Open Data, la visione e le strategie di Regione Toscana

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Dal 2012
la Regione Toscana ha predisposto una piattaforma
dedicata agli open data, basata su uno standard riconosciuto come CKAN,
che ospita dataset di altre amministrazioni e soggetti privati tramite
meccanismi automatici di federazione dei portali: la
piattaforma è a sua volta federata con il portale
nazionale e oggi con quello europeo

28 Gennaio 2016

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Davide Bruno, Coordinatore Gruppo di lavoro Open Data Regione Toscana e Fernanda Faini, Responsabile PO Assistenza giuridica e-gov e open government, Regione Toscana

La Regione Toscana è orientata a realizzare un effettivo open government nel proprio territorio, nella convinzione che l’amministrazione aperta non coincida solo con l’apertura dei dati, ma debba tradursi in una nuova filosofia e in un rapporto orizzontale e partecipato con le altre istituzioni e con la collettività. Per rendere effettiva e concreta questa visione è stata approvata una legge recante disposizioni in materia di dati aperti e loro riutilizzo, la legge regionale 18 febbraio 2015, n. 19, a seguito di un percorso strategico e di una delibera regionale in materia (n. 23 del 21 gennaio 2013 “Realizzazione piattaforma open data e approvazione linee guida recanti criteri generali per gli open data in Regione Toscana”).

In questo contesto di riferimento è stata realizzata Open Toscana, una multi-piattaforma finalizzata ad avvicinare l’amministrazione ai cittadini e alle imprese, rendendo maggiormente immediato e intuitivo l’accesso ai dati e ai servizi. Nella sezione di Open Toscana dedicata agli open data (http://dati.toscana.it) è possibile per chiunque non solo ricercare e riutilizzare i dati aperti toscani, ma anche avere un ruolo proattivo e segnalare dataset da aprire, promuovere idee da sviluppare o condividere esperienze e prodotti realizzati grazie ai dati aperti.

Dal 2012 la Regione Toscana ha predisposto una piattaforma dedicata agli open data, basata su uno standard riconosciuto come CKAN, che ospita dataset di altre amministrazioni e soggetti privati tramite meccanismi automatici di federazione dei portali: la piattaforma è a sua volta federata con il portale nazionale e oggi con quello europeo. Attualmente sono pubblicati sulla piattaforma, con licenza CC-BY e quindi riusabili anche a fini commerciali, circa 400 dataset: alcuni sono stati utilizzati da Apple, Bing, Microsoft, ma anche da start up locali. La Regione Toscana, infatti, promuove licenze che favoriscono l’internazionalizzazione, quali le Creative Commons, prevedendo una sorta di CC-BY by default.

La legge toscana pone particolare alla partecipazione e alla collaborazione sia all’interno, sia all’esterno della Regione. All’interno si delinea il processo organizzativo, si chiarisce il ruolo delle diverse strutture coinvolte e si responsabilizza all’apertura (responsabilità dirigenziale e collegamento con la performance). Dal 2013 è attivo un gruppo di lavoro interdisciplinare permanente costituito dalla diverse professionalità necessarie (esperti di ICT, giuristi, digital media strategist etc.) con il compito di affrontare gli aspetti legati agli open data e sostenere l’opportuna attività di divulgazione.

Partecipazione e collaborazione sono declinate anche nei rapporti con il mondo esterno, pubblico e privato. Per le altre amministrazioni sono attivati una serie di strumenti, come la messa a disposizione della piattaforma tecnologica o la cooperazione fra portali, la promozione di intese, misure di incentivo e l’introduzione di clausole con le aziende che svolgono servizi pubblici.

Per i soggetti privati sono previsti strumenti che consentano un dialogo costante con gli interlocutori, cittadini, associazioni e imprese: si prevede la possibilità di proposta e segnalazione, cui la Regione si impegna a rispondere. Accanto a questo ruolo propulsivo, agli utenti è data la possibilità di segnalare alla Regione prodotti e servizi realizzati grazie agli open data del territorio, ai quali la Regione si impegna a dare opportuna valorizzazione. Sono previsti interventi per promuovere la cultura digitale, la creazione di spazi nei quali possono essere strutturate modalità di utilizzo dei dati aperti in modo cooperativo fra soggetti pubblici e privati e la previsione di iniziative e interventi rivolti allo sviluppo di idee e realizzazioni innovative da parte dei soggetti privati.

La Regione Toscana è particolarmente attiva a livello di progetti europei su questi temi. La piattaforma degli open data è disponibile per il progetto FI-WARE, un acceleratore che mira a finanziare applicazioni e servizi che contribuiranno a rendere le città d’Europa più smart e più sostenibili per i cittadini; il focus sono le piccole e medie imprese. Regione Toscana è inoltre partner del progetto europeo Fusepool p3 come “Data Provider”, che ha come obiettivo lo sviluppo di una piattaforma integrata nell’ambito dei big data, semantica applicata, multilinguismo, per la creazione di open linked data. II progetto Fusepool P3 sta sviluppando una delle prime implementazioni della Linked Data Platform (LDP) specificata come standard da parte del W3C insieme ad una serie di altri componenti (es. per la mappatura dei dati, linking automatico, etc.), con lo scopo di realizzare una pipeline sperimentale completa per la produzione, la trasformazione, la gestione e la pubblicazione dei cosiddetti Linked Data, a partire da dati non linked.

I dataset toscani sono già disponibili sull’ European Data Portal, progetto per lo sviluppo dell’infrastruttura di Open Data di tutta l’Europa, presentato al European Data Forum il 16 e 17 novembre scorsi a Lussemburgo: oggi sono pubblicati sul portale più di 395 mila dataset provenienti da 34 paesi europei, che spaziano dalla giustizia ai trasporti, dalla scienza alla salute. L’interfaccia di ricerca multilingue attualmente disponibile in inglese, tedesco e francese, permette ad esempio ad uno sviluppatore di Londra di creare un’applicazione basata su dati pubblicati dal Comune di Cascina.

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