Professioni ICT: aperta la consultazione AgiD su profili e competenze digitali
Fino al 26 aprile sarà disponibile in consultazione pubblica su Open.gov.it il documento che, individuando una serie di profili professionali, vuole tracciare le linee guida per l’integrazione delle prestazioni di servizi professionali nell’ambito di contratti di servizio ICT per la PA. La consultazione è un’occasione unica per suggerire modifiche ad un documento importante per tutta la PA e per tutto il settore dell’ICT e del Web, documento che potrebbe rappresentare anche un passo in avanti verso una più mirata ricognizione delle competenze e delle professionalità ICT presenti all’interno di tutta la PA.
22 Marzo 2017
Pasquale Popolizio*
Da pochi giorni è disponibile per la consultazione online , che termina il 26 aprile 2017, il documento “Linee guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione – MANUALE OPERATIVO – DIZIONARIO DEI PROFILI DI COMPETENZA PER LE PROFESSIONI ICT” .
Il documento andrà a sostituire, nella sua versione definitiva, il “Dizionario dei profili di competenza per le professioni ICT” versione 1.3 del 2 febbraio 2010, aggiornandolo rispetto alle evoluzioni normative, sia legislative che tecniche.
Le Linee guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della pubblica amministrazione, naturale punto di riferimento del documento, hanno lo scopo di definire:
- Un quadro di riferimento complessivo per l’appalto pubblico di servizi ICT da parte delle amministrazioni
- Metodi quantitativi da applicarsi per definire misure di qualità ed identificare processi di misura, allo scopo di fornire indicazioni concrete, pragmatiche, immediatamente applicabili, sia alle amministrazioni appaltanti che ai fornitori offerenti
- Adeguate clausole, da utilizzarsi in fase di negoziazione, per la definizione di capitolati e contratti pubblici per la fornitura di beni e servizi nel settore ICT, relative alla descrizione delle attività da prevedersi contrattualmente, ai prodotti che dette attività realizzano (deliverable contrattuali), agli indicatori e misure di qualità da riferirsi sia alle attività che ai prodotti
- Clausole successivamente utili nella fase di attuazione dei contratti ICT, per la necessaria azione di governo del contratto e lo svolgimento del monitoraggio per la verifica del rispetto dei requisiti contrattuali in termini di tempi, costi e stato avanzamento lavori, quantità e qualità attese dei servizi ICT richiesti.
L’aspetto più interessante del documento è l’introduzione del concetto di “profilo di competenza”, definito come “l’insieme delle caratteristiche invarianti per un determinato professionista ICT”. I profili di competenza sono stati definiti sulla base del modello per l’identificazione di conoscenze, abilità e competenze per la definizione di figure professionali ICT (e-Competence Framework 3.0), recepito in Italia dalla norma UNI EN 16234-1 e definiti e catalogati nella norma multi-parte UNI 11621.
La norma UNI EN 16234-1 fornisce un riferimento di 40 competenze richieste e praticate nel contesto lavorativo dell’Information and Communication Technology (ICT).
L’ e-Competence Framework (UNI EN 16234-1) è strutturato in quattro dimensioni. Queste dimensioni riflettono differenti livelli di requisiti di business e di pianificazione delle risorse umane e integrano delle linee guida per la definizione dei livelli di abilità lavorative. Le dimensioni sono così strutturate:
Dimensione 1
5 aree di e-Competence, derivate dai processi business dell’ICT: PLAN (PIANIFICARE) – BUILD (REALIZZARE) – RUN (OPERARE) – ENABLE (ABILITARE) – MANAGE (GESTIRE).
Dimensione 2
Un insieme di e-Competence di riferimento per ciascuna area, con una descrizione generica per ciascuna competenza. Le 40 competenze identificate in totale forniscono le definizioni di riferimento dell’e-CF 3.0.
Dimensione 3
Livelli di Capacità per ciascuna e-Competence: sono articolati in Livello di e- Competence da e-1 a e-5, e messi in relazione con i livelli EQF da 3 a 8.
Dimensione 4
Esempi di knowledge (conoscenza) e skill (capacità): sono in relazione alla dimensione 2 della e-Competence. Tali esempi, descrivono il contesto aggiungendo valore al framework e comunque non devono ritenersi esaustivi.
Mentre le definizioni delle competenze sono esplicitamente assegnate alle dimensioni 2 e 3 e gli esempi di knowledge e skill sono presenti nella dimensione 4 del framework, le attitudini sono inserite in tutte e tre le dimensioni.
Partendo dagli elementi del framework indicato dalla UNI EN 16234-1, ne derivano 23 profili professionali ICT di seconda generazione, che, non essendo esaustivi a ricoprire tutte le possibili specializzazioni, sono stati affiancati da altri profili di terza generazione.
I profili di professionisti ICT come previsto dalla norma UNI 11621-2 sono: Account Manager, Business Analyst (Analista di Business), Business Information Manager, Chief Information Officer (CIO), Database Administrator (Amministratore di Database), Developer (Sviluppatore), Digital Media Specialist (Specialista di Media Digitali), Enterprise Architect, ICT Consultant, ICT Operations Manager (Manager Delle Operazioni ICT), ICT Operations Manager (Manager Delle Operazioni ICT), ICT Security Specialist (Specialista della Sicurezza ICT), ICT Trainer (Docente ICT), Network Specialist (Specialista di Rete), Project Manager (Capo Progetto), Quality Assurance Manager (Manager dell’assicurazione Qualità), Service Desk Agent (Operatore di Help Desk), Service Manager, Systems Administrator (Amministratore di Sistemi), Systems Analyst (Analista di Sistemi), Systems Architect (Architetto di Sistemi), Technical Specialist, Test Specialist (Specialista del Testing).
I profili di professionisti Web previsti dalla norma UNI 11621-3 sono: Web Community Manager, Web Project Manager, Web Account Manager, User Experience Designer, Web Business Analyst, Web DB Administrator, Search Engine Expert, Web Advertising Manager, Frontend Web Developer, Server Side Web Developer, Web Content Specialist, Web Server Administrator, Information Architect, Digital Strategic Planner, Web Accessibility Expert, Web Security Expert, Mobile Application Developer, E-Commerce Specialist, Online Store Manager, Reputation Manager, Knowledge Manager, Web Augmented Reality Expert, E-Learning Specialist, Web Data Scientist, Wikipedian.
I profili di professionisti della sicurezza ICT, infine, previsti dalla norma UNI 11621-4 sono: Responsabile di sistemi per la gestione della sicurezza delle informazioni, Responsabile della sicurezza dei sistemi per la conservazione digitale, Responsabile della continuità operativa (ICT), Responsabile della sicurezza delle informazioni (CISO), Manager della sicurezza delle informazioni, Analista di processo per la sicurezza delle informazioni, Analista tecnico per la sicurezza delle informazioni, Analista forense per gli incidenti ICT, Specialista di processo della sicurezza delle informazioni, Specialista infrastrutturale della sicurezza delle informazioni, Specialista applicativo della sicurezza delle informazioni, Specialista nella risposta agli incidenti.
Come era auspicabile, il documento redatto dall’AgID farà riferimento, con successive modifiche, agli aggiornamenti che nel frattempo potrebbero essere disponibili sul sito UNI in relazione alle norme della famiglia UNI 11621. Inoltre viene stabilito espressamente che gli stessi aggiornamenti potranno essere referenziabili all’interno di bandi di gara ai fini delle conformità alle vigenti normative.
Non
può che far piacere, inoltre, leggere che nel paragrafo relativo
alla definizione del capitolato tecnico vi è un esplicito
riferimento alla possibilità che lo stesso capitolato possa
“richiedere particolari titoli di studio o formativi, ovvero
attestazioni professionali rilasciate da associazioni di cui alla
legge n. 4/2013, certificazioni specialistiche di prodotto e/o
certificazioni rispetto a norme UNI”. Il documento può rappresentare anche un passo in avanti verso una più
mirata ricognizione delle competenze e delle professionalità ICT
presenti all’interno di tutta la PA. In molti casi, avere un quadro di
riferimento basato su standard riconosciuti ed Europei, potrà permettere
anche un’analisi delle competenze presenti e delle eventuali necessità.
Le “Linee guida sulla qualità dei beni e dei servizi ICT per la definizione ed il governo dei contratti della Pubblica Amministrazione – MANUALE OPERATIVO – DIZIONARIO DEI PROFILI DI COMPETENZA PER LE PROFESSIONI ICT.” saranno in consultazione pubblica fino al 26 aprile prossimo.
Si tratta di un’occasione unica per suggerire modifiche ad un documento importante per tutta la PA e per tutto il settore dell’ICT e del Web.
*Pasquale Popolizio è Digital strategic planner, Vice presidente di IWA Italy e coordinatore del Gruppo di lavoro GdL Professionista WEB nell’ambito della Commissione UNINFO Attività Professionali non Regolamentate – ICT