Scadenze Piano Triennale AgID: le PA alla prova dell’accessibilità. Strumenti per progettare servizi digitali inclusivi
Entro il 30 settembre le Regioni, le Province Autonome, le città metropolitane e i capoluoghi delle Città metropolitane sono tenute a verificare l’accessibilità del sito istituzionale. Garantire l’accessibilità ai propri servizi digitali è un obbligo stringente per le amministrazioni ma rappresenta anche un modo per aumentare l’inclusività e favorire l’uso dei servizi online da parte di tutti cittadini. Paolo Conti, Head of Government di Adobe Italia: “In passato abbiamo contribuito a definire gli standard sull’accessibilità dei contenuti Web e per i documenti digitali. E collaboreremo ancora con Governi e associazioni per promuovere politiche e normative relative all’accessibilità e abbattere ogni barriera digitale che non permetta l’esercizio libero della cittadinanza”
10 Settembre 2024
Elisabetta Bevilacqua
Giornalista
Negli ultimi anni, la digitalizzazione è diventata una forza trainante per l’innovazione nei servizi pubblici che vede in primis gli enti locali al centro di questo cambiamento. Lo afferma il Piano Triennale AgID, che indica nell’adozione di tecnologie digitali la via maestra per migliorare l’efficienza, aumentare la trasparenza e garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini. La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni ha un ruolo centrale nel PNRR e rappresenta una delle tre componenti della Missione n.1 denominata Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.
Per incoraggiare tutti i cittadini e le imprese a privilegiare il canale online rispetto a quello fisico, è indispensabile accelerare nel miglioramento della user experience e aumentare l’inclusività dei servizi offerti, nel rispetto delle norme riguardanti l’accessibilità e il regolamento sulla protezione dei dati.
Le linee guida per l’accessibilità dei servizi digitali
L’accessibilità dei servizi informatici indica la possibilità di utilizzo per tutti i potenziali utenti, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o cognitive, includendo persone con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive. L’obiettivo dell’accessibilità è garantire che nessuno sia escluso dall’accesso alle risorse digitali a causa di barriere tecnologiche.
Adobe condivide pienamente questo obiettivo: “Crediamo che quando le persone si sentono rispettate e incluse, possano essere più creative, innovative e di successo – ci dice Eva Adina Maria Mengoli, Managing Director di Adobe Italia -. L’accessibilità è essenziale per portare a termine questa missione. Con oltre un miliardo di persone con disabilità nel mondo, ci impegniamo a rimuovere le barriere per consentire un cambiamento trasformativo”.
Un miliardo di persone, pari al 15% della popolazione mondiale, ha infatti una qualche forma di disabilità. Secondo i dati Istat, in Italia ci sono oltre 3 milioni di disabili, circa il 5,2% della popolazione, un valore probabilmente sottovalutato che non include le disabilità temporanee e gli effetti dell’età sulla capacità di utilizzare il web e i prodotti digitali.
I servizi informatici, erogati da qualunque organizzazione, a maggior ragione se da una pubblica amministrazione, devono dunque essere strutturati per fornire servizi e informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che, a causa di disabilità, necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.
Gli standard per l’accessibilità
Il regolamento Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) nelle sue successive versioni, stabilisce lo standard per i requisiti di accessibilità del web e delle app nella maggior parte dei paesi del mondo. WCAG è basato, in estrema sintesi, su quattro principi: percepibilità, utilizzabilità, comprensibilità, robustezza. Per ciascun principio sono previsti tre livelli: A (basso), AA (intermedio), AAA (alto).
Adobe, a sua volta, aiuta chi sviluppa siti web e crea contenuti ad assicurare l’adesione alle linee guida WCAG, anche grazie ad AEM (Adobe Experience Manager). “Progettiamo processi e strumenti per rendere le nostre interfacce utente più accessibili così da aiutare a rimuovere le barriere, fornendo al contempo funzionalità in modo che i nostri strumenti e servizi possano essere utilizzati da più persone”, sottolinea Paolo Conti, Head of Government di Adobe Italia. E aggiunge: “Abbiamo incorporato centinaia di funzionalità di accessibilità nei nostri strumenti, come lo Speech to Text in Premiere Pro, la generazione di testo in immagine in Adobe Firefly e l’API di accessibilità automatica dei PDF in Acrobat. Queste funzionalità contribuiscono ad aumentare l’inclusione, in modo che le persone con disabilità possano sperimentare questi strumenti con potenza, precisione e facilità d’uso”.
Per indirizzare le PA verso la creazione di servizi digitali sempre più accessibili per i cittadini e conformi a WCAG, AgID ha emanato Linee Guida sull’Accessibilità degli strumenti informatici che definiscono anche gli impegni delle PA.
