Poche luci e tante ombre sulla pa digitale: il rapporto Assinform 2009 sull’ICT nella pa locale
Il rapporto curato da Net Consulting per Assinform offre una fotografia impietosa del panorama dell’amministrazione locale italiana, nonostante il calo dell’1,7%, previsto nel settore rappresenti, comunque, un successo se confrontato con la contrazione che colpirà il mercato nella sua globalità e che sfiorerà il 6%.
10 Giugno 2009
Tommaso Del Lungo
Il rapporto curato da Net Consulting per Assinform offre una fotografia impietosa del panorama dell’amministrazione locale italiana, nonostante il calo dell’1,7%, previsto nel settore rappresenti, comunque, un successo se confrontato con la contrazione che colpirà il mercato nella sua globalità e che sfiorerà il 6%.
Una Pa in cui aumentano la penetrazione e la diffusione delle tecnologie come i PC, i collegamenti alla rete, la posta elettronica e la firma digitale e la banda larga, ma dove continua a mancare una visione strategica verso cui orientare gli investimenti.
Una pa in cui si ha ancora una visione ingenua del riuso e dove non si è colto il vero beneficio dell’open source, usato solo per applicazioni non core e principalmente per risparmiare sulle licenze.
Una Pa, infine, che pur riuscendo a risparmiare sui costi vivi, grazie ad applicazioni avanzate come l’e-Procurement e il VOIP non reinveste in formazione o in riorganizzazione o omogeneizzazione dei processi.
Dal tavolo dei relatori Gaudenzio Garavini – Direttore generale dell’organizzazione dell’Emilia-Romagna – fa notare che visto in una prospettiva più ampia di quella dei 12 mesi, il dato porta con sé una riflessione ancor più preoccupante: “L’indice di crescita del mercato ICT nella PA non presenta picchi significativi da anni, il che vuol dire che la pa, sostanzialmente, non è cambiata”. Gli interventi effettuati in questi anni hanno contribuito a fornire quell’incremento di 2/6 punti percentuali, sono stati in realtà micro interventi, troppo sparpagliati, e assolutamente non finalizzati in uno sforzo di cambiamento.
Per uscire da questa situazione – ha detto Garavini – non occorrono necessariamente grosse cifre, ma un indirizzo preciso in grado di far convergere l’attenzione su due priorità: l’omogeneizzazione delle procedure a livello regionale da una parte e l’individuazione di soluzioni tecnologiche adatte, imposte attraverso il riuso”.
La necessità di una cabina di regia è stata richiamata anche da Ennio Lucarelli, Presidente di Assinform, e da Alberto Tripi, Presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, che vedono in un indirizzo guida di sistema l’unica soluzione per far decollare il riuso e la cultura dell’innovazione che ancora mancano.
Il problema della scarsa cultura digitale è stato affrontato in maniera approfondita da Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato NetConsulting, che nel presentare i dati di dettaglio del rapporto si è soffermato sulla percezione che gli amministratori locali hanno delle soluzioni ICT. Le oltre 800 interviste rivelano, infatti, che a fronte di un aumento della dotazione hardware e infrastrutturale non aumenta la capacità di sfruttamento delle tecnologie. Le tecnologie e i processi nei quali devono essere applicate sono considerati ancora due mondi separati e questo fa perdere molto del potenziale di un investimento ICT.
Scarica i dati presentati da Giancarlo Capitani
Sul sito di Assinform, la registrazione integrale dell’evento