Esistono ancora forze resistenti al cambiamento, ma oggi una PA che si apre all’innovazione non è più l’eccezione, anzi grazie alla combinazione di investimenti, PNRR, scelte, possibilità, sta diventando la regola. Parte da qui l’intervista a Mario Nobile, neo Direttore generale dell’AgID, che sarà nostro ospite anche a FORUM PA 2023, il 18 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma. Un’intervista a più voci con alcuni rappresentanti di amministrazioni centrali e locali: Elisabetta Casazza, Area progetti di Consorzio.IT, Massimo Poletti, Responsabile per la Transizione al Digitale del Comune di Ferrara, Anna Sappa, Responsabile dell’ufficio infrastrutture IT della Direzione Centrale per l’Organizzazione Digitale dell’INAIL
20 Aprile 2023
Patrizia Fortunato
Redazione FPA
- 1 La dashboard per il monitoraggio dei siti della PA
- 2 Trovare il giusto bilanciamento tra programmazione e standardizzazione, e dare voce alla vitalità del territorio
- 3 Partire dal basso per capire qual è il fabbisogno
- 4 Single Digital Gateway
- 5 Digitalizzazione degli appalti pubblici
- 6 Le prossime prime tre priorità che dovrai affrontare
Nonostante ci sia un tentativo “analogico” di resistenza al cambiamento, oggi una PA che si apre all’innovazione non è più un’eccezione. “Il combinato disposto di pandemia, investimenti, PNRR, scelte, possibilità, cose che cambiano in questo momento sta diventando regola”: è da qui che parte l’intervista a Mario Nobile, neo Direttore generale dell’AgID, che interverrà al FORUM PA 2023 il prossimo 18 maggio all’interno dello Scenario “Ripensare il rapporto con il cittadino, per una PA digitale sempre più inclusiva e coinvolgente“, nell’Arena della mattina.
Ecco i punti principali dell’intervista in formato video podcasting, condotta negli studi FPA da Gianni Dominici ed Eleonora Bove in un confronto a più voci con alcuni rappresentanti di amministrazioni centrali e locali: Elisabetta Casazza, Area progetti di Consorzio.IT, Massimo Poletti, Responsabile per la Transizione al Digitale del Comune di Ferrara, Anna Sappa, Responsabile dell’ufficio infrastrutture IT della Direzione Centrale per l’Organizzazione Digitale dell’INAIL.
La dashboard per il monitoraggio dei siti della PA
AgID dal 31 marzo ha pubblicato la dashboard accessibilita.agid.gov.it per il monitoraggio dell’accessibilità dei siti della PA a persone con disabilità permanente o temporanea per conoscerne gli errori, ma quali sono gli errori più comuni? “Il tema di accessibilità è un tema di civiltà – afferma Mario Nobile – che non riguarda solo categorie definite di persone”, chiunque può trovarsi in uno stato di momentanea disabilità. I primi tre errori sono: mancanza di indicatore visivo del focus quando gli utenti navigano con la tastiera anziché con il mouse (33,8%); presenza di informazioni veicolate esclusivamente attraverso il colore, come ad esempio i link non sottolineati (19,9%); presenza di testo con contrasto del colore con lo sfondo non sufficiente (11,8%).
Il progetto sull’accessibilità, in attuazione della misura 1.4.2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “rendere i servizi pubblici digitali più accessibili e inclusivi per ‘tutti’ i cittadini”, ha molta rilevanza per aver permesso la pubblicazione della nuova dashboard, ma soprattutto perché AgID dovrà fornire supporto a 55 PA target: specialistico attraverso 28 esperti, finanziario per ben 53 milioni di euro, operativo con strumenti per sviluppare e riprogettare servizi digitali.
Trovare il giusto bilanciamento tra programmazione e standardizzazione, e dare voce alla vitalità del territorio
Rispetto al tema dell’accessibilità dei servizi digitali, Elisabetta Casazza è intervenuta portando l’esperienza del territorio cremasco. I comuni della Provincia di Cremona, membri del Consorzio.IT, in linea con le proprie vocazioni aggregative nella gestione di progetti, hanno creato un Ufficio Sovracomunale di Responsabile per la Transizione Digitale, pertanto anche l’obiettivo dell’accessibilità (il cui soggetto responsabile è l’RTD) è gestito dall’ufficio a livello sovracomunale, coerentemente con quanto previsto dal Piano Triennale ICT delle singole amministrazioni aderenti. Con l’intento di diffondere la cultura dell’accessibilità, sono state messe in campo una serie di azioni, in particolare delle sessioni di formazione alle quali hanno aderito tutti i comuni, con esito positivo in ottica di miglioramento continuo dei servizi digitali.
