Nuovo modello 730, ecco perché i Caf non spariranno

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Il precompilato – disponibile dal 15 aprile – cambia
il
rapporto tra fisco e contribuente
ma, anche e profondamente, quello con gli
intermediari fiscali che hanno un ruolo importante nella gestione degli
adempimenti fiscali nel nostro Paese. A partire dai Caf

12 Aprile 2016

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Valeriano Canepari, amministratore delegato Caf CGN

Da venerdì 15 aprile per i contribuenti sarà possibile fare la propria dichiarazione dei redditi utilizzando il modello 730 precompilato messo a disposizione on line dall’Agenzia delle Entrate. Dopo l’avvio dello scorso anno, in cui circa 1.400.000 contribuenti hanno utilizzato questa modalità mentre oltre 17 milioni hanno continuato a servirsi dei CAF per la presentazione del proprio 730, questo sarà il secondo anno di utilizzo di questa soluzione. Si tratta di un progetto fortemente voluto dal Governo e attuato in tempi rapidi dall’Agenzia, con un impianto informatico che, sia sul versante hardware che software, è stato ben progettato e realizzato, e non ha dato grandi problemi.

Diverso è invece l’aspetto che riguarda i dati contenuti nella singola dichiarazione predisposta per ogni contribuente. Al di là dell’incompletezza del primo anno – si sapeva che alcuni dati non sarebbero stati presenti – c’è stato un grande lavoro, ad opera dei Caf, per la correzione dei dati presenti e l’inserimento di quelli mancanti. Solo il 5% delle dichiarazioni sono state accettate così com’erano esposte, il restante 95% è stato invece modificato o integrato dai Caf. Quest’anno i dati saranno implementati e completati con l’aggiunta di quelli che l’anno scorso mancavano (spese mediche e farmaceutiche, scolastiche e universitarie, funebri) per cui l’intera gamma dei dati necessari per la predisposizione della dichiarazione dovrebbe essere presente. Per quanto riguarda la qualità dei dati inseriti: se parliamo di quelli già inseriti lo scorso anno, quest’anno dovrebbe essere molto migliorata, ma crediamo che lo stesso non si potrà dire per quelli di nuovo inserimento, la cui qualità potrebbe presentare criticità ancora piuttosto alte.

La strada intrapresa è comunque giusta e nel giro di alcuni anni il sistema sarà a regime e anche le informazioni fiscali necessarie alla compilazione della dichiarazione avranno raggiunto un grado di completezza e affidabilità buono che consentirà a molti contribuenti di compilare in autonomia la propria dichiarazione dei redditi. Un risultato ormai a portata di mano che cambia il rapporto tra fisco e contribuente ma, anche e profondamente, quello con gli intermediari fiscali che hanno un ruolo importante nella gestione degli adempimenti fiscali nel nostro Paese. A partire dai Caf.

I Caf, tramite la Consulta, fin da subito hanno valutato positivamente la proposta del Governo di istituire il modello di dichiarazione precompilata, pur nella consapevolezza che nel tempo avrebbe cambiato profondamente il loro ruolo e nella consapevolezza che non ci si può opporre al cambiamento e alle riforme di cui il Paese e i cittadini hanno urgente bisogno. In questa logica i Caf sono stati anch’essi protagonisti e artefici di questo processo. Hanno fin da subito collaborato con l’Agenzia delle Entrate e Sogei per la riuscita del progetto proponendo soluzioni e risolvendo criticità. Possiamo dire che senza i Caf il progetto non sarebbe decollato. La sfida dai Caf è stata accettata, essi ora devono saper interpretare il futuro per continuare ad avere un ruolo.

Sicuramente fra i Caf, il CAF CGN ha chiaro il senso di questa sfida e le idee per affrontare il futuro. Dal momento che sono stati posti a carico del Caf pesanti oneri in caso di errore (deve pagare anche l’imposta a carico del contribuente) la prima sfida consiste nel ridurre gli errori per non incorrere in sanzioni che potrebbero mettere a rischio l’equilibrio economico e/o caricarsi di alti costi assicurativi. Obiettivo è il “rischio zero” che si realizza con un impianto di controllo che ha inizio dal primo momento in cui lo studio del Professionista decide di associarsi al CAF CGN e prosegue ben oltre la trasmissione delle dichiarazioni stesse.

I primi interventi si sono concentrati sul reparto audit, garantendone un ampliamento funzionale ai volumi dei 730 che vengono gestiti, nonché agli investimenti sulla formazione professionale di tutti i reparti di assistenza e controllo al fine di garantire una risposta precisa e puntuale alle esigenze informative che si manifestano durante il periodo della campagna fiscale.

Più nel dettaglio sono state realizzate procedure di controllo preventivo delle dichiarazioni fiscali che si fondano su indicatori sintetici di rischiosità. Si tratta di algoritmi che, sulla base della compilazione della dichiarazione nonché dalle risultanze della liquidazione dell’imposta, fanno scattare dei blocchi che richiedono un controllo documentale prima di poter procedere con la trasmissione all’Agenzia delle Entrate. Chiaramente facendo della qualità il principio cardine per CGN, i controlli documentali effettuati non si concludono con la trasmissione del 730 ma proseguono ben oltre tali termini proprio per garantire la massima capillarità di verifica possibile.

Per poter effettuare i controlli in modo efficiente bisogna avere a disposizione la documentazione, ma questo richiederebbe la gestione di una grossa quantità di documenti cartacei o tempi per scansionarli e visionarli con un grosso dispendio di tempo e quindi di costi che invece devono ridursi anche a causa dei tagli operati dal Governo. Ecco quindi il secondo punto di forza di CGN: coinvolgere il contribuente per ridurre i tempi operativi della dichiarazione e ridurre la carta con un’applicazione , a disposizione dei cittadini, con la quale fotografare (funzione oggi utilizzata da tutti noi con gli smartphone) tutti i documenti necessari alla dichiarazione ed inviarli al Professionista e al Caf. I documenti verranno riconosciuti e classificati e in futuro da essi verranno estratti i dati per compilare il 730.

Oggi che l’Agenzia delle Entrate non è più solo il soggetto che dirige il sistema, ma è anche un competitor dei Caf, questi devono realizzare servizi di alta qualità, con costi contenuti e che diano al contribuente qualcosa di più di quello che offre il 730 precompilato.

La domanda da porsi e a cui trovare una risposta è: perché il contribuente deve continuare a venire al Caf quando un servizio sostanzialmente analogo lo mette a disposizione l’Agenzia delle Entrate senza spendere nulla?

La soluzione va cercata in una diversa relazione tra il Professionista e il suo cliente. Il cliente deve concretamente percepire che il servizio offerto è profondamente diverso, in qualità, contenuti e attenzione, rispetto a quello del 730 precompilato. Costruire questa condizione significa garantire la sopravvivenza ai Caf, a quei Caf che sapranno concretizzare e dar sostanza a questi concetti: migliore sarà il servizio che presteremo ai contribuenti rispetto a quello offerto dall’Agenzia, maggiore sarà il numero di persone che si rivolgeranno a noi.

Deve cambiare la relazione con il cittadino:

  • fornire una dichiarazione su misura per il contribuente , questa è la principale differenza che il cittadino deve percepire fra il nostro lavoro e quello dell’Agenzia; quest’ultima registra quanto accaduto, noi lavoriamo per determinare il risultato più favorevole per il contribuente;
  • partire da un rapporto episodico, una volta l’anno, con il cliente per giungere ad un rapporto più forte e duraturo, sviluppando il contatto sulla base delle caratteristiche ed esigenze fiscali del contribuente;
  • la dichiarazione è solo l’atto finale di un processo che inizia prima, quando il contribuente sceglie determinate soluzioni e poi spende. Va sviluppata una cultura fiscale nel contribuente tesa a cogliere tutte le opportunità in funzione delle proprie condizioni soggettive;
  • non bisogna più aspettare che sia l’utente a venire al Caf, ma è opportuno promuoversi e rendersi proattivi nel rapporto con quest’ultimo;
  • è assolutamente necessario rendere facile la fruizione del servizio, realizzare il progetto di gestione e conservazione dei documenti ma anche ricorrere all’utilizzo dell’agenda di prenotazione del servizio, di tutti i servizi, per renderne più veloce l’erogazione.

Si tratta di alcune prime modalità, altre dovranno essere pensate, per qualificare il servizio verso l’utente e differenziarlo rispetto al “Precompilato” dell’Agenzia, sulla bontà di quest’ultime si baserà la richiesta del pagamento della prestazione.

Il Caf CGN con le azioni che ha già intrapreso avanza velocemente in questa direzione.

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