Gli obblighi delle amministrazioni pubbliche
Le amministrazioni devono pubblicare annualmente gli obiettivi di accessibilità dei loro servizi web e delle applicazioni mobili rivolte ai cittadini affinché, indipendentemente dalle loro abilità, possano accedere e fruire dei servizi pubblici in modo equo, efficace e senza discriminazioni.
In dettaglio, le PA hanno l’obbligo di pubblicare, entro il 31 marzo di ogni anno gli obiettivi di accessibilità relativi all’anno corrente. Il Responsabile della Transizione al Digitale deve compilare e pubblicare la Dichiarazione di Accessibilità per ciascuno dei propri siti web e APP mobili, entro il 23 settembre di ogni anno. La dichiarazione può essere compilata e pubblicata solo utilizzando l’applicazione online (form.agid.gov.it) messa a disposizione dall’Agenzia stessa.
Come verificare che il proprio sito sia accessibile
Le Linee Guida AGID prevedono che le PA svolgano una verifica soggettiva dei siti web e delle applicazioni mobili, mediante il ricorso a una figura di esperto di fattori umani, individuato dalle amministrazioni, e a un gruppo di valutazione costituito da persone con varie tipologie di disabilità.
Come primo step, per il monitoraggio dei propri servizi le PA possono attivare Web Analytics Italia, una piattaforma nazionale open source che offre rilevazioni statistiche su indicatori utili al miglioramento continuo dell’esperienza utente e a comprendere il comportamento degli utenti online, con l’obiettivo di fornire ai cittadini siti e servizi via via più efficaci e inclusivi. Le Regioni, le Province Autonome, le città metropolitane e i capoluoghi delle Città metropolitane, nel periodo 1 al 30 settembre 2024, possono effettuare un test automatico di accessibilità sul proprio sito istituzionale, utilizzando la piattaforma Mauve++, realizzata da AgID in collaborazione con il CNR.
Tuttavia, in vista della scadenza del 31 dicembre 2024, può essere opportuno per le amministrazioni adottare degli strumenti che offrono maggiori funzionalità e soluzioni personalizzate per migliorare l’accessibilità dei contenuti digitali. Le soluzioni Adobe Experience Cloud, ad esempio, prevedono diverse applicazioni che possono essere utili in questo senso:
- Creazione di contenuti accessibili: Adobe Experience Manager (AEM) permette di creare, gestire e distribuire contenuti web e mobile che rispettano gli standard di accessibilità, come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines). Gli strumenti di authoring di AEM includono funzionalità per aggiungere descrizioni alternative alle immagini, creare tabelle accessibili e garantire che tutti gli elementi interattivi siano utilizzabili tramite tastiera nella definizione del design dei portali.
- Test e validazione dell’accessibilità: Adobe offre strumenti come Adobe Acrobat e Adobe PDF Services che aiutano a verificare e correggere l’accessibilità dei documenti PDF e le form web interattive. Questi strumenti possono controllare la presenza di tag corretti, strutture di documenti leggibili dagli screen reader e altre caratteristiche che migliorano l’accessibilità.
- Personalizzazione: Adobe Target consente di creare esperienze personalizzate per utenti con diverse esigenze di accessibilità. Ad esempio, è possibile adattare contenuti e layout per utenti con disabilità visive, motorie o cognitive, garantendo che tutti possano accedere alle informazioni in modo efficace.
- Analisi e monitoraggio: Adobe Customer Journey Analytics è una potente soluzione che consente alle aziende di comprendere e ottimizzare il percorso del cliente attraverso vari touchpoint e canali digitali. Integrando dati provenienti da diverse fonti, come siti web, app mobile, call center e punti vendita fisici, questa piattaforma permette di ottenere una visione olistica del comportamento degli utenti. Inoltre, la piattaforma garantisce l’utilizzo con diverse esigenze di accessibilità. Questo amplia il pool di utenti che possono beneficiare delle capacità avanzate della soluzione, promuovendo inclusività e garantendo che le analisi dei dati siano un processo collaborativo e accessibile a tutti i membri di un team aziendale.
- Formazione e risorse: Adobe fornisce una vasta gamma di risorse educative e documentazione per aiutare i team a comprendere e implementare pratiche di accessibilità. Questo include guide, webinar e community support per rimanere aggiornati sulle migliori pratiche e sugli standard in evoluzione.
Collaborare per l’accessibilità
“Ogni nostra soluzione è frutto della collaborazione con la community Adobe e con le PA con cui lavoriamo, solo così possiamo consentire a tutti di partecipare pienamente all’arte, alla cultura e al commercio della vita moderna” ci dice Paolo Conti, Head of Government di Adobe Italia. E concorda Eva Adina Maria Mengoli, Managing Director di Adobe Italia, che in chiusura sottolinea: “Tutti dovrebbero essere in grado di creare, interagire e impegnarsi con esperienze digitali. Seguendo i nostri principi di accessibilità che svolgono il ruolo di linee guida, costruiamo una tecnologia attenta e inclusiva che fa la differenza nella vita delle persone”.