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L’art. 58 del Decreto legge 112/2008 prevede un vero e proprio “censimento” degli immobili degli Enti locali e la conseguente valorizzazione o dismissione dei beni non più necessari alle funzioni istituzionali. Cerchiamo di capire meglio cosa significa e quali conseguenze potrà avere la nuova normativa.

 

 

11 Novembre 2008

M

Michela Stentella

Articolo FPA

Foto di Anne

L’art. 58 del Decreto legge 112/2008 prevede un vero e proprio “censimento” degli immobili degli Enti locali e la conseguente valorizzazione o dismissione dei beni non più necessari alle funzioni istituzionali. Cerchiamo di capire meglio cosa significa e quali conseguenze potrà avere la nuova normativa.

 

 

Il patrimonio immobiliare degli Enti locali, se male utilizzato e scarsamente valorizzato, finisce per essere più un peso che una risorsa; una fonte di spesa che, soprattutto in una fase di grande difficoltà economica come quella attuale, le amministrazioni non possono proprio permettersi. A volte gli Enti locali non sono neanche a conoscenza dell’ingente patrimonio di loro proprietà, che potrebbe costituire una risorsa strategica, se valorizzato, o, in alcuni casi, semplicemente un “peso” da dismettere.

Una recente normativa, l’art. 58 del Decreto legge 112/2008 intitolato “Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di Regioni, Comuni ed altri Enti locali” (convertito dalla legge 133/2008, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 21 agosto 2008, n. 195), prevede che l’organo di governo di ciascun ente individui i beni immobili non più utili e necessari all’esercizio delle funzioni istituzionali e stili un Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari da allegare al bilancio di previsione. L’inserimento all’interno del Piano avrà come effetto la classificazione del bene come patrimonio disponibile e ne disporrà anche la nuova destinazione urbanistica.

Abbiamo chiesto un commento su questa nuova normativa a due esperti in materia: Marco Dugato, professore di Diritto amministrativo e Diritto urbanistico nella Facoltà di Pianificazione del territorio dell’Università Iuav di Venezia, e Silvano Curcio, architetto, Direttore generale di Terotec, docente di Processi e metodi della manutenzione edilizia e urbana presso l’Università Federico II di Napoli. Interessante il confronto tra le due letture dell’articolo 58 che ne sono emerse, diverse per premesse e scenari tracciati, ma in entrambi i casi problematiche.

Abbiamo poi voluto raccontare l’esperienza della Provincia di Torino, che ha scelto di utilizzare la dismissione di alcuni immobili per finanziare l’operazione di acquisizione e ristrutturazione del palazzo ora sede degli uffici tecnici provinciali, ottenendo così un importante risultato in termini di risparmio e razionalizzazione.

Guarda le interviste e consulta gli Atti del convegno

Infine, in occasione del convegno “Il patrimonio immobiliare degli Enti Locali: Politiche e strumenti di valorizzazione” – organizzato da FORUM PA, Comune di Cesena e Daedala, con il patrocinio di ANDIGEL (Associazione Nazionale dei Direttori Generali negli Enti Locali), Federsanità e Banca Monte dei Paschi di Siena – che si è tenuto a Cesena il 30 ottobre scorso, abbiamo raccolto le impressioni del prof. Marco Dugato, di Giordano Conti, sindaco di Cesena, e di Andrea Milana di Provincia Attiva s.p.a, la società pubblica che si occupa di programmazione e sviluppo territoriale per gli immobili di proprietà della provincia di Roma.

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