Processo amministrativo telematico, ecco i problemi che ne hanno causato il rinvio
Il problema base, per l’attuazione del processo amministrativo telematico, è costituito dalla “tenuta ” della rete informatica, sulla quale si deve basare il funzionamento di tutto il sistema del nuovo processo. La rete è stato “rinforzata ” in considerazione della necessità di operare in termini molto più ampi di quanto avveniva in precedenza: se tale “rinforzo ” sia adeguato, non ancora determinabile
4 Luglio 2016
Filippo Lubrano, avvocato, presidente Societa' Italiana Avvocati Amministrativisti
La disciplina del processo amministrativo telematico, recentemente rinviata al 1 gennaio 2017, è un’innovazione di fondamentale rilievo a carattere quasi ”epocale “ per le sue caratteristiche e, soprattutto, per le modalità della realizzazione. Per quanto concerne le caratteristiche, la riforma comporta un nuovo modo di lavorare non tanto degli avvocati, quanto piuttosto dei magistrati.
Gli avvocati, infatti, potranno continuare a lavorare nei modi tradizionali, al limite anche utilizzando carta e penna, con l’unica conseguenza che gli atti, in ipotesi originariamente realizzati in cartaceo, dovranno essere necessariamente trasformati in telematico e, salvo alcune eccezioni procedimentali (si pensi agli atti da notificare a soggetti persone fisiche non necessariamente destinatari in telematico), dovranno essere trasmessi nella forma telematica alla rete del processo, nel quale, soltanto in questo modo, assumeranno la posizione di atti del processo come tali effettivamente rilevanti (il carattere telematico del processo produrrà per gli avvocati la possibilità dell’immediato accesso agli atti processuali di controparte, laddove nel processo cartaceo ciò richiedeva tempi più lunghi per il tramite delle segreterie).
I magistrati, al contrario, avranno a disposizione solo la fase telematica e dovranno organizzare il loro lavoro attraverso la lettura e l’analisi del dato quale risultante dallo schermo del computer, probabilmente senza possibilità di procedere alla stampa degli atti (nel bilancio della Giustizia amministrativa non è previsto alcuno stanziamento di questo tipo) e, quindi, senza possibilità di uno studio “congiunto “ di vari atti del processo, salvo quanto sarà possibile fare sullo schermo del computer (e questo spiega, anche se non giustifica, le pressanti richieste dei Magistrati circa il deposito della c.d. copia di cortesia, problema che ha giù suscitato reazioni in tema di processo civile telematico).
Nel momento in cui gli avvocati si accingono a sostenere l’impatto con il processo amministrativo telematico, si pongono necessariamente problemi e difficoltà che non si possono trascurare, in particolare con riferimento a:
- assoluta applicazione del nuovo istituto ad ogni aspetto del processo amministrativo e, quindi, nonostante in passato si fossero dati affidamenti per una applicazione graduale del nuovo istituto, con riferimento a qualsiasi processo, sia in primo grado, sia in grado di appello ed anche ai processi attualmente in corso che, iniziati come cartacei, dovranno proseguire come telematici;
- mancata definizione delle nuove procedure in tempi tali da permettere una sorta di approccio ragionato al sistema: in pratica, solo qualche mese prima rispetto alla data fatidica del 1° luglio 2016 – ora rinviata al 1 gennaio 2017 – sono state elaborate le relative specifiche tecniche e si è proceduto alla formulazione degli schemi per l’inoltro telematico degli atti;
- di conseguenza, è mancato il tempo necessario per dare agli Avvocati sia una conoscenza completa di nuovi istituti operativi, sia la possibilità di procedere ad una sperimentazione in modo da acquisire la necessaria “dimestichezza” con le nuove tecniche e di formarsi una esperienza utile per evitare errori nella loro attuazione: il problema è di rilievo fondamentale, in quanto l’errore, determinato dalla inesperienza, può tradursi in conseguenze di notevole gravità per il giudizio, determinando ragioni di inammissibilità della tutela giudiziaria (ma questo è problema di interesse, e soprattutto di responsabilità, degli Avvocati e, forse per questo motivo, non è stato in alcun modo considerato dal Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa);
- la c.d. “sperimentazione”, che anche con la partecipazione degli Avvocati, è stata posta in essere presso strutture pilota e che avrebbe dovuto assicurare la preparazione degli Avvocati, è stata in realtà mantenuta in termini, oggettivi e temporali, tali da non consentire una effettiva partecipazione della classe forense: se tutti gli Avvocati interessati avessero potuto porre in esse un solo atto di sperimentazione (e questo non è stato possibile e, probabilmente, non era neppure valutato), il sistema della sperimentazione sarebbe necessariamente saltato, ma in questo modo avrebbe manifestato la oggettiva impossibilità di dare attuazione alla iniziativa nei tempi programmati.
In relazione a quanto da ultimo rilevato, c’è un problema che non è stato affatto preso in considerazione e che, probabilmente, non si è voluto prendere in considerazione.
Il problema base, per l’attuazione del processo amministrativo telematico, è costituito dalla “tenuta ” della rete informatica, sulla quale si deve basare il funzionamento di tutto il sistema del nuovo processo. Secondo quanto è stato fatto presente, la rete è stato “rinforzata ” in considerazione della necessità di operare in termini molto più ampi di quanto avveniva in precedenza: se tale “rinforzo ” sia adeguato a sostenere il peso della nuova attività è, al momento, non ancora determinabile, posto che, solo dal momento dell’inizio effettivo di tale processo telematico (e, probabilmente, solo dal mese di ottobre 2016, risultando più limitata l’attività dei mesi di luglio agosto e settembre), potrà sperimentarsi la effettiva tenuta della rete alle nuove esigenze. Certo se, in prosieguo, si ponessero problemi di effettiva tenuta della rete, sarebbe lo stesso sistema del processo amministrativo telematico che verrebbe ad essere minato nella sua effettività, anche se, nelle poche riunioni in cui presso il Segretariato Generale si è discusso di questo problema (in realtà sono state esposte alle Associazioni degli Avvocati solo le soluzioni elaborate in sede di Segretariato), si è detto che, in tale occasione, si potrebbe fare riferimento all’uso del sistema cartaceo: non ci hanno certo spiegato come posso rispettare i termini, se nel pomeriggio da Roma devo depositare un atto al T.A.R. Palermo, o se mi sto accingendo a depositare telematicamente un atto alla fine della giornata, in ore nelle quali opera (o dovrebbe operare) la struttura telematica ma non operano certo le Segreterie dei T.A.R. o del Consiglio di Stato.
Un’ultima considerazione è di metodo, e, forse, avrebbe dovuto essere presa in analisi in un momento precedente. In occasione dei Corsi sul Processo amministrativo telematico, organizzati nei mesi di maggio e giugno dalla Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti a Roma e a Milano, soprattutto negli ultimi incontri, da parte di Magistrati intervenuti come Relatori ai Corsi, è stato manifestato, in modo abbastanza pressante, il consiglio a tenere d’occhio con attenzione il sito della Giustizia amministrativa, senza peró dare ulteriori spiegazioni. Forse che ciò può significare che, alla fine, magari solo qualche giorno prima della programata entrata in vigore del nuovo sistema, potrebbero essere introdotte modifiche ai tempi o alle modalità della sua attuazione? Certo sarebbe singolare che ció avvenisse, anche se sarebbe la dimostrazione più completa delle perplessità sopra manifestate. Certo, peró, sarebbe ancora più problematico se ciò non avvenisse, determinandosi un impatto ancora più rilevante con il nuovo sistema.Comunque, quali che potranno essere i tempi e le modalità per la concreta attuazione del processo amministrativo telematico, si pone evidentemente per gli Avvocati amministrativisti la necessità di approfittare di questa proroga per acquisire la necessaria dimestichezza con il nuovo sistema, al fine di evitare errori ed eventuali relative conseguenze. In questa prospettiva la Società Italiana degli Avvocati Amministrativisti, che, come detto, ha già svolto due Corsi in materia, a parte una giornata informativa riservata ai Soci che si terrà alla metà del mese di luglio 2016 presso l’Avvocatura Generale dello Stato (e sarà trasmessa anche in sede locale per la partecipazione in videoconferenza), ha in via di organizzazione un corso completo che si terrà nel prossimo mese di settembre. Gli interessatipotranno acquisire notizie sul sito della Società in funzione del!a propria partecipazione.