A un giorno dalla pubblicazione del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, il Direttore generale di AGID, Mario Nobile, è venuto a trovarci negli studi di FPA per un’intervista a tutto tondo su impostazione, novità, temi centrali, obiettivi e strumenti operativi del documento di programmazione strategica per la PA, frutto di un’attività di concertazione tra amministrazioni e soggetti istituzionali
14 Febbraio 2024
L’AGID ha pubblicato lunedì 12 febbraio il Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2024-2026, documento di programmazione strategica che in questa nuova versione presenta molte novità, già a partire dall’impostazione generale. Ne abbiamo parlato con il Direttore Generale di AGID, Mario Nobile, che è venuto a trovarci nei nostri studi per la prima intervista rilasciata dopo la pubblicazione del Piano. Un’intervista a tutto tondo, durante la quale abbiamo parlato di Intelligenza artificiale, open data e data governance, istanze raccolte dai territori e gestione associata dei servizi, sostenibilità digitale, community e ruolo degli RTD. E degli strumenti operativi previsti dal Piano per realizzare gli obiettivi di lungo periodo.
Leggi e scarica il documento integrale
Un processo sempre più partecipato
Il Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2024-2026 nasce da un’attività di concertazione tra amministrazioni e soggetti istituzionali. In particolare, in questa edizione sono stati accolti e integrati fin dalla prima fase i suggerimenti presentati e il documento è stato per la prima volta l’esito di un confronto allargato anche ad università, mondo della ricerca e associazioni di categoria ICT. L’obiettivo, sottolineato da Nobile nell’intervista, è stato quello di rendere sempre più aperto e partecipativo il percorso della sua stesura e attuazione, coinvolgendo non soltanto agli attori istituzionali ma tutti quelli che compongono l’ecosistema digitale
Focus sugli strumenti operativi
Nel Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2024-2026, che contiene 7 capitoli, 26 obiettivi e 122 linee guida, è stata introdotta un’intera sezione (la terza parte del documento) dedicata agli strumenti operativi che le amministrazioni possono prendere a riferimento come modelli di supporto, esempi di buone pratiche o check-list per pianificare i propri interventi. Un approccio molto pratico, quindi, come sottolineato da Nobile “un distillato di azioni semplici per fare in modo che ci siano le precondizioni per attuare qualunque processo di trasformazione digitale”.
L’intelligenza artificiale nel Piano triennale 2024-2026
Per la prima volta, il Piano affronta il tema dell’Intelligenza Artificiale, dedicando a questo un intero capitolo e fornendo indicazioni e principi generali che dovranno essere adottati dalle amministrazioni e declinati in fase di applicazione, tenendo in considerazione lo scenario in rapida evoluzione. Con Mario Nobile abbiamo parlato del quadro normativo in evoluzione, di analisi del rischio, delle opportunità che si aprono per la PA e dei requisiti necessari per coglierle, prima di tutto competenze e cambio di mentalità, a partire dalle assunzioni. “Nell’AI Act – sottolinea Nobile – ma in tutti i documenti internazionali si parla proprio di AI Literacy, cioè serve un piano di formazione che riguarda non soltanto gli attori ma anche il cittadino, la persona che fruisce dei servizi”.
Un’intervista ricca di spunti inattesi
Nell’intervista a Mario Nobile abbiamo parlato anche di territori e gestione associata dei servizi, della nuova centralità assegnata agli open data, di sostenibilità digitale, di smart area, di community e, in particolare, del ruolo assegnato alla figura del RTD.