Roma 2012, Odissea nelle iscrizioni all’asilo nido on line
Storia di una madre alle prese con la burocrazia della Capitale in occasione “dell’anno educativo 2012-2013”, quello che doveva essere di svolta per le semplificazioni offerte dalla rete. Invece – fra confusione di date, username, password e pin spedito a metà via posta e per il resto via email – a essere protagonisti sembrano essere ancora (e sempre) improvvisazione e impreparazione. Oltre che il “piuommenismo”, neologismo perfetto nell’occasione.
6 Marzo 2012
Tiziano Marelli
Come si suol dire in questi casi: riceviamo e volentieri pubblichiamo. A scriverci è una mamma romana, alle prese con l’iscrizione all’asilo nido della figlia. L’intrepida genitrice, premettendo che neanche “Kubrick avrebbe potuto immaginare uno scenario simile”, esordisce sostenendo che l’amministrazione capitolina, “entusiasta anzitempo (…) ha voluto pubblicizzare, con un’echeggiante conferenza stampa, l’imminente apertura delle ‘rivoluzionarie’ iscrizioni all’asilo nido 2012-2013 che quest’anno venivano inaugurate in anticipo (il 1° marzo, invece del 15 come al solito) e addirittura on line”. Sottolineando che “solo grazie all’entusiasmo di un bambino si potrebbe considerare straordinario qualcosa che dovrebbe essere all’ordine del giorno (le iscrizioni on line)”, lei fin dai primi giorni di febbraio, “prepara solerte le carte necessarie all’iscrizione. Viaggia per giorni lontano dalla sua Itaca, probabilmente con il suo bimbo al seguito – ché altrimenti non le servirebbe un asilo – per attendere poi trepidante, al suo ritorno a fine febbraio, di poter scaricare e/o ottenere i moduli necessari da compilare e consegnare prontamente il 1° di marzo, giorno di apertura delle anelate iscrizioni”.
E da adesso lasciamo alla protagonista il racconto della sua novella Odissea, che non ha bisogno di altri commenti. Almeno, fino alla fine.
“Il fatto però che i moduli non siano a disposizione né la municipio né on line fino al primo marzo complica le cose. «Si comunica che le iscrizioni agli Asili Nido per l’anno educativo 2012/2013 si svolgeranno dal 1° al 30 marzo 2012». Questo recita il portale di Roma Capitale fino alla mattina del 1 marzo 2012, ore 9.30 senza indicare il link a cui scaricare la modulistica. In più, nelle poche specifiche inserite, si evince che l’ufficio Asilo Nido, a cui consegnare fisicamente il modulo, è aperto SOLO il martedì e il giovedì. La mamma allora, seppur casalinga o professoressa di lettere, si fa due calcoli: martedì e giovedì all’interno di un mese… concretamente 8 giorni utili al massimo. I posti a disposizione sono circa 20mila (e vado per eccesso). I municipi a Roma sono 20. Quindi 1000 posti per municipio da gestire in 8 giorni. Praticamente una follia.
Vada come vada, la mamma, disperata a questo punto, è comunque decisa a consegnare il modulo esattamente all’apertura delle iscrizioni. Il primo marzo, senza moduli on line, dove pensate che possa andare a reperire la modulistica una povera madre? Al Municipio ovvio! E via! Un giorno degli 8 utili buttato al vento! Maccheccefrega, ne abbiamo altri 7 a disposizione e a Cinecittà, quartiere noto per il sovrappopolamento, non sarà mica un problema!
La mamma, leggermente scoraggiata, a questo punto opta, lavorando parallelamente, per la famigerata ‘iscrizione on line’. Clicca là dove specificato sul portale e scopre che, (semplicemente) per poter ottenere una username e una password per accedere ai servizi on line di Roma Capitale, deve intraprendere una trafila burocratica che prevede una spedizione via fax o via raccomandata di un contratto sottoscritto con allegata fotocopia del documento. Dopodiché, se Poste Italiane lo concede, verrà recapitato a casa mezzo codice pin che, assieme all’altro mezzo spedito via email, formerà la password finalmente utilizzabile. No, non c’è un modo migliore di spiegarlo. È proprio così. Non si capisce nulla, purtroppo.
E il bello è che all’URP del Municipio l’impiegata a cui la mamma si rivolge per chiedere assistenza, indicando un cartello in cui c’è scritto a penna che le iscrizioni sono anche on line, continua a ripetere rassegnata “A noi c’hanno detto de dì così”.
Nel frattempo, durante la giornata del primo marzo, sul portale di Roma Capitale compare, nelle varie pagine dedicate ai servizi scolastici, materiale nuovo misto a questo dello scorso anno, con relativi refusi non corretti (2011 al posto di 2012, ad esempio).
Purtroppo, per Roma Capitale, ma soprattutto per noi, finché sopravviverà la politica del “piuommenismo” non avremo date, luoghi, fatti né processi che potranno dimostrare una vera efficienza e puntualità né tanto meno una reale attenzione alla costruzione di un vero sistema di dematerializzazione.
Che dire? Sembrerebbe che le iscrizioni siano aperte… più o meno.
Donne, se leggete sui giornali o altri mezzi di informazione la frase: ‘A Roma al via le iscrizioni all’asilo nido..’ non prendete quel ‘via’ come un vero e proprio punto di partenza. Prendetelo piuttosto come uno dei suoi significati secondari nel dizionario etimologico: coraggio! Yes, we can. Anzi: Se p’ò ffa”.
Leggendo queste righe la prima impressione è di grande soddisfazione: evidentemente i corsivi di PAssepartout servono, e anche per essere replicati dai lettori, assolutamente più che capaci di coglierne nel modo più puro spirito e finalità, e di entrarvi in sintonia nel tono più giusto.
La seconda è di impotenza e quasi rabbia: ma se succedono ancora di queste cose nella… Capitale, quanta strada dovremo ancora da fare prima che non ci tocchi più sentire un impiegato romano che ci risponde: “A noi c’hanno detto de dì così” senza sentirsi sfiorato dal senso del ridicolo?
La terza è anche l’unica piccolezza che mi permetto in dissenso a chi ha voluto onorare le nostre pagine con la sua presenza. Infatti, non sono assolutamente d’accordo quando la mamma-lettrice-autrice afferma che “solo grazie all’entusiasmo di un bambino si potrebbe considerare straordinario qualcosa che dovrebbe essere all’ordine del giorno (le iscrizioni on line)”. Io sono invece convinto che un bambino anche in età di asilo, oggi, capisce quasi perfettamente cosa vuol dire on line e considera la modalità del tutto normale, soprattutto se ha nei suoi paraggi una mamma come quella che si è qui nell’occasione palesata. Evidentemente, invece, è molto più straordinaria questo tipo di conoscenza per chi è stato tanto audace da mettere a punto l’iscrizione “all’anno educativo (!) 2012-2013” di Roma Capitale, rendendo difficile proprio quello che avrebbe dovuto essere più facile possibile, fino a trasformarlo in una novella Odissea. Di difficilissima sceneggiatura, ma con una mamma assolutamente perfetta nel metterla in scena.