Portali pubblici, l’open data favorisce il coinvolgimento degli utenti
La pubblicazione di Open Government Data può contribuire a creare un governo più trasparente e allineato alle reali esigenze dei cittadini, ma le modalità secondo cui i dati sono resi disponibili rappresentano un elemento critico per il miglioramento del servizio pubblico
20 Maggio 2016
Laura Vergani, Politecnico di Milano
La pubblicazione di Open Government Data (OGD) può contribuire a creare un governo più trasparente e allineato alle reali esigenze dei cittadini (Heald, 2015), ma le condizioni e le modalità secondo cui tali dati sono resi disponibili rappresentano un elemento critico e cruciale ai fini della loro reale utilità nel processo di progressivo miglioramento del servizio pubblico. Le indagini svolte dall’Osservatorio eGovernment della School of Management del Politecnico di Milano rilevano, a livello internazionale, nei progetti di OGD, due principali tipologie di “comportamento”.
Da un lato la presenza di portali OGD caratterizzati da una semplice pubblicazione di dati governativi senza una specifica attenzione a chi e come utilizzerà quelle informazioni, dall’altro portali caratterizzati dall’integrazione dei dati governativi tramite l’aggregazione dei dataset in formati maggiormente intellegibili dall’utenza e l’inserimento di grafici esplicativi. I primi pubblicano dataset secondo una logica che potremmo definire di disclosure: in questi progetti l’enfasi della pubblicazione di OGD è posta sulla numerosità delle informazioni pubblicate, con l’obiettivo di rendere l’informazione disponibile pubblicando il maggior numero di quelle ritenute rilevanti in un determinato ambito. I secondi utilizzano prevalentemente una logica di envolvement in questi progetti l’enfasi è invece posta nella realizzazione di portali all’interno dei quali è dedicato uno spazio privilegiato a grafici, mappe interattive, tabelle riassuntive con forte impatto sintetico e visivo, con l’obiettivo di rendere l’informazione tanto disponibile quanto utilizzabile offrendo funzionalità atte a sviluppare l’engagement dell’utenza.
Gli Enti che applicano una logica di envolvement ritengono che la trasparenza per l’utilizzatore del dato è tanto maggiore quanto migliore è la leggibilità, la comprensibilità, l’utilizzabilità del medesimo. È questo ad esempio il caso di OpenCoesione, l’iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia, coordinata dal Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Se a livello nazionale iniziano a riscontrarsi sempre più iniziative di pubblicazione di OGD secondo una logica di envolvement (si fa riferimento, ad esempio, alla recente implementazione di Open cantieri), qual è la situazione a livello locale? Nel 2015 l’Osservatorio eGovernment ha condotto una ricerca su un campione statisticamente rappresentativo di 577 Comuni italiani. Tra coloro che pubblicano OGD (40% dei rispondenti) l’82% afferma di non effettuare alcun monitoraggio dei dataset scaricati dagli utenti, il 70% non consente ai cittadini di effettuare segnalazioni, non si riscontrano, se non in rare eccezioni (un esempio è il portale Open Welfare del Comune di Bologna) infografiche riassuntive dei dati pubblicati.
Una scarsa maturità nella leggibilità e utilizzabilità dei dati pubblicati si rileva anche dall’analisi dei dati rilevati dall’ Open Data Barometer 2015. Lo strumento, nato per misurare il livello di adozione delle politiche in materia di open data nei Paesi del mondo, si concentra in particolare su tre aspetti: readiness, ovvero quanto istituzioni e società civile hanno posto le basi, a livello politico, sociale ed economico, per fruire dei vantaggi derivanti dal rilascio dei dati aperti, implementation, vale a dire il rilascio di determinate categorie chiave di dataset e impact, per capire se la diffusione degli open data abbia già influito sui territori. L’Italia su tutte le tre dimensioni risulta al di sotto della media europea (dodicesima nel ranking su 18 Paesi nei quali è stata fatta la rilevazione), ma l’indicatore più lontano dalla media è proprio quello dell’ implementation, per il quale l’Italia ha un valore di 36, rispetto al valore medio europeo di 54.
C’è quindi ancora tanto da fare per la PA Italiana, soprattutto se ai dati appena presentati si sommano anche i risultati di un’indagine realizzata nel 2015 dall’Osservatorio eGovernment in collaborazione con Voices from the Blogs sul sentiment dei cittadini nei confronti degli open data. Infatti, dall’analisi di circa 600.000 conversazioni on line, emerge come i cittadini ritengono che il modo in cui i dati sono pubblicati sia difficilmente comprensibile (43%), oltre al fatto che gli open data siano reperibili faticosamente (28%). Tuttavia, si rileva anche un sentiment positivo nei confronti di queste iniziative (70%) e nettamente superiore a quello nei confronti della PA in generale (48%), ciò proprio perché gli open data favoriscono maggiore trasparenza (38%), incrementano il processo di digitalizzazione (18%) e, in generale, di rinnovamento della PA (12%).
Bibliografia
Osservatorio eGovernment della School of management del Politecnico di Milano e OpenCoesione. “ Iniziative nazionali e internazionali di open government per politiche settoriali o territoriali di sviluppo: quali lezioni dall’esperienza?”
Heald, D. (2015). “La trasparenza dei finanziamenti pubblici nell’era dell’ICT: una sfida aperta”, Webinar held by OpenCoesione e Politecnico di Milano, 16 July 2015.
Davies, T. (2015). “Iniziative nazionali e internazionali di open government per politiche settoriali o territoriali di sviluppo: quali lezioni dall’esperienza?” Webinar held by OpenCoesione e Politecnico di Milano, 16 September 2015.
De Renzio, P. (2015). “Iniziative nazionali e internazionali di open government per politiche settoriali o territoriali di sviluppo: quali lezioni dall’esperienza?” Webinar held by OpenCoesione e Politecnico di Milano, 16 September 2015
Napolitano, A. (2015). “Iniziative nazionali e internazionali di open government per politiche settoriali o territoriali di sviluppo: quali lezioni dall’esperienza?” Webinar held by OpenCoesione e Politecnico di Milano, 16 September 2015