Quando la PA usa le tecnologie per creare valore, senza dimenticare il digital divide
Tecnologie come il cloud, i big data, la mobility, l’intelligenza artificiale, le reti di nuova generazione disegnano uno scenario in cui creare nuovi servizi per i cittadini e per le imprese è più facile che in passato. Una PA che voglia generare valore se ne servirà, ma soprattutto non dimenticherà di lavorare per creare eque condizioni di accesso a queste nuove opportunità
18 Aprile 2019
Agostino Santoni
Amministratore Delegato di Cisco Italia
Il nostro paese si trova in un momento cruciale per il suo futuro. Le complesse sfide economiche, sociali e ambientali che caratterizzano il contesto internazionale si riflettono su di noi e amplificano la necessità di affrontare in modo tempestivo e deciso le nostre sfide: sfide che riguardano aspetti economici come la crescita e la competitività, ma anche la capacità di rafforzare la coesione sociale, creando più inclusione, sostenibilità e opportunità per i cittadini.
A fronte di tutto questo, la pubblica amministrazione centrale oggi ha la possibilità di recuperare centralità nella definizione degli indirizzi del nostro sviluppo: non in ottica dirigistica, bensì in una nuova ottica, basata sulla collaborazione, sulla condivisione di buone pratiche e sull’ascolto delle diversità e necessità dei territori, in armonia con le pubbliche amministrazioni locali.
In questo senso, a mio avviso l’innovazione tecnologica mette a disposizione strumenti di vitale importanza, che possono essere sfruttati in modo immediato, semplice, flessibile e sicuro, diventando parte integrante delle politiche di sviluppo economico e sociale.
Tecnologie come il cloud, i big data, la mobility, l’intelligenza artificiale, le reti di nuova generazione disegnano uno scenario in cui creare nuovi servizi per i cittadini e per le imprese – e ottimizzare il funzionamento di quelli esistenti – è più facile che in passato.
Una pubblica amministrazione che voglia generare un valore aggiunto reale se ne servirà, ma soprattutto non dimenticherà di lavorare per creare eque condizioni di accesso a tutte queste nuove opportunità. Lo farà da un lato continuando a investire sullo sviluppo delle infrastrutture di rete, così che in ogni angolo del nostro paese ogni impresa, ogni persona con un’idea da realizzare possa accedere alle risorse digitali; dall’altro, riconoscendo la necessità di creare competenze – fra i cittadini, nelle aziende e anche al proprio interno.
Le competenze sono la chiave perché gli sforzi di innovazione della pubblica amministrazione siano fruttuosi e perché si instauri un circolo virtuoso in cui la conoscenza moltiplichi le opportunità; attraverso un approccio collaborativo e di rete, le pubbliche amministrazioni possono sostenere questo processo, attivandolo in modo capillare e veloce.
È doveroso impegnarsi perché questo avvenga. Abbiamo bisogno di cittadini attivi, che collaborino all’innovazione con le loro idee, con la partecipazione. In più, attraverso le competenze digitali possiamo arricchire gli strumenti con cui affrontare le sfide che ci toccano più da vicino: riattivare la crescita, creare un modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, aprire spazi di partecipazione e inclusione sociale e lavorativa.
Non si tratta di processi di breve periodo, ma con una amministrazione che sappia guardare lontano, al di là delle contingenze politiche, e tenga dritta la barra su un percorso di trasformazione profonda del nostro paese, abilitato dall’innovazione, potremo realizzarli. La pubblica amministrazione crea valore, perché può essere il catalizzatore del cambiamento, l’elemento capace di aggregare in modo strategico gli stakeholder del mondo privato e istituzionale, per guadagnare velocità e efficacia.
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“La PA crea valore se…”: tutti i contributi
Contributi, riflessioni e spunti per rispondere alla domanda: “Quali sono le iniziative prioritarie perché l’amministrazione pubblica possa creare 'valore pubblico' in una prospettiva di sviluppo equo e sostenibile?”. I risultati di questo processo di ascolto, arricchiti dai contributi che sono stati raccolti durante FORUM PA 2019, saranno raccolti in un white paper finale da sottoporre poi a consultazione pubblica
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