Open Data, come si fa. Il manuale è on line in beta permanente

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Per passare dalle parole ai fatti…la prima cosa è capire cosa fare e come farlo. Lapalissiana premessa e spesso insormontabile scoglio, il “come si fa” arriva per tutte le amministrazioni che, dopo un bel po’ di legittime chiacchiere, hanno deciso di aprire i dati in proprio possesso. La pubblicazione “Come si fa Open Data” è stata curata dall’Associazione Italiana per l’Open Government che la presenta stamattina a Roma, in un evento ospitato dalla Camera dei Deputati. E’ un beta permanente, già disponibile on line.

14 Aprile 2011

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Chiara Buongiovanni

Articolo FPA

Per passare dalle parole ai fatti…la prima cosa è capire cosa fare e come farlo. Lapalissiana premessa e spesso insormontabile scoglio, il “come si fa” arriva per tutte le amministrazioni che, dopo un bel po’ di legittime chiacchiere, hanno deciso di aprire i dati in proprio possesso. La pubblicazione “Come si fa Open Data” è stata curata dall’Associazione Italiana per l’Open Government che la presenta stamattina a Roma, in un evento ospitato dalla Camera dei Deputati. E’ un beta permanente, già disponibile on line.

Se un’amminsitrazione volesse fare open data, cosa dovrebbe considerare?
Per i curatori delle linee guida “Come si fa Open Data"”, al secolo Ernesto Belisario, Gialuigi Cogo Stefano Epifani, Claudio Forghieri, sono quattro le dimensioni da considerare e su cui intervenire:

  • La strategia di open govenrment, all’interno della quale posizionare l’intervento sugli open data
  • La nuova organizzazione che la scelta open data comporta
  • Gli aspetti tecnici da affrontare e risolvere per mettere a disposizione i dati aperti nel migliore dei modi possibile
  • I profili giuridici da conoscere e valutare quando si fa open data

Questi sono i quattro capitoli in cui è articolata la piccola guida (on line qui) per la cui stesura i curatori si sono avvalsi di un gruppo di esperti associati e collaboratori.

“L’auspicio – sostengono dall’Associazione – è che questo umile lavoro, a cui hanno contribuito alcuni dei nostri associati, possa essere un riferimento per gli amministratori pubblici, i manager e tutti quei decisori che, convinti sulla bontà della filosofia che sorregge la disciplina dell’Open Government Data, non hanno ancora trovato la scatola degli attrezzi per passare dalla teoria alle azioni concrete”.

In piena linea con la filosofia Open, la guida "Come si fa Open Data" rimarrà un beta permanente.
Questo vuol dire che rimarrà aperta a contributi, approfondimenti, osservazioni e sviluppi di quanti vorranno dare il proprio apporto.
Dunque, una cassetta degli attrezzi “aperta” che – per seguire la metafora dei curatori – “potrà essere riempita con nuovi strumenti”.

Le linee guida sono un passo importante nel piano di attività ed iniziative dell’Associazione Italiana per l’Open Government, nata (ricordiamo) da un gruppo di esperti di diritto e di nuove tecnologie, funzionari pubblici e privati, docenti universitari ed altri componenti della società civile proprio per sensibilizzare cittadini, imprese ed Amministrazioni e promuovere l’attuazione di strategie di Open Government in Italia.
“Queste linee guida – spiegano – fanno seguito al Manifesto per l’Open Government, che la nostra associazione ha pubblicato a novembre dello scorso anno. Le prossime iniziative che contiamo di portare avanti grazie all’aiuto di un sempre più nutrito gruppi di esperti saranno annunciate nei prossimi giorni, nel corso di alcuni eventi ai quali stiamo lavorando”.

A questo proposito vi segnaliamo l’appuntamento del 10 maggio, nel pomeriggio a FORUM PA 2011…che neanche a dirlo si intitola “L’open data dalle parole ai fatti”. (il programma dettagliato a breve on line)
 

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