On line Guida per lo scambio dati con catalogo DATI.GOV: opportunità per le PA e la comunità openGov
Per le pubbliche amministrazioni dialogare con il portale dati.gov.it da oggi è più facile. Il Dipartimento della Funzione Pubblica rilascia una Guida sintetica per lo scambio dati con l’intento di supportare le PA nella creazione di cataloghi open data interoperabili. Un documento work in progress, pubblicato sul portale nazionale in formato aperto per accogliere i contributi della comunità open government.
15 Gennaio 2014
Eleonora Bove
Per le pubbliche amministrazioni dialogare con il portale dati.gov.it da oggi è più facile. Il Dipartimento della Funzione Pubblica rilascia una Guida sintetica per lo scambio dati con l’intento di supportare le PA nella creazione di cataloghi open data interoperabili. Un documento work in progress, pubblicato sul portale nazionale in formato aperto per accogliere i contributi della comunità open government.
Mettere a disposizione delle pubbliche amministrazioni e degli sviluppatori una Guida sintetica per lo scambio di dati con il catalogo nazionale Open Data è l’intento con cui staff di dati.gov.it, in collaborazione con Formez PA e Alessio Dragoni di Sciamlab, elabora un documento condiviso e aperto dal 14 gennaio alla consultazione pubblica. Una bozza commentabile da tutti, al fine di acquisire i contributi della comunità open government in attesa di ulteriori indicazioni per i cataloghi da parte di AGID e da parte della Commissione Europea. Un testo in divenire, quindi, nel quale sono riportate le varie modalità e i formati delle API supportate dal portale nazionale al fine di poter garantire lo scambio di dati e una migliore indicizzazione dei contenuti, insieme a una più facile e rapida fruizione.
Lo scambio dati tra cataloghi è un passo successivo e necessario in materia di dati aperti. Perché non basta “mettere on line”, ma è opportuno rendere i dataset interoperabili tra loro e accessibili da un unico catalogo. La loro efficienza è data anche dal punto di vista dei costi di impianto e di gestione e dalla facilità ad essere estesi ad altri soggetti, siano essi pubblici che privati. Esempi in Italia ne abbiamo, pensiamo all’Open Data Network sviluppato da un gruppo di Pubbliche Amministrazioni toscane – Provincia di Firenze, Provincia di Prato, Provincia di Pistoia e Autorità di Bacino del Fiume Arno – che costruisce un sistema federato per la pubblicazione in forma "aperta" dei propri dati, sia alfanumerici che geografici. Un’idea che la Regione Toscana ha cofinanziato.
La Guida sintetica per lo scambio di dati con il catalogo nazionale Open Data DATI.GOV.IT rappresenta una guida sintetica per le PA che intendono rendere i propri cataloghi Open Data interoperabili con il catalogo nazionale dati.gov.it (e quindi con i cataloghi europei). In particolare, il presente documento fornisce una descrizione di come le PA possono:
creare dei cataloghi open data interoperabili
predisporre all’interno del catalogo, una descrizione adeguata di ciascun dataset (metadati)
Lo schema di riferimento adottato per la metadatazione e’ quello definito dall’Agenzia per l’Italia Digitale nelle linee guida per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico. Gli standard impiegati nel modello dei metadati fanno riferimento agli standard definiti dal Programma ISA della Commissione Europea, in particolare DCAT e DCAT-AP. Tali standard definiscono rispettivamente i vocabolari per i cataloghi dati e il set minimo di informazioni che devono essere predisposte nei metadati per rendere interoperabili i cataloghi delle Pubbliche Amministrazioni europee. Nel documento si fa riferimento al software open source CKAN e alle CKAN API per l’interoperabilità “machine-to-machine” dei cataloghi. Nel documento sono inoltre riportate le varie modalità ed i formati delle API supportate dal portale nazionale al fine di poter garantire l’interoperabilità e una migliore indicizzazione dei contenuti, e, quindi, un più facile e rapido accesso da parte di tutti i potenziali fruitori.
Per le pubbliche amministrazioni che dispongono già di una API e’ quindi un valido strumento per validare e conformare i formati di indicizzazione, mentre per quelle che non ne dispongono rappresenta una pratica guida per creare nuovi servizi interoperabili.
Eppur si muove
Abbiamo più volte parlato dell’attività di pubblicazione dei dati pubblici nel nostro Paese e abbiamo più volte riscontrato una certa lentezza nel recepire le direttive europee in materia. Una lentezza che fa più rabbia se poi lo sguardo volge oltre oceano, dove le parole open data vengono accostate a quelle di sviluppo, cittadinanza attiva, civic innovation e qualità della vita.
Eppure qualcosa si muove, cresce il numero delle amministrazioni che rilasciano i propri dati in formato aperto, secondo il portale dati.gov.it che cerca di dare una visione nazionale del fenomeno, ad oggi sono 6800 i dataset interoperabili rilevati e catalogati. E gli sviluppatori possono trovare a questo link informazioni utili per facilitare lo scambio di dati tra cataloghi hub federati o delle singole amministrazioni pubbliche.