Miragliotta: “Manca un piano che metta assieme tutte le iniziative per innovare i pagamenti”

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21 Dicembre 2016

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Giovanni Miragliotta, Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano

A che punto siamo?

Il Governo sembra aver iniziato a comprendere l’importanza della diffusione dei pagamenti digitali per la modernizzazione del nostro Paese.

Ormai da qualche anno son stati promossi i pagamenti verso la PA grazie alla piattaforma del Nodo dei Pagamenti (PagoPA) promossa dall’AgID. Le pubbliche amministrazioni sono obbligate per legge ad aderire al sistema e ad attivare i servizi entro dicembre 2016 e questo processo ha visto forte fermento nel corso dell’anno (oltre 14.000 hanno aderito e 10.000 attivato i servizi a dicembre 2016).

C’è ancora molto da fare nell’ambito dei pagamenti digitali presso i merchant.

  • L’obbligo POS (legge che obbliga ad accettare i pagamenti con carta sopra i 30 euro), entrato in vigore nel 2015, rimane sempre una “legge monca” mancando la parte di sanzioni, la struttura di controllo e i possibili incentivi per abbassare l’obbligo sotto i 5 euro. Tale obbligo ha portato ad un’esplosione del numero di POS in circolazione, seppur in molti casi siano inutilizzati (tenuti “sotto il bancone a prendere polvere”).
  • È diventato attuativo il regolamento italiano (su trasposizione di quello europeo) per la riduzione delle Interchange Fee, che si dovrebbe tradurre in una riduzione delle commissioni che gli esercenti pagano agli acquirer per i pagamenti con carta. Si sta traducendo in una lieve riduzione dei costi per i merchant, seppur le banche non lo stiano promuovendo moltissimo.
  • La nuova lotteria legata alla trasmissione telematica dello scontrino, da pochissimo approvata nella legge di stabilità 2017, che premia maggiormente i pagamenti elettronici è un buon segnale di attenzione al tema.

Questo Governo ha prodotto molte riforme e introdotto molte innovazioni: cosa è già “usabile” tra quanto approvato? Cosa ci portiamo a casa?

Qualcosa è già stato fatto, ma si può fare molto di più per incentivare i pagamenti elettronici. È necessario definire un piano di medio-lungo termine che non preveda solo obblighi ma istituisca dei chiari e convenienti incentivi sia per merchant sia per cittadini per spingerli ad un utilizzo pervasivo e persistente dei pagamenti elettronici come reale alternativa al contante. L’obiettivo è triplice: ridurre i costi del contante, ridurre l’economia sommersa legata al contante e “rendere più moderno” il nostro paese, perché con i pagamenti elettronici si possono abilitare molti nuovi servizi

Molti provvedimenti sono ancora non in sospeso, cosa pensa che sarà impossibile raggiungere degli obiettivi che erano posti? A cosa dovremo rinunciare, almeno per ora?

Per ora manca ancora un piano continuativo e coerente che metta insieme tutte le iniziative per ora adottate con un sistema efficace di monitoraggio e controllo sull’efficacia.

Cosa si può fare ora nel campo dell’innovazione digitale che non ha bisogno della politica, ma solo dell’azione fattiva dell’amministrazione?

Le PA in modo autonomo possono aderire al nodo e attivare i servizi di pagamenti digitali.


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