Le osservazioni di Casazza sui due argomenti chiave – governance e formazione – sono state riprese da Mario Nobile, che ha sottolineato la centralità del tema competenze per tutti i progetti del Piano Triennale e di un modello di governance costituito da AgID e da Nodi Territoriali di Competenza per rafforzare progetti, meccanismi che consentano la catena di trasmissione delle conoscenze ed esperienze all’interno dei territori.
Massimo Poletti ha raccontato quanto stanno cercando di fare nell’ambito del bando PNRR, M1C3 – Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi”. Il comune di Ferrara è stato assegnatario di risorse per realizzare un museo cittadino nel quale verranno implementate specifiche soluzioni per l’accessibilità. Il museo è il Palazzo Schifanoia di Ferrara e le soluzioni innovative sono in particolare due: la prima è la modalità karaoke, per cui è possibile associare un’opera site-specific a un filmato attraverso il quale si ascolta la lettura di un testo, e alla visualizzazione del testo stesso. Questo fornisce alle persone con problemi di tipo cognitivo due sorgenti informative contemporanee che danno la stessa informazione, con accertati benefici per la comprensione del messaggio; la seconda è la mappa mentale o concettuale, che rappresenta una rete di connessioni logiche tra concetti.
Partire dal basso per capire qual è il fabbisogno
Occorre capire quali sono i fabbisogni dei territori e il processo deve partire dal basso, in termini di punto di contatto con i cittadini, per mettere a sistema le eccellenze di cui l’Italia è piena. “Bisogna creare una matrice endogena tra soggetti che si occupano di una certa attività, e una matrice esogena” tra soggetti diversi, dove ognuno può essere favorito dell’expertise dell’altro.
Single Digital Gateway
L’AgID ha il compito di realizzare l’infrastruttura che supporterà il Single Digital Gateway, ma cos’è effettivamente questa nuova realtà e soprattutto cosa cambierà per noi cittadini? Il progetto, che ha una prima milestone a dicembre 2023, “andrà – sottolinea Nobile – a generare un nodo italiano collegato a nodi degli altri Stati membri in modo da scambiare in interoperabilità, in cooperazione applicativa, informazioni su 21 eventi della vita: aprire un’impresa, iscriversi all’Università, richiedere una prestazione di tipo previdenziale, immatricolare un veicolo”. E questo porta con sè un cambio di paradigma.
Digitalizzazione degli appalti pubblici
Anna Sappa ha evidenziato come il “comprare con consapevolezza” sia per INAIL valore fondante per creare innovazione nella pubblica amministrazione. Non solo INAIL compra attraverso l’offerta del portale pubblico di Consip ma ha anche una convenzione per gli acquisti sopra soglia per cui si avvale di Consip anche per la predisposizione di gare, diversamente da una qualsiasi PA centrale e locale che ha il suo ufficio acquisti.
La PA conta quasi 35.000 fornitori, una stima di 1900 miliardi, e AgID può dare il suo contributo allo sviluppo dell’Economia in termini di digitalizzazione degli appalti. “Il numero di stazioni appaltanti in Italia avranno un enorme vantaggio da una digitalizzazione che consentirà a ogni operatore economico, che sia grande media piccola impresa, di snellire le procedure di gara. Quindi – afferma Nobile – c’è un’impostazione sul fascicolo virtuale dell’operatore economico, ci sono dei meccanismi che, come ci insegna il digitale, non consentono taroccamenti, errori, incomprensioni”. Dall’altra parte, però, in Italia non siamo mai riusciti a usare appalti innovativi pre-commercial procurement, e questo significa che seppure il processo, ad esempio, di comprare 10 autobus per il trasporto pubblico locale sia facilitato dalla digitalizzazione, occorre anche esprimere un fabbisogno per comprendere se è proprio quello che serve.
Le prossime prime tre priorità che dovrai affrontare
Mario Nobile intende spingere sul bilanciamento di tre elementi: Piano Triennale, vigilanza, supporto. In conclusione, non deve esserci il timore di violare l’articolo 18 bis del CAD, in base al quale AgID esercita poteri di vigilanza, poteri sanzionatori, di rilevanza strategica, di indirizzo come il Piano Triennale sul rispetto delle disposizioni del Codice dell’amministrazione digitale e di ogni altra norma in materia di innovazione tecnologica; ci deve essere chiarezza nelle strategie e ci deve essere supporto affinché quelle strategie vengano applicate nei territori.