Quanto costa l’ignoranza informatica
AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) e SDA-Bocconi hanno presentato, ieri mattina a Roma presso la Ragioneria Generale dello Stato, i risultati di uno studio dal titolo “L’ignoranza informatica: il costo nella Pubblica Amministrazione Centrale”. Un costo preoccupante che sfiora i 280 milioni di euro l’anno e potrebbe essere evitato con una formazione mirata sulle competenze informatiche dei dipendenti pubblici.
16 Gennaio 2009
AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico) e SDA-Bocconi hanno presentato, ieri mattina a Roma presso la Ragioneria Generale dello Stato, i risultati di uno studio dal titolo “L’ignoranza informatica: il costo nella Pubblica Amministrazione Centrale”. Un costo preoccupante che sfiora i 280 milioni di euro l’anno e potrebbe essere evitato con una formazione mirata sulle competenze informatiche dei dipendenti pubblici.
Lo studio, che parte analizzando il livello di avanzamento e penetrazione dell’informatica nelle pubbliche amministrazioni, ha messo in evidenza che i risultati per l’Italia non sono del tutto negativi. I servizi per le imprese, ad esempio, rappresentano una punta di eccellenza che accomuna il nostro Paese alle nazioni più avanzate d’Europa. Tuttavia la scarsa preparazione informatica e la poca familiarità con internet di dipendenti, funzionari e dirigenti pubblici rappresenta un vero e proprio freno.
Tra i dati presi in esame dai ricercatori c’è il rapporto di ore lavorative passate davanti ad un computer e le ore di formazione: i tre quarti del tempo sono passati con uno strumento in continua evoluzione, ma le ore di formazione sono praticamente nulle e focalizzate esclusivamente su applicazioni o procedure specifiche.
Eppure basterebbe poco, svolgere con facilità una ricerca on line o utilizzare utilities automatizzate che semplificano alcune procedure non richiede competenze particolarmente avanzate. Lo studio ha, infatti, misurato gli effetti di una semplice formazione di base su un gruppo di impieganti. Un corso base di Patente Europea del Computer (ECDL) permette ad un operatore di svolgere le proprie mansioni con un risparmio di tempo medio del 5%, il che equivale a 6 giorni lavorativi annui.
Le conclusioni sono evidenti: interventi di formazione di base a basso costo aumentano in modo significativo la produttività sul lavoro. Il ritorno di un buon corso di informatica in una PA è stimato, infatti, nell’ordine di 35 volte l’investimento e, parlando in termini assoluti, i margini di vantaggio complessivo che potrebbero derivare da un programma su vasta scala potrebbero arrivare a 835 milioni per l’intero settore.