Automazione, interoperabilità e collaborazione pubblico-privato per rivoluzionare i servizi ai cittadini

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Il ruolo della collaborazione pubblico-privato nelle strategie sui dati e l’interoperabilità – due pilastri della PA rinnovata – è fondamentale. Appian, con la sua piattaforma di automazione incentrata proprio sui dati e l’IA, semplifica il lavoro dei dipendenti e la loro capacità di portare servizi ai cittadini. “Mettiamo l’automazione dei processi alla base dell’innovazione tecnologica della PA”, afferma Silvia Speranza, Regional VP, Appian Italy

20 Giugno 2024

L

Patrizia Licata

Giornalista

Foto di Robynne Hu su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/HOrhCnQsxnQ

Per l’Italia che si digitalizza è fondamentale mettere a frutto le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e, in quest’ottica, la risposta delle pubbliche amministrazioni agli avvisi emessi dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTT) segnala una crescente maturità digitale degli enti. Sono, infatti, 17mila le PA coinvolte con almeno un avviso del Dipartimento, come ha indicato Luca Rigoni, Relazioni Istituzionali, Transformation Office, Dipartimento Trasformazione Digitale, intervenendo a FORUM PA 2024 all’interno del dibattito sulla PA digitale dal tema “Ripensare il rapporto con il cittadino, tra processi in atto e nuovi paradigmi”. Gli avvisi hanno toccato il 99% dei Comuni e l’88% delle scuole, con 57mila progetti avviati, di cui 9000 in fase di liquidazione (per un valore di 175 milioni di euro) e il 50% in fase di completamento. Questo sprint si deve anche alla collaborazione pubblico-privato, ha sottolineato Rigoni.

Tra i fornitori, Appian, come piattaforma di automazione di processo, è attivamente coinvolta nei contratti Consip per contribuire agli obiettivi di efficienza e snellimento dei processi della pubblica amministrazione italiana delineati dal PNRR.

“Appian dà supporto a clienti e PA con la sua piattaforma di automazione”, ha ribadito Silvia Speranza, Regional VP, Appian Italy, intervenendo alla stessa tavola rotonda nell’ambito di FORUM PA 2024. “La nostra è una piattaforma rivolta ai processi interni, ma con un impatto sulla capacità degli enti di erogare servizi ai cittadini in modo sempre più efficiente ed efficace. Infatti, con la sua piattaforma, Appian dà valore alle amministrazioni migliorando l’operatività e la produttività dei dipendenti; di riflesso, aumenta la capacità dei funzionari di dare servizi agli utenti finali”.

PDND: interoperabilità dei dati al centro della modernizzazione della PA

L’importanza dell’interoperabilità, ha sottolineato Rigoni, sta nel rendere accessibili i grandi database delle PA centrali per le PA più piccole, mettendole nelle condizioni di erogare servizi digitali all’utente. In particolare, l’adozione di standard aperti e l’interoperabilità consentono una migliore integrazione tra i diversi enti pubblici, semplificando i processi e stimolando il riuso delle best practice.

“La piattaforma Appian AI Process Platform offre strumenti per l’interoperabilità, l’analisi dei dati e la collaborazione interna: tutti elementi imprescindibili per migliorare l’efficienza dei processi e, quindi, la qualità del lavoro dei dipendenti pubblici e l’offerta verso il cittadino”, ha sottolineato Speranza. “Il PNRR sta spingendo l’adozione dell’automazione nelle PA e, in base alla nostra esperienza, vediamo che gli enti cercano piattaforme industrializzate e low-code, come quella di Appian, per realizzare velocemente i progetti di innovazione”.

Processi semplificati e riuso delle best practice: la PA innova più velocemente

La piattaforma Appian è potenziata dall’intelligenza artificiale grazie alle partnership con Microsoft e AWS, ma Speranza ha ribadito che, “per Appian, l’IA è innanzitutto un’IA privata, nella quale i dati non escono dall’ecosistema della PA e entrano in un triangolo perfetto persone-processi-dati”.

In questo circolo virtuoso l’IA è un co-pilota del dipendente e lo aiuta nello svolgimento del lavoro e nell’interfaccia con il cittadino. Al tempo stesso, il dipendente istruisce attivamente il prodotto di IA, migliorandolo costantemente. 

Ovviamente, non c’è IA senza dati e per Appian quello dei dati è da sempre un tema fondamentale, ha proseguito Speranza: “Le PA ci chiedono strumenti che aiutino il dipendente a gestire le richieste del cittadino basandosi su dati consolidati, non in silos, facilmente accessibili, corretti, in tempo reale e aggiornati. La piattaforma di Appian risponde a questa esigenza, grazie ad una struttura di  Data Fabric, ovvero un unico punto di riferimento interno da cui gestire in modo centralizzato i dati provenienti da più fonti esterne e sparse nei database aziendali”.

Per questo occorre crescere sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), chiave per ampliare l’accesso ai servizi. L’ Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo, realizzata da FPA, restituisce un quadro tra i meno maturi in relazione alla PDND: solo 31 i Comuni capoluogo presenti sulla piattaforma, per un totale di 147 servizi esposti.

Bisogna, dunque, procedere, portando a bordo più PA e mettendo a disposizione servizi che creano una nuova citizen experience, permettono di applicare veramente il principio once-only e collegano i dati col territorio che li genera per sostenere le decisioni degli amministratori pubblici.


Le piattaforme per l’automazione potenziata con l’IA lavorano in questa direzione, anche perché aiutano le PA a reingegnerizzare i processi rendendoli “nativi digitali”, anziché una semplice trasposizione dei processi cartacei. Si tratta del livello più maturo di digitalizzazione, che produce il massimo dell’efficienza e dell’innovazione.

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