia, una vera governance del digitale.

Oggi, pur consapevole della difficoltà del compito, Luca ha deciso di raccogliere il testimone, in continuità con quanto creato dal precedente Commissario Straordinario, conscio del fatto che molto è stato fatto, ma che molto c’è ancora da fare.

A noi, non resta che augurare a Luca un sincero in bocca al lupo!

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