PNRR e banda ultra larga: i siti da non perdere per restare sempre aggiornati
Per completare la copertura in banda ultra larga sul territorio italiano si sta intervenendo su più fronti. I progetti in essere derivano sia da strategie europee che nazionali e sono figli di momenti diversi e di governi diversi. Ci sono piani pubblici e piani privati per la banda ultra larga. Proviamo a fare il punto e ad annotare una serie di risorse online a cui fare riferimento e da monitorare costantemente per restare aggiornati sul tema
6 Ottobre 2023
Andrea Tironi
Project manager Digital Transformation, Consorzio.IT
Un tema centrale nell’agenda digitale nazionale è quello delle reti ultraveloci. Ricordiamo infatti che se 6,7 degli oltre 12 miliardi del PNRR Digitale sono stati assegnati a quanto riassumibile con “padigitale2026.gov.it”, gli altri sei sono dedicati all’infrastruttura delle reti, necessaria a fornire qualsiasi tipo di servizio digitale, sia esso privato o pubblico. In questo articolo proviamo a fare il punto e a dare qualche suggerimento per restare sempre aggiornati: gli esperti del tema BUL (banda ultra larga) possono passare direttamente alla sezione con i link da tenere monitorati, chi invece necessita di un quadro di contesto trova prima alcune informazioni utili.
Gli obiettivi del Digital Decade Policy Programme
Il tutto rientra nel programma strategico per il decennio digitale, ispirato alla European Declaration on Digital Rights and Principles, che si basa su 4 punti cardinali (competenze digitali, infrastrutture digitali sostenibili con utilizzo combinato di tutte le tecnologie di nuova generazione, trasformazione digitale delle imprese e digitalizzazione dei servizi pubblici) e fissa i seguenti traguardi e obiettivi per il 2030:
- l’80% della popolazione adulta dovrà possedere competenze digitali di base e 20 milioni di specialisti dovranno essere impiegati nell’UE nel settore delle ICT;
- tutte le famiglie dell’UE dovranno beneficiare di una connettività in BUL al Gigabit;
- tutte le zone abitate dovranno essere coperte dal 5G;
- la produzione di semiconduttori sostenibili e all’avanguardia in Europa dovrà rappresentare il 20% del valore della produzione mondiale;
- dovranno essere installati 10.000 nodi periferici (alla base dell’architettura “edge computing”) a impatto climatico zero e altamente sicuri in UE;
- entro il 2025 l’Europa dovrà dotarsi del suo primo computer a tecnologia quantistica, per raggiungere capacità quantistiche di avanguardia entro il 2030;
- il 75% delle imprese dovrà utilizzare servizi di “cloud”, “big data” e intelligenza artificiale;
- Il 90% delle PMI dovrà raggiungere almeno un livello di base di intensità digitale (sulla base del “Digital Intensity Index”) e dovrà essere raddoppiato il numero di imprese “unicorno” in UE;
- il 100% dei principali servizi pubblici dovranno essere disponibili online;
- il 100% dei cittadini dovrà avere accesso alla propria cartella clinica elettronica;
- l’80% dei cittadini dovrebbe utilizzare l’eID.
I piani pubblici per la banda ultra larga
Lo stato italiano sta intervenendo su più fronti per completare la copertura gigabit sul territorio italiano, sia per la parte fissa che per la parte mobile. I progetti in essere sono diversi, derivanti sia da strategie europee che nazionali e figli di momenti diversi e di governi diversi. Proviamo a riassumerli di seguito.
Italia a 1 Giga
Ha l’obiettivo di promuovere, attraverso l’intervento pubblico, investimenti in reti BUL che consentano di garantire a tutti gli utenti una velocità di connessione in linea con gli obiettivi europei della Gigabit Society e del Digital Compass. In particolare, obiettivo di questa iniziativa è di realizzare infrastrutture di rete BUL che garantiscano la velocità di trasmissione di almeno 1 Gigabit/s in download e 200 Megabit/s in upload sull’intero territorio nazionale entro il 30 giugno 2026, collegando i civici delle unità immobiliari nei quali secondo la mappatura delle reti svolta da Infratel Italia S.p.A., non è presente, né lo sarà entro i prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire velocità di almeno 300 Megabit/s in download nell’ora di picco del traffico. Con il primo dei bandi Italia a 1 Giga, il Governo mette a disposizione per questo obiettivo quasi 3,7 miliardi di euro dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che permetteranno a 7 milioni di numeri civici in tutto il Paese di essere coperti da Internet veloce. I civici coinvolti nella misura sono suddivisi in 15 aree geografiche, i cosiddetti lotti, che saranno oggetto di intervento da parte degli operatori vincitori dei finanziamenti.
