Presentato APPSFORITALY: tirate fuori un dataset entro settembre per partecipare

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Nel corso del convegno “Open data: dalle parole ai fatti”, il 10 maggio a FORUM PA è stato presentato APPSFORITALY, il concorso su dati pubblici, organizzato da Associazione Italiana per l’Open Government, IWA e TopIX.

Come gli organizzatori avevano anticipato, APPSFORITALY si propone di premiare l’utilizzo creativo di dati pubblici liberati in formato open…continuando così ad avanzare sulla strada della realizzazione dell’open data italiano "dal basso".

11 Maggio 2011

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Chiara Buongiovanni

Articolo FPA

Nel corso del convegno “Open data: dalle parole ai fatti”, il 10 maggio a FORUM PA è stato presentato APPSFORITALY, il concorso su dati pubblici, organizzato da Associazione Italiana per l’Open Government, IWA e TopIX.

Come gli organizzatori avevano anticipato, APPSFORITALY si propone di premiare l’utilizzo creativo di dati pubblici liberati in formato open…continuando così ad avanzare sulla strada della realizzazione dell’open data italiano "dal basso".

Il contest APPSFPORITALY – che altro non è che un concorso per lo sviluppo di applicazioni a partire da dati pubblici di amministrazioni italiane – si aprirà a settembre per un motivo semplice, spiegato da Ernesto Belisario: sono ancora pochissimi i dataset “aperti” dalle amministrazioni pubbliche.

Allora il primo passo è un caldo invito alle pubbliche amministrazioni, di ogni genere e ordine: liberate da 1 a n dei set di dati in vostro possesso da qui a settembre.
Le amministrazioni che libereranno almeno un set di dati entreranno a far parte dell’Associazione italiana per l’Open governemnt.

Ad oggi adesioni e patrocini importanti, tra cui l’ISTAT e Agenzia per l’innovazione e la diffusione delle tecnologie che prima tra i soggetti pubblici ha scelto di patrocinare il contest.

E le imprese? Due le opzioni di partecipazione per loro: fare pressione sulle amministrazioni perché liberino io dataset, porsi davanti ai dati in maniera creativa.

All’obiezione di chi dice “ma se nessuno usa i dati”… rispondono dal palco che basta uno che sappia leggere i dati.
L’esempio, semplice ma significativo, ancora una volta viene dall’altra parte dell’oceano: l’open data del settore no profit in Canada ha fatto sì che un singolo cittadino scoprisse una truffa ai danni dello Stato di 3 miliardi di dollari. E ancora: Brightscope, azienda statunitense che lavora con i dati e nata proprio con l’open data, stima un fatturato per il 2011 di circa 10 milioni di dollari, contando 60 posti di lavoro.
La sintesi “commerciale” è che basta uno che sa usare i dati …e il dataset diventa produttivo.

Di open data pubblici si parlerà nel convegno conclusivo, il 12 maggio alle ore 15.00, “I risultati di oggi e le sfide di domani. Un’agenda digitale per una pa che fa di più e spende meno”

 

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