La PA deve offrire servizi digitali disegnati sulle esigenze dei cittadini. E’ una premessa indispensabile e questo momento di emergenza ce lo sta dimostrando. L’intervista di Gianni Dominici a Giuseppe Virgone, amministratore delegato di PagoPA
11 Maggio 2020
Redazione FPA
In questo periodo di emergenza e lockdown, i servizi pubblici digitali sono diventati sempre più fondamentali: non potendo per molto tempo andare allo sportello, o comunque non essendo disponibili gli uffici della pubblica amministrazione, poter usufruire di un servizio pubblico online è divenuta una necessità.
Ma come si presentano questi servizi? Sono semplici e progettati secondo le esigenze dei cittadini? Molto spesso no, ed è per questo che nascono ritardi, rallentamenti e malcontento da parte di chi si trova a utilizzare il servizio.
Di questo si parla nell’intervista a Giuseppe Virgone, amministratore delegato di PagoPA, intervistato da Gianni Dominici. Questa intervista si colloca nel percorso #road2ForumPA2020 , percorso di avvicinamento a FORUM PA 2020, che quest’anno vedrà due tappe, dal 6 all’11 luglio (all digital) e dal 4 al 6 novembre.
L’intervista
Cominciando da PagoPA, Virgone spiega: “PagoPA è una società pubblica partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che parte dal paradigma che i pagamenti digitali sono un fattore determinante nella trasformazione digitale del Paese”.
“Questo è un momento particolare, dove paghiamo il gap sul digitale accumulato negli anni precedenti” continua Virgone, “Ora è chiaro quanto sia importante il tema del digitale e della semplificazione dei servizi e questo ci consente di fare un’accelerazione; questo è il momento in cui la PA può dare un colpo di reni per intraprendere la strada del digitale”.
Ma in che modo la PA deve pensare i servizi digitali? “La PA, al contrario del privato, spesso considera il cittadino un semplice cliente, un soggetto al quale deve essere erogato un servizio, indipendentemente dalla qualità del servizio stesso. Se la PA invece cominciasse a vedere il cittadino come una risorsa, capirebbe che il servizio deve essere progettato sulle sue esigenze”.
Un esempio di questo approccio? Quello usato per progettare la App IO.
“Ora siamo costretti a trasformare i servizi in base alle esigenze dei cittadini e quindi consentire al cittadino di usufruire del servizio velocemente da casa” prosegue Virgone “e affinché ciò venga fatto la PA deve disegnare i servizi sulle sue esigenze. Questo migliorerà la PA e ci farà uscire migliori”.