Italia 5G
Ha l’obiettivo di incentivare la realizzazione delle infrastrutture di rete per lo sviluppo e la diffusione di reti mobili 5G nelle aree a fallimento di mercato su tutto il territorio nazionale. Nello specifico, il piano prevede di incentivare la diffusione di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile mediante rilegamenti in fibra ottica delle stazioni radio base (SRB) e la densificazione delle infrastrutture di rete, per garantire una velocità di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Megabit/s in uplink nelle aree in cui non è presente, né lo sarà nei prossimi cinque anni, alcuna rete che raggiunge la velocità di 30 Megabit/s in condizioni di punta del traffico. Il piano è stato suddiviso in due bandi: il primo bando prevede incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti fino al 90% del costo degli stessi, mentre il secondo bando incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch’esse finanziate fino al 90% del costo complessivo.
Scuola connessa
Ha l’obiettivo di garantire a tutti gli edifici scolastici pubblici del Paese connettività ad almeno 1 Gigabit/s, completando l’intervento avviato nel 2021, grazie al quale si prevede la fornitura di connessione a circa 35.000 edifici scolastici (“Scuola connessa” – Fase 1), ossia di tutti gli edifici delle scuole secondarie di primo e secondo grado e, nelle “aree bianche”, anche il collegamento di tutti i plessi delle scuole primarie e dell’infanzia. In particolare, con il piano “Scuola connessa” si intende intervenire nell’ambito del PNRR (Missione 1, componente 2, investimento 3.1.3) sui restanti edifici scolastici, circa 10.000, ai quali verranno forniti gratuitamente i servizi di connettività e di assistenza tecnica per almeno 6 anni.
Sanità connessa
Ha l’obiettivo di fornire, nell’ambito del PNRR (Missione 1, componente 2, investimento 3.1.4), i servizi di connettività BUL con velocità simmetrica (a partire da 1 Gigabit/s fino a 10 Gigabit/s) alle oltre 12mila strutture del servizio sanitario nazionale. Il piano, oltre a fornire connettività e accesso ad internet veloce, prevede anche assistenza tecnica e servizi di manutenzione. Le strutture sanitarie interessate riceveranno inoltre apparecchiature terminali (modem/router) necessarie per connettersi alla rete. La nuova rete sarà interamente finanziata e di proprietà dello Stato e sarà gestita da uno o più operatori.
Collegamento isole minori
Ha l’obiettivo di realizzare, tramite la posa di cavi ottici sottomarini, un backhaul ottico abilitante per lo sviluppo della BUL, l’incremento della copertura delle rete radiomobili e l’evoluzione verso i servizi 5G, per 21 isole minori nelle seguenti Regioni: Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna, tramite la posa di cavi ottici sottomarini.
Piano “Aree Bianche”
Intervento avviato a seguito dell’approvazione nel 2015 della Strategia italiana per la BUL, ha l’obiettivo di portare connessioni BUL nelle zone in cui non è presente nessun operatore di telecomunicazioni, corrispondenti a circa 9,6 milioni di Unità Immobiliari (UI), dei quali circa due terzi (6,4 milioni) in fibra e i rimanenti in tecnologia radio Fixed Wireless Access (FWA). La Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga – “Verso la Gigabit Society” approvata nel 2021 ha previsto il completamento di questo piano a fronte delle criticità rilevate nel corso dell’attuazione dello stesso, dovute ad una molteplicità di fattori quali il ritardo nella concessione di permessi, di autorizzazioni a livello locale e, quindi, nel passaggio alla progettazione esecutiva.
Piano “Voucher”
Si tratta di misure finalizzate ad incentivare l’adozione di servizi BUL tramite l’utilizzo delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020. Il primo piano Voucher (Famiglie – fase I) è stato finanziato per un valore di 200 milioni di euro ed è stato riservato alle famiglie meno abbienti (fascia ISEE fino a 20.000 euro) prive di un servizio di connettività, ovvero con servizi con velocità inferiori a 30 Megabit/s. Il piano, partito nel novembre 2020, prevedeva l’erogazione di un contributo massimo di 500 euro, sotto forma di sconto sia sul prezzo di vendita dei canoni di connessione internet in banda ultra larga per un periodo di almeno dodici mesi, sia sulla fornitura di dispositivi elettronici per la navigazione internet. La misura si è conclusa nel novembre 2021 con l’attivazione di voucher per un valore di circa 102 milioni di euro. Il secondo piano Voucher (Imprese), finanziato per un valore complessivo di 589 milioni di euro, è stato avviato nel marzo 2022 per incentivare l’adozione di servizi BUL a vantaggio delle attività economiche (persone fisiche titolari di partita iva e micro, piccole e medie imprese). In questo caso sono state previste quattro tipologie di voucher, a seconda di parametri prestazionali dell’offerta attivata, di valore variabile tra un minimo di 300 euro ed un massimo di 2.500 euro. Al 31 dicembre 2022, risultano attivati voucher per circa 132 milioni di euro. La misura per le imprese, inizialmente prevista in scadenza a dicembre 2022, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023, salvo esaurimento delle risorse stanziate, a seguito della Decisione della Commissione europea del 6 dicembre 2022. Riportiamo inoltre i link agli approfondimenti sui rispettivi voucher famiglie e imprese.
I piani privati per la banda ultra larga
Attraverso la Mappatura 2021 reti BUL, realizzata da Infratel Italia S.p.A., sono state individuate le aree del territorio italiano nelle quali gli operatori di mercato sono già intervenuti e dove prevedono di concentrare i propri piani di investimento fino al 2026. Ciò ha, conseguentemente, consentito di definire il perimetro di intervento dei piani privati relativi allo sviluppo della BUL (dove, di conseguenza, non è possibile intervenire con i piani pubblici). Al 30 aprile 2023, il totale dei civici complessivamente raggiunti dalla BUL grazie ai piani degli operatori privati, risulta pari a 6,6 milioni su un totale di 16,3 milioni.
Anche in ambito BUL si stanno quindi susseguendo numerose novità ed è importante avere una bussola di riferimento per rimanere aggiornati, come fatto per il PNRR Digitale nell’articolo che si può leggere qui.
Ecco, quindi, i siti che non puoi non conoscere se lavori su questi temi, selezionati tra quelli che sono più aggiornati o più ricchi di contenuti a livello informativo.
Banda ultra larga: un glossario
Un glossario dei termini utili a capire il contesto della banda ultra larga è disponibile all’interno della Strategia italiana per la Banda Ultra Larga 2023-2026 (a pagina 34).
Banda ultra larga: i link da monitorare
- Di recente pubblicazione è la Strategia italiana per la Banda Ultra Larga 2023-2026 approvata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD) nella seduta del 6 luglio 2023. Un “must read” per chi vuole approcciare il tema. Tale strategia sopravanza e migliora la “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga” approvata dal Consiglio dei Ministri nel Marzo 2015 e prosegue la “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga “Verso la Gigabit Society” approvata il 25 maggio 2021 dal Comitato interministeriale per la Transizione Digitale (CiTD).
- Il sito https://maps.agcom.it/ si basa sull’art. 22 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche e la Legge n. 9 del 2014 che dà all’Autorità (AGCOM) il compito di costituire e mantenere una banca dati di tutte le reti di accesso ad Internet esistenti sul territorio nazionale. La banca dati offre la possibilità di analizzare lo stato di sviluppo dell’offerta di accesso ad Internet al singolo indirizzo e di fare valutazioni comparative sulle diverse tecnologie e velocità. Le informazioni possono essere utilizzate per sapere quale infrastruttura di accesso ad Internet arriva a casa propria o per identificare eventuali misure per colmare il divario digitale. Qui si dovrebbero trovare tutte le informazioni di tutti i progetti, sia privati che pubblici.
- Le ultime notizie sui progetti di banda ultra larga nazionali si trovano all’indirizzo https://bandaultralarga.italia.it/category/notizie/
- I progetti pubblici in corso (e in futuro eventuali altri se arriveranno) si trovano al link: https://innovazione.gov.it/progetti/banda-ultra-larga/
- Il sito https://bandaultralarga.italia.it/ mira a documentare le attività in corso sui territori realizzate a seguito del progetto “Aree bianche” partito nel 2016, per la copertura delle aree a fallimento di mercato. Lo scopo è permettere ad ogni operatore e cittadino di verificare lo stato dei lavori in corso e la copertura di bul del suo territorio nella misura in cui è interessato dal progetto.
- Il sito “Connetti Italia – Reti Ultraveloci” è uno strumento progettato per offrire ai cittadini tutte le informazioni in tempo reale sullo stato di avanzamento degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) previsti dalla Missione 1, Componente 2, Investimento 3 “Reti ultraveloci”. Questo sito diventa quindi il modo per vedere l’avanzamento dei lavori associati al PNRR.
- Il sito https://www.fibercop.it/ e il sito https://openfiber.it/ permettono di verificare la copertura della fibra a casa propria. Il primo nasce ad aprile 2021 da un’iniziativa di TIM, KKR e Fastweb con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di fibra in Italia e la migrazione dei clienti dalle reti in rame alle reti di nuova generazione, contribuendo alla digitalizzazione del Paese. Il secondo nasce per monitorare la realizzazione di un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) in tutte le regioni italiane in merito agli investimento pubblici previsti secondo gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, della Strategia Italiana per la banda ultra larga e dalla Gigabit Society oltre che investimenti privati di OpenFiber.
- Il sito https://www.infratelitalia.it/infratel-data-room permette di selezionare il proprio ente e vedere i progressi associati ai progetti seguiti da infratel, generando un report che può capire anche un non addetto ai lavori.
- Approfondimenti per il piano “Scuola Connessa” sono visibili al link: https://www.infratelitalia.it/infratel-italia-per-il-pnrr/piano-scuola-connessa
- Approfondimento per il piano “Italia 1 giga” sono visibili al link: https://www.infratelitalia.it/infratel-italia-per-il-pnrr/piano-italia-a-1-giga e relativo piano https://innovazione.gov.it/dipartimento/focus/piano-italia-a-1-giga/
- Approfondimenti per il piano “Scuola Connessa” sono visibili al link: https://www.infratelitalia.it/infratel-italia-per-il-pnrr/piano-scuola-connessa , al sito https://bandaultralarga.italia.it/scuole-voucher/dashboard-scuole/ e relativo piano https://innovazione.gov.it/dipartimento/focus/piano-scuole-connesse/
- Approfondimenti per il piano “Sanità Connessa” sono visibili al link: https://www.infratelitalia.it/infratel-italia-per-il-pnrr/piano-sanita-connessa e relativo piano https://innovazione.gov.it/dipartimento/focus/piano-sanita-connessa/
- Approfondimento per il piano “Italia 5G” sono visibili al link: https://www.infratelitalia.it/infratel-italia-per-il-pnrr/italia-5g e relativo piano https://innovazione.gov.it/dipartimento/focus/piano-italia-5g/
- Il catalogo delle infrastrutture: https://www.sinfi.it/portal/. Il SINFI è lo strumento identificato per il coordinamento e trasparenza per la nuova strategia per la banda larga e ultralarga. Tra le funzioni che svolge vi è favorire la condivisione delle infrastrutture (non solo bul), mediante una gestione ordinata del sotto e sopra suolo e dei relativi interventi, ed anche offrire un unico cruscotto che gestisca con efficienza e monitori tutti gli interventi.
Ci scusiamo per gli esclusi e vi invitiamo a scrivere a redazione@forumpa.it per segnalarci altri siti interessanti da inserire nell’elenco.