L’Unione Europea promuove l’integrazione dei sistemi nazionali d’identità elettronica.
L’Unione Europea ha stanziato 10 milioni di euro per un progetto a supporto della l’integrazione dei sistemi nazionali d’identità elettronica.
L’obiettivo è quello di permettere ai cittadini europei che utilizzano la carta d’identità elettronica (quasi 30 milioni di persone in tutta l’UE) di utilizzare la propria carta d’identità elettronica nazionale anche negli altri Paesi dell’Ue, avendo così accesso ad alcuni importanti servizi pubblici: prestazioni di previdenza sociale, assegni di disoccupazione o dichiarazione dei redditi.
6 Giugno 2008
Redazione FORUM PA
L’Unione Europea ha stanziato 10 milioni di euro per un progetto a supporto della l’integrazione dei sistemi nazionali d’identità elettronica.
L’obiettivo è quello di permettere ai cittadini europei che utilizzano la carta d’identità elettronica (quasi 30 milioni di persone in tutta l’UE) di utilizzare la propria carta d’identità elettronica nazionale anche negli altri Paesi dell’Ue, avendo così accesso ad alcuni importanti servizi pubblici: prestazioni di previdenza sociale, assegni di disoccupazione o dichiarazione dei redditi.
Il progetto pilota, che coinvolge 13 Stati membri (Austria, Belgio, Estonia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna e Svezia) e l’Islanda (parte contraente dell’accordo sullo Spazio economico europeo con l’UE), non intende sostituire i sistemi nazionali bensì collegarli tra loro in modo integrato, consentendo ai cittadini di dimostrare la propria identità in tutta Europa e utilizzare i propri dati elettronici, quali password, carte d’identità, codici PIN…
Certo, quando riusciremo ad utilizzare la carta d’identità elettronica in Italia, sarà una grande soddisfazione poter fare lo stesso all’estero.
FONTE: PORE