Low-code: che cos’è e perché può aiutare la PA a vincere la sfida dell’innovazione
Quali sono i benefici che offre una piattaforma di automazione low-code ad un’amministrazione pubblica per accelerare la trasformazione digitale? E come trovare la piattaforma low-code giusta? Scopriamolo in questo focus in collaborazione con Appian, con cui abbiamo di recente realizzato l’indagine “Automazione dei processi e sviluppo applicativo: opportunità e prospettive per la PA”, da cui è emersa proprio la grande attenzione delle amministrazioni verso l’automazione come chiave per migliorare i servizi
20 Aprile 2022
Redazione FPA
Sviluppare in tempi brevi applicazioni capaci di fornire risposte flessibili, accelerare il rilascio delle applicazioni senza sacrificare la qualità, con impatti positivi in termini di risparmio, produttività e ritorno degli investimenti. Questi alcuni dei vantaggi che le pubbliche amministrazioni possono ottenere scegliendo di adottare piattaforme applicative low-code. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Salgono le aspettative sui servizi pubblici digitali, la PA saprà rispondere?
L’Italia post-Covid sta evidenziando la crescita della maturità digitale dei cittadini e delle imprese, ma ci sono ancora molti gap da superare. Se guardiamo ai dati del DESI 2021, l’indicatore che più colpisce è quello relativo all’utilizzo dei servizi di e-government: la percentuale di utenti di internet che usa anche i servizi pubblici online è aumentata, dal 30% nel 2019 al 36% nel 2020, ma siamo ben al di sotto della media UE del 64%. Se quindi, da un lato si è registrata una fortissima accelerazione nel rilascio di Spid e nell’utilizzo della app IO, il numero di utenti non è aumentato quanto ci si sarebbe aspettati. Guardando poi al 2021, i numeri relativi alla diffusione delle piattaforme digitali sono stati da record: oltre 27 milioni di Spid e quasi 26 milioni di CIE attivate, 24,5 milioni di utenti per l’app IO e 22,5 milioni di transazioni con pagoPA (per 4,3 miliardi di pagamenti) nel solo mese di dicembre 2021. Insomma, la PA digitale è sempre più presente nella vita di cittadini e imprese. Ora si tratta di progettare servizi in grado di rispondere alle loro aspettative (oltre a lavorare sul tema sempre centrale delle competenze).
Queste tendenze sono presenti in tutto il mondo, come conferma il rapporto “Accelerate Digital for Future-Ready Government” di Gartner, dove si sostiene che le aspettative dei cittadini per i servizi digitali sono enormemente salite con il lockdown. In una recente ricerca, la stessa società di analisi ha previsto che oltre il 60% dei governi triplicherà i servizi digitali per i cittadini entro il 2023, ma meno del 25% di tali servizi riuscirà ad essere integrato nei silos organizzativi. Tuttavia, a differenza di quanto è accaduto in fase emergenziale, è indispensabile una trasformazione strutturale, per rispondere in tempi rapidi alle esigenze di continuo cambiamento e agli imprevisti, sempre più frequenti, che le amministrazioni pubbliche dovranno fronteggiare. Per farlo si dovrebbero abbandonare i processi manuali, ridurre le inefficienze dei workflow e rimuovere gli ostacoli per l’accesso ai dati, come condizione anche per la riduzione del total cost of ownership derivante dalla presenza di soluzioni legacy.
Automazione dei processi: l’indagine di FPA per Appian
Le nostre amministrazioni sono sempre più consapevoli di queste esigenze, come ha rivelato una recente indagine realizzata da FPA per Appian (“Automazione dei processi e sviluppo applicativo: opportunità e prospettive per la PA”). L’indagine ha coinvolto 80 tra le principali amministrazioni centrali e locali italiane: il 79% del panel intervistato considera “molto” o addirittura “estremamente” prioritario il ripensamento di workflow e processi nel quadro dei piani e delle iniziative di ammodernamento delle proprie organizzazioni; quasi l’80% degli intervistati concorda sul fatto che l’automazione è la chiave per migliorare i servizi, le amministrazioni locali in particolare concordano con questa affermazione; il 50% si aspetta l’efficientamento dei costi dovuto all’automazione; il 43% concorda sul fatto che l’automazione permetta di ottimizzare la customer experience del cittadino perché contribuisce a migliorare l’interazione con l’utente.
PA Digitale
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di Redazione FPA
14 Marzo 2022
Il low-code può aiutare la PA a vincere la sfida dell’innovazione
I nuovi investimenti, come quelli previsti in Italia dal PNRR, non possono essere “sprecati” nel tentativo di modernizzare il software esistente (generalmente complesso e rigido), limitandosi a trasferirlo in cloud. Una reale trasformazione dovrebbe invece adottare nuove e più efficienti tecnologie di sviluppo per creare soluzioni intelligenti e integrate, capaci di automatizzare processi e flussi di lavoro, all’interno dell’amministrazione e fra amministrazioni, andando a superare i silos dati.
Le principali sfide che le amministrazioni pubbliche si trovano ad affrontare sono dunque il superamento dei sistemi legacy, i silos di dati, un percorso complesso di migrazione al cloud, la scarsità di competenze interne. Ma non sempre assegnare esternamente lo sviluppo è la soluzione più rapida ed economica. Potrebbe invece esserlo l’adozione di piattaforme applicative low-code che possono consentire di realizzare velocemente soluzioni capaci di fornire risposte flessibili. Queste possono aiutare le PA, come già hanno aiutato le aziende private, a sviluