Carta Raffaello, la cittadinanza digitale nella Regione Marche

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L’introduzione di uno strumento tecnologico raramente riesce a modificare l’organizzazione o la riorganizzazione del back-office: ancora oggi l’ICT viene di norma utilizzata per "l’automazione" di procedimenti prima svolti manualmente piuttosto che per intervenire sui processi e introdurre tecniche di Business Process Reengineering. Ma la Carta Raffello, la CNS introdotta dalla Regione Marche sul suo territorio, ha come punto di forza il fatto di essere inserita in un orizzonte progettuale più ampio e in un contesto di servizi on line consolidato e funzionante.

23 Gennaio 2008

M

Maria Di Paolo

Articolo FPA

L’introduzione di uno strumento tecnologico raramente riesce a modificare l’organizzazione o la riorganizzazione del back-office: ancora oggi l’ICT viene di norma utilizzata per "l’automazione" di procedimenti prima svolti manualmente piuttosto che per intervenire sui processi e introdurre tecniche di Business Process Reengineering. Ma la Carta Raffello, la CNS introdotta dalla Regione Marche sul suo territorio, ha come punto di forza il fatto di essere inserita in un orizzonte progettuale più ampio e in un contesto di servizi on line consolidato e funzionante.

 Premessa
In questo inizio d’anno due indagini interessanti per chi, come noi di Altra PA, si occupa di tecnologia hanno fotografato lo stato di innovazione tecnologica nel nostro Paese. Il settimo rapporto sull’eGovernment curato da CapGemini per la Commissione Europea valuta in modo più che positivo i progressi fatti dal nostro governo in termini di offerta dei servizi on line dal punto di vista del livello di completezza e di sofisticazione; il rapporto annuale Istat sulla diffusione dei beni tecnologici nelle famiglie italiane sottolinea la crescente quota di utenti di pc e Internet che dichiarano di utilizzarli tutti i giorni. I dati sarebbero confortanti se non fosse che di tutto questo variegato mondo di internauti solo il 3% utilizzi i servizi telematici messi a disposizione dagli uffici dell’amministrazione e, verosimilmente, più a scopo informativo che altro: incrociando i dati delle due indagini viene fuori che sono ancora poco diffuse le attività relative alla spedizione di moduli della P.A. (10,7%) e la vendita di merci o servizi (8,8%). L’utilizzo prevalente di Internet è legato all’invio o alla ricezione di mail (77,3%), alla ricerca di informazioni su merci e servizi (64,8), all’apprendimento (54,7%). È un fatto: nell’era digitale 1 italiano su 2 naviga in Internet. Qualunque sia, però, la loro destinazione non sono i siti della Pubblica Amministrazione. Non è la dotazione tecnologica a impedire alla Pa italiana di sfruttare tutte le potenzialità della rivoluzione informatica; i veri problemi sembrano essere in un backoffice frammentato, che si riflette in una scarsa integrazione dei processi e in una limitata offerta di servizi on line ai cittadini. Dopo anni spesi a cercare di portare la pubblica amministrazione così com’è in rete, è forse l’ora di provare a portare la rete nella Pa.

La Cittadinanza digitale nella Regione Marche
Ci prova la Regione Marche attraverso un progetto integrato di cittadinanza digitale: abilitare il cittadino a dialogare on line con la pubblica amministrazione. Alle azioni che l’amministrazione regionale sta attuando dal 2005:

  • Pubblicazione ed aggiornamento del Catalogo dei servizi telematici;
  • Assegnazione al cittadino di un certificato di autenticazione e di un dispositivo di supporto;
  • Concessione di un accesso sicuro ai servizi telematici: Autenticazione, Autorizzazione, Accounting (le tre A);
  • Attribuzione del certificato di firma su dispositivo di supporto;
  • Assegnazione del servizio PEC – Posta Elettronica Certificata;
  • Corrisponde, per la cittadinanza:
  • L’acquisizione della identità digitale personale riconosciuta da tutta la PA;
  • L’accesso universale a tutti i servizi della PA in modalità digitale;
  • La sottoscrizione in modalità digitale di tutti i documenti informatici da esibire alla PA;
  • Lo scambio on-line dei documenti informatici tra cittadino e PA in modalità sicura;
  • La possibilità di conoscere on-line lo stato dei procedimenti amministrativi di interesse del cittadino.

La Carta Raffaello
Lo strumento principale individuato per abilitare il cittadino all’accesso ai servizi telematici di e-government e all’inoltro di istanze e dichiarazioni nell’ambito di tali servizi è la smart card – Carta Raffaello. Chiamata così in onore del celebre artista marchigiano, è una carta a microprocessore che aderisce allo standard CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e quindi, per quanto concerne la parte elettronica, presenta le stesse caratteristiche funzionali della CIE (Carta d’Identitá Elettronica); mentre quest’ultima, però, contiene gli elementi di sicurezza necessari per il riconoscimento a vista del titolare, la CNS-Carta Raffaello non contiene gli elementi "esterni" tipici di una carta d’identitá.

La Carta include due funzionalità essenziali:

  • è uno strumento di identificazione in rete. E’ dotata, infatti, di un certificato di autenticazione rilasciato da un certificatore accreditato;
  • ospita il servizio di firma digitale qualificata, fornendo al titolare la possibilità di sottoscrivere documenti elettronici.

Gli accordi di programma
La sua distribuzione è uno degli interventi previsti dalla Regione nell’ambito dell’APQ-SI-RM e del I Accordo Integrativo per dotare gradualmente sia i dipendenti pubblici delle amministrazioni locali del territorio che i cittadini marchigiani di una carta nazionale dei servizi.

In particolare:

  • con il primo APQ – Accordo di Programma Quadro siglato il 31 maggio 2004 tra la Regione Marche, il CNIPA e il MEF per un valore complessivo di 9 milioni di euro destinati al potenziamento della società dell’Informazione sul territorio regionale – è stata finanziata la distribuzione di 150.000 carte ai cittadini – per un costo totale di 150.000 euro – e 2500 ai dipendenti pubblici;
  • l’accordo integrativo che è seguito ha messo a disposizione ulteriori risorse – 126.320 euro – per la distribuzione della carta ad ulteriori 7500 dipendenti di 182 comuni marchigiani e alle università della Regione Marche;
  • il II Accordo Integrativo APQ siglato il 28 settembre 2006 del valore complessivo di 2,3 milioni di euro ha messo a disposizione ulteriori fondi per la distribuzione e il potenziamento della Carta Raffaello.

La sperimentazione
Ormai avviata e in via di consolidamento la distribuzione della Carta Raffaello interessa gran parte del territorio regionale. Complessivamente sono 46 i progetti che gli enti locali hanno presentato in risposta a bandi regionali finalizzati alla realizzazione di sistemi per l’erogazione di servizi in rete. Nell’ambito di questi progetti sperimentali é prevista la distribuzione di circa 30.000 carte Regionali dei servizi di tipo CNS. I progetti sperimentali interessano gran parte delle aree Ob. 2 e a sostegno transitorio (phasing out) per un totale di 113 comuni e per una popolazione di circa 320.000 persone.

Il circuito di emissione
La Regione Marche è l’ente emettitore della Carta ed è responsabile:

  • della correttezza dei dati identificativi memorizzati nella carta e nel certificato di autenticazione;
  • della correttezza del codice fiscale memorizzato nella carta e riportato nel certificato di autenticazione;
  • della sicurezza delle fasi di produzione, inizializzazione, distribuzione ed aggiornamento/ritiro della carta;
  • della fase di invio dei dati identificativi al Ministero dell’interno, Centro Nazionale Servizi Demografici, per l’aggiornamento dell’INA (Indice Nazionale delle Anagrafi).

Gli altri ruoli previsti nell’emissione della CNS sono: il produttore , ossia l’azienda che provvede alla fornitura delle carte a microprocessore con un chip compatibile con quello previsto dalla CNS, che predispone opportunamente lo spazio dedicato alla firma digitale, che applica al supporto fisico l’artwork e gli elementi costanti; il certificatore, cioè il soggetto, abilitato ai sensi dell’ all’articolo 5 del D.Lgs. n.10 del 23 gennaio 2002, che presta servizi di certificazione delle informazioni necessarie per l’autenticazione o per la verifica delle firme elettroniche. Al fine di ampliare le possibilità operative, le funzioni di registrazione possono essere svolte anche da strutture, con sedi distribuite sul territorio, sulla base di apposite convenzioni stipulate con la Regione Marche. In tal caso, tali strutture – LRA, Local Registration Authority – operano secondo procedure concordate con la Regione. Analogamente le funzioni di personalizzazione della Carta Raffaello possono essere svolte anche da strutture, con sedi distribuite sul territorio, sulla base di apposite convenzioni stipulate con la Regione Marche.

Un ulteriore funzionalità A partire dall’11 gennaio 2008 è entrato in vigore il decreto interministeriale 30 ottobre 2007 del Ministro del Lavoro e del Ministero per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, che regolamenta le nuove procedure per le comunicazioni obbligatorie relative ai rapporti di lavoro previste dalla legge n. 296 del 27 dicembre 2006.

E’ previsto l’uso di una nuova modulistica per comunicare ai Centri per l’impiego l’avvio, le variazioni e le cessazioni del rapporto di lavoro. La nuova procedura riguarda i datori di lavoro sia privati che pubblici.

La Regione Marche e le Province mettono a disposizione la procedura telematica per effettuare tali comunicazioni tramite web attraverso il sistema COMarche – attivato a partire dal dicembre 2007 – sul sito www.lavoro.marche.it. La Carta Raffaello è necessaria per accedere telematicamente al servizio.

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