Nicita: “Banda ultra larga, forte salto dell’Italia dopo anni di inerzia”

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21 Dicembre 2016

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Antonio Nicita, Agcom

A che punto siamo?

Si completa un ciclo di quattro anni, iniziato nel 2013, nel quale la digitalizzazione della PA e la spinta tanto alla infrastrutturazione quanto al lancio di nuovi servizi più vicini al cittadino hanno registrato un forte salto nel nostro Paese dopo anni di inerzia.

Questo Governo ha prodotto molte riforme e introdotto molte innovazioni: cosa è già “usabile” tra quanto approvato? Cosa ci portiamo a casa?

Tre pilastri mi sembrano essenziali: (1) Spid e Foia, insieme, rappresentano un importante cambio di passo per la digitalizzazione dei servizi, una migliore trasparenza e per una rinnovata partecipazione alla nuova cittadinanza digitale; (2) la spinta agli open data nelle PA; (3) il piano BUL e, in particolare, l’accelerazione sulle aree a più bassa densità di urbanizzazione. Non è poco. Bisogna adesso completare e gestire le profonde innovazioni fatte fin qui e delle quali avremo presto una conferma nelle graduatorie internazionali.

Molti provvedimenti sono ancora non in sospeso, cosa pensa che sarà impossibile raggiungere degli obiettivi che erano posti? A cosa dovremo rinunciare, almeno per ora?

Impossibile non direi, piuttosto un tema di priorità rispetto alle risorse disponibili. C’è tutto il tema della connessione ad alta capacità per usi che richiedono basse latenze e sicurezza di connessione, penso ai settori dell’energia, della protezione civile, della salute, dell’ambiente. Lì c’è una potenzialità enorme di applicazioni, servizi, investimenti. Un tema che non riguarda solo le PA ma che possono vedere nelle PA un motore importante di sviluppo.

Cosa si può fare ora nel campo dell’innovazione digitale che non ha bisogno della politica, ma solo dell’azione fattiva dell’amministrazione?

Sicuramente la spinta alla digitalizzazione del dato, alla creazione di archivi digitali interoperabili, alla formazione continua del personale, alla semplificazione delle procedure e delle informazioni non solo per il cittadino ma anche, ad esempio, per il turista. Creare interfacce che dialoghino con tutti e, perché no, siano uniformi tra le diverse regioni, cosa che oggi non avviene. Si può fare molto anche con le risorse esistenti, ponendosi degli obiettivi di valorizzazione del ruolo della PA. La digitalizzazione della PA è fondamentale anche per lo stimolo della domanda di servizi digitali privati.

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