Ripartire dalla rete: Roma Capitale Smart, il futuro è negli ecosistemi digitali urbani
In un contesto economico ulteriormente messo in crisi dalla pandemia, occorre ripartire dalla rete. Ed è ciò che, non senza qualche difficoltà, si sta provando a fare a Roma Capitale, nonostante la complessità che caratterizza la vita e la macchina amministrativa dell’Urbe. Diversi i progetti intrapresi, in ottica “Roma Smart City”
30 Ottobre 2020
Massimo Bugani
Capostaff della sindaca di Roma Capitale
Tutti i servizi e le opportunità offerte dalla città racchiusi all’interno di un unico dispositivo mobile. E’ questa l’idea che balza subito alla mente se immagino una città intesa come ecosistema. Ecco che lo smartphone o il tablet si trasformano in veri e propri strumenti per connettersi con tutta la città; alleati sempre a portata di mano che consentono al cittadino di muoversi agevolmente, con più forza e sicurezza, all’interno di un sistema complesso qual è l’agglomerato urbano. Affinché questa visione strategica si realizzi è necessario, però, mettere a sistema i servizi ed elaborare una visione comune di futuro in grado di produrre benessere per il city user e rilanciare l’economia del nostro Paese. Perché nessun uomo è un’isola così come nessuna tecnologia lo è. Dalle interazioni tra le persone nascono idee e progetti. Dai progetti possono nascere opportunità importanti per la ripresa economica. Pensiamo al tradizionale meccanismo del passaparola che oggi acquista ancora più forza grazie ad una rete digitale che annulla e travalica i confini spazio-temporali, dove ciascuno beneficia della pubblicità indotta dall’interazione con un altro soggetto che prima di entrare nell’ecosistema era distante. Essere interconnessi per le imprese e le associazioni vuol dire, dunque, farsi conoscere più rapidamente e meglio dal cittadino, e quindi riuscire a cogliere più opportunità di crescita e sviluppo rispetto a quelle offerte dal mondo analogico. Il tutto con delle ricadute importanti sulla ripresa economica generale ancora di più nel difficile momento storico che stiamo vivendo.
Senza rete non c’è futuro
Dunque in un contesto economico ulteriormente messo in crisi dalla pandemia, occorre ripartire dalla rete. Ed è ciò che, non senza qualche difficoltà, stiamo provando a fare a Roma Capitale, nonostante la complessità che caratterizza la vita e la macchina amministrativa dell’Urbe. A questo proposito mi piace portare come esempio emblematico di “città ecosistema” il CRM di Roma Capitale, un progetto work in progress che ridisegna il modo di essere della pubblica amministrazione capitolina e la relazione con i cittadini in ottica cross canale. Riuscire ad avere un rapporto unico con l’utente mettendo assieme Roma Capitale e le sue Partecipate, è un grande passo in avanti, un passaggio fondamentale in ottica “Roma Smart City”. Al momento registriamo già un’attiva collaborazione da parte delle Partecipate. E’ necessario però continuare a percorrere insieme questo cammino di condivisione. E’ importante che ciascuno rinunci a qualcosa di proprio, ad esempio all’unicità del proprio sito o del proprio spazio di visibilità, per posizionarsi all’interno di una rete che porterà vantaggi per tutti, in primis per i city user. I cittadini che si interfacciano con il “Gruppo Roma Capitale” devono potersi muovere all’interno di un unico ecosistema che offre loro tutte le possibili soluzioni ed opportunità, nella massima trasparenza. Poter accedere ad uno stesso posto qualunque sia il punto di partenza è oggi quanto mai indispensabile. Al contrario è quanto mai urgente superare una visione di città secondo il modello a ”silos”.
In questa direzione tanti sforzi si stanno compiendo nonostante la complessità di una città come Roma stretta nelle maglie di mille vincoli e mille regolamenti che a volte finiscono per non agevolare il percorso verso il cambiamento. Eppure sono stati già fatti enormi passi in avanti che stanno portando i primi risultati. Ad esempio nel corso del prossimo appuntamento “KeyEnergy/Ecomondo” in programma alla Fiera di Rimini, Roma Capitale ritirerà il premio “AWARD ECOHITECH 2020” grazie a “Piazze Smart”, un progetto di comunità e di riqualificazione degli spazi urbani che i romani vedranno a breve e a cui stiamo lavorando da più di un anno. Si tratta di un salto di qualità importante per la città di Roma che si apre ad una svolta epocale e ad una rivoluzione sistemica digitale che non si può ignorare e a cui non si può rinunciare, i cui frutti potranno essere raccolti nei prossimi anni.
Superare il digital divide anche con il sostegno intergenerazionale
Ecco che mai come in questo momento è importante continuare a lavorare per il superamento del digital divide e mettere tutti nelle condizioni di avere accesso a questi nuovi strumenti di informazione, comunicazione ma soprattutto di cittadinanza attiva. In questi ultimi anni il gap si sta man mano riducendo sempre di più grazie anche al supporto intergenerazionale: persone tradizionalmente non avvezze all’utilizzo delle tecnologie digitali, come gli anziani, che con l’aiuto di figli e nipoti, stanno familiarizzando con l’uso di sistemi che consentono loro di rimanere connessi, facendo le stesse cose di prima (e anche di più) con una conseguente ottimizzazione dei tempi e con molta meno fatica fisica perché si riducono gli spostamenti.
Mettere in rete le persone e le risorse economiche
Per riuscire ad attuare questo cambiamento di visione è necessario poter contare tanto su persone che hanno voglia di fare rete quanto su adeguate risorse economiche. Credo che mai come in questo momento, sia importante costruire delle interazioni tra pubblico e privato. Perché il pubblico senza il privato non ha risorse sufficienti. Il privato senza la parte pubblica non avrebbe la giusta dimensione, l’adeguata pubblicità e collocazione. Noto con piacere che in questi ultimi mesi, anche per via dell’emergenza Covid-19, investire sul digitale, sulla tecnologia e sull’innovazione è diventato fondamentale per l’amministrazione pubblica, sia a livello nazionale che territoriale. Fino a qualche tempo fa era considerato l’ultimo capitolo di spesa. Ora sempre più si sta comprendendo che il digitale è il nucleo di sviluppo per tutti i compartimenti del nostro Paese.
Un’occasione unica da non lasciarsi sfuggire, anche per ciò che riguarda lo sviluppo dei progetti di digitalizzazione, è quella del Recovery Fund. In attesa di sapere come evolverà, quali saranno le condizioni e i progetti approvati in una grande città come Roma, questa misura rappresenta una opportunità di sviluppo da far fruttare al meglio per tornare a crescere. A questo proposito Roma Capitale, a seguito di un’attività di ricognizione, elaborazione ed analisi che ha coinvolto gli assessorati, le strutture capitoline e le società partecipate, ha inviato al Governo “Il piano di sviluppo resiliente, sostenibile e inclusivo” della Città. Si tratta di un elenco di opere pubbliche e set di fabbisogni da finanziare principalmente con le risorse del Recovery Fund utili a delineare una strategia di sviluppo urbano per garantire la ripresa sociale ed economica dopo l’emergenza Covid-19.
I prossimi passi: next stop Roma Capitale Smart
Nel prossimo futuro condizione imprescindibile per la realizzazione di un modello di “città-ecosistema” è implementare l’infrastruttura di rete, arrivando alla copertura totale della Città.
Per fare questo sarà necessario portare molti altri chilometri di fibra nella città di Roma, superando tutti quei vincoli che al momento mettono in difficoltà le aziende che stanno investendo in questo settore. Perché una città cablata con la fibra è una città connessa, che va veloce, che riduce gli spostamenti, che riduce l’inquinamento, e che aumenta la qualità della vita delle persone. In un solo aggettivo: è una città smart.