Open Government Forum, le proposte per gli Open data
Dal tavolo tematico “Open Data e Trasparenza” di OGP Forum ecco le proposte di azione suggerite dalla società civile per il Piano nazionale
30 Giugno 2016
Matteo Brunati
Lunedì 20 giugno c’è stato il primo degli incontri dei tavoli tematici di OGP Forum, quello del tavolo “Open Data e Trasparenza”: il lavoro vero di OGP Forum possiamo dire che inizia in quella giornata. La partecipazione è stata davvero alta, e ha stupito perfino gli stessi organizzatori dell’incontro: la stanza che ci ospitava, divisa inizialmente in due grossi tavoli per gestire i lavori non è più stata sufficiente, per cui ci siamo subito divisi in due stanze separate. Una con il gruppo di lavoro sugli Open Data e un’altra con quello sulla Trasparenza.
La metodologia prevista è stata fin da subito messa a dura prova: da un lato è mancata la condivisione dei materiali che tutti noi avevamo inviatoin fase di iscrizione ai tavoli, dall’altro il numero di persone (oltre 40 solo per l’Open Data) e la mancanza di una conoscenza condivisa comune ha subito reso difficile il confronto.
Come per l’incontro del 6 giugno, abbiamo scelto di condividere delle note per raccogliere gli elementi principali dell’incontro: se siete curiosi di capire cosa è successo è una lettura doverosa.
Dico subito una cosa: quel contratto sociale che avevamo abbozzato anche in lista SOD a fine maggio in questi giorni è stato messo a dura prova, come si capisce anche scorrendo le note inserite nel documento.
Siamo arrivati all’incontro all’oscuro dell’agenda, e senza una condivisione preliminare di tutte quelle azioni che sul tema Open Data sono in corso di realizzazione (intendo tutto il lavoro inserito nel PON Governance, ad esempio). Due elementi che non ci hanno facilitato nella discussione successiva.
Infatti l’incontro era modellato in tre momenti di confronto, ognuno dei quali guidato da una domanda:
- raccolta delle criticità, ovvero cosa non funziona oggi?
- come immagini il futuro? Oggi, 30 giugno 2018, vedo…
- quali azioni immagini per collegare il presente delle criticità al futuro immaginato?
Nella prima fase abbiamo per lo più rilanciato nel tavolo alcuni degli elementi già segnalati nella fase di iscrizione ai tavoli: le domande sul passato hanno generato solo parziali risposte, purtroppo, e hanno aumentato la nostra irritazione iniziale.
Ad un certo punto, circa a metà dell’incontro, alla raccolta di spunti utili a rispondere alla terza domanda, ci siamo effettivamente bloccati: troppe diversità nei punti di vista, e troppe posizioni inconsapevoli del processo storico in atto. Per chi segue questi temi fin dal 2010 non è nemmeno semplice allinearsi con richieste legittime ma spesso fuori contesto.
Chiedere conto del passato durante la discussione, non solo per ricreare quella fiducia tra le parti necessaria allo sviluppo di un dialogo costruttivo, ma per condividere elementi utili a non rifare processi che non hanno funzionato è stato percepito in alcuni casi quasi come una discussione sterile, probabilmente.
La presenza di diverse amministrazioni centrali e diverse associazioni di categoria del mondo aziendale sono stati due cambiamenti positivi rispetto al passato, e un segnale ottimistico per il futuro, anche perchè almeno hanno ascoltato i punti di vista di tutti noi presenti al tavolo.
Alla chiusura dell’incontro sono emerse tre principali linee da approfondire, cito dalle note condivise:
- Prima azione: percorso partecipato agenda 2017 + supporto alla PA + continuità (quali sono oggetto della partecipazione) (entro febbraio 2017)
- Seconda azione: censimento + rilascio dei dataset strategici + percorso partecipato
- Terza azione: come far aumentare il valore degli OD (a livello sociale nel senso più ampio del termine, non solo a livello economico)
Dopo diversi confronti serrati tra alcune delle realtà molto attive nel mondo Open Data italiano, abbiamo scelto un livello minimo condiviso da tutti quanti che crediamo fondamentale, e che abbiamo proposto al tavolo, focalizzandoci sulla seconda azione.
Lo abbiamo sottoscritto come Spaghetti Open Data, On Data, Wikitalia, Stati Generali dell’Innovazione e Open Polis, e abbiamo scelto un approccio ad alto livello, per mettere sul piatto del confronto il processo e la governance legate all’Open Data italiano.
Perché è quello il livello dove serve fare pressing come società civile, rilanciando nuovamente la perplessità sulla metodologia messa in atto, che rischia di erodere ulteriore capitale sociale da parte di tutti noi.
Nella proposta abbiamo condiviso due macro azioni:
- “Pilota sul processo di rilascio di Open Data, da usare come prototipo per la definizione del piano triennale di rilascio”
- “Integrazioni tra scala locale e scala nazionale per la stesura del piano triennale di rilascio degli Open Data”
La prima azione è un prototipo “agile” (mi riferisco alla metodologia agile) per lavorare sui dati presenti nelle principali classifiche internazionali di rilascio degli Open Data (dati con copertura nazionale) e testare nel frattempo un processo, misurandolo e mettendolo a regime per ricreare una fiducia condivisa nella capacità delle istituzioni di rispondere ad un’agenda di rilascio.
Senza quindi mettersi a discutere nell’annoso problema: e da quali dati partiamo?
Anche perchè se si dimostra che un’agenda viene davvero mantenuta, si diventa ancora più credibili per le aziende, l’altro anello fondamentale per riusare il patrimonio informativo pubblico degli Open Data.
La seconda azione riprende i risultati e parte del lavoro fatto nella prima per costruire in maniera condivisa (non solo top-down) un programma triennale di rilascio di dati sia su scala nazionale che su quella locale, scalando il modello testato con la prima azione. La complessità aggiuntiva è gestire in maniera intelligente la domanda di dati abilitando processi di Open Government direttamente sulla scelta della priorità e sugli ambiti tematici da inserire, tutti temi quindi fortemente connessi agli altri tavoli di OGP Forum.
Integrando magari parte del lavoro passato (per questo vogliamo risposte) con quello in corso, compreso il piano triennale strategico di cui ha parlato anche il direttore dell’AGID a ForumPA 2016.
Proprio per questo stiamo lavorando in maniera condivisa con alcune delle persone presenti in altri tavoli: il riuso di iniziative e di pratiche per migliorare la contaminazione delle proposte è un costo necessario a questo tipo di partecipazione.