“Ricomincio da tre | seconda e terza puntata”: quando i documenti diventano digitali, cosa cambia per PA e cittadini
Due nuove puntate per “Ricomincio da tre. Dialoghi sull’innovazione”, la rubrica di FPA in collaborazione con Adobe che vede, in ogni appuntamento, un confronto su un tema di innovazione a partire da tre domande o parole chiave estratte a sorte. Il tema guida di queste due puntate è la “digitalizzazione, automazione e protezione dei servizi documentali per il cittadino e per la PA”. A parlarne negli studi FPA: Ettore Sala, Capo Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Giustizia (DIT); Antonella Negri, funzionario architetto, Istituto Centrale per la Digitalizzazione del Patrimonio Culturale – Digital Library, Ministero della Cultura; Paolo Conti, Head of Government Italy Adobe. Conduce la puntata, Michela Stentella
26 Luglio 2024
Redazione FPA
Cosa vuol dire oggi “digitalizzazione documentale” e perché la digitalizzazione dei documenti è centrale nel percorso di trasformazione digitale? Quali elementi nuovi ci sono rispetto al passato (dal documento visto come contenuto “statico” al documento visto come contenuto “dinamico” in cui i dati sono un patrimonio da condividere e mettere a sistema)? Quali effetti possiamo vedere sulle organizzazioni e sulle professionalità e quali sugli utenti? Perché e come adottare un approccio digital first in modo che il documento digitale non sia semplicemente una copia del documento cartaceo? E, infine, qual è l’impatto dell’IA e del machine learning sulla digitalizzazione dei documenti?
Tutte queste domande trovano spunti di riflessione in queste due puntate di “Ricomincio da tre. Dialoghi sull’innovazione”, la rubrica di FPA in collaborazione con Adobe che vede, in ogni appuntamento, un confronto su un tema di innovazione a partire da tre domande o parole chiave estratte a sorte.
Il tema guida della seconda e terza puntata è stato, quindi, “digitalizzazione, automazione e protezione dei servizi documentali per il cittadino e per la PA”. A parlarne negli studi del Talent Garden di Roma, nella seconda puntata Ettore Sala, Capo Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Giustizia (DIT), nella terza Antonella Negri, funzionario architetto, Istituto Centrale per la Digitalizzazione del Patrimonio Culturale – Digital Library, Ministero della Cultura. Insieme a loro Paolo Conti, Head of Government Italy Adobe e Michela Stentella, Direttrice della testata di FPA forumpa.it.
“Ricomincio da tre” | seconda puntata: la Giustizia dall’analogico al digitale
In questa puntata con Ettore Sala, Capo Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Giustizia (DIT), abbiamo parlato di digitalizzazione e automazione nella Giustizia, mettendo in evidenza l’impatto della digitalizzazione sulle professioni legali, sul processo civile e sull’accesso ai documenti. Sta cambiando il modo di lavorare per gli operatori del settore, che stanno utilizzando sempre di più strumenti digitali il che richiede un cambio di mentalità e un aggiornamento delle competenze.
Si stanno sperimentando progetti e servizi innovativi con una nuova apertura verso i cittadini, sempre ricordando che è necessario trovare il giusto equilibrio tra innovazione e tutela delle persone coinvolte, soprattutto quando si trattano dati delicati come quelli relativi alla giustizia. Per esempio, le applicazioni che vanno nella direzione della giustizia predittiva richiedono grande attenzione: si deve mantenere il focus sull’utilizzo etico degli strumenti tecnologici e ricordare che questi sono un supporto per migliorare l’efficienza e la capacità del lavoro umano, ma non si possono sostituire a questo.
Tra i grandi processi di innovazione avviati, Sala ricorda la digitalizzazione del processo civile che sta beneficiando delle nuove tecnologie per ridurre le inefficienze dell’approccio analogico. Questo cambia completamente il paradigma dei sistemi informativi, portando a una revisione dei processi e dei procedimenti storici della Giustizia. E ancora, il tribunale online e la Banca dati di merito, che utilizzano la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale per rendere accessibili le sentenze ai cittadini e agli operatori di giustizia.
La banca dati di merito raccoglie milioni di atti di sentenze accessibili ai cittadini in modalità pseudo anonimizzata, utilizzando sistemi di ricerca avanzati basati sull’intelligenza artificiale.
Ettore Sala
“Ricomincio da tre” | terza puntata: il patrimonio culturale diventa digitale
In questa puntata con Antonella Negri, funzionario architetto, Istituto Centrale per la Digitalizzazione del Patrimonio Culturale – Digital Library, Ministero della Cultura, abbiamo parlato della digitalizzazione e relativa valorizzazione del patrimonio culturale, evidenziando la necessità di garantirne la fruibilità attraverso la federazione dei sistemi.
La digitalizzazione del patrimonio culturale contribuisce alla sua conservazione nel tempo, alla fruizione e all’approfondimento e permette anche di rendere fruibile un patrimonio altrimenti non facilmente accessibile. L’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale è stato istituito durante la pandemia del 2020, diventando fondamentale per accompagnare gli enti e i luoghi della cultura nel processo di trasformazione digitale.
In questo periodo sono nate nuove professionalità, come il Digital humanist, e si sta portando avanti l’obiettivo ambizioso di digitalizzare 65 milioni di risorse e offrire servizi innovativi ai fruitori del patrimonio culturale. La Digital Library, struttura attuatrice per l’investimento PNRR M1C3 1.1 “Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale”, realizza, coordina e promuove il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND), che costituisce la visione strategica con la quale il Ministero intende promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026. L’obiettivo è quello di creare un ecosistema digitale della cultura basato su una infrastruttura che integri e federi la conoscenza del patrimonio culturale e metta a disposizione dell’utenza servizi innovativi di accesso.
La digitalizzazione è anche tutela del bene stesso, perché digitalizzare per esempio un manoscritto antico significa garantire a quel manoscritto la conservazione nel tempo. E la digitalizzazione ci permette di rendere fruibile un patrimonio che viceversa non sarebbe così a portata di mano.
Antonella Negri