Illuminazione pubblica, la spesa dei Comuni italiani
In media i grandi Comuni italiani spendono €24 pro capite in illuminazione pubblica. Guidano Palermo (unica città a spendere più di €40) , Trieste e Venezia. In fondo alla classifica Genova, Catania e Napoli.
8 Aprile 2015
Redazione Openpolis
In media i grandi Comuni italiani spendono €24 pro capite in illuminazione pubblica. Guidano Palermo (unica città a spendere più di €40) , Trieste e Venezia. In fondo alla classifica Genova, Catania e Napoli.
Se la spesa media annua per la manutenzione stradale era di €65 pro capite, l’investimento dei grandi Comuni italiani per l’illuminazione pubblica è ancora inferiore. Stiamo parlando della sommatoria della spesa destinata agli impianti di illuminazione pubblica, quali i lampioni presenti sulle strade comunali. Include sia la spesa per l’acquisto dei beni necessari, che per il personale addetto alla sua manutenzione.
Il dato medio indica che i 15 Comuni più popolosi d’Italia nel 2012 spendevano circa €24 a cittadino, con solamente una città, Palermo, che superava i €40. Il capoluogo siciliano negli ultimi due anni di rilevazione ha raddoppiato l’investimento in questa voce di spesa, passando dai €20 del 2011, ai €43 del 2012. A seguire sul podio troviamo Trieste (€36,99) e Venezia (€35,41).
In fondo alla classifica troviamo invece Genova (€14,07), Napoli (€11,72) e infine Catania. La città siciliana sta portando avanti una politica di forte riduzione degli investimenti nell’illuminazione pubblica. La spesa pro capite è passata dall’essere di €42 nel 2010, a €14 nel 2011, fino ad arrivare ai €10,35 del 2012.
Per approfondimenti:
- Manutenzione stradale, l’investimenti delle città italiane
- Sviluppo economico del territorio, quanto vale per i Comuni?
- NeiBilanci, tutte le analisi da openbilanci
* openbilanci.it è la piattaforma web che rende finalmente pubblici i bilanci negli ultimi dieci anni di tutti i comuni italiani. Una grande quantità di dati grezzi e ufficiali è stata liberata ed è ora pronta per essere scaricata da cittadini, media e ricercatori. Inoltre confronti, classifiche e mappe sono di supporto per addentrarci in un ambito che non sia per i soli addetti ai lavori e che ci permetta di chiedere conto ai nostri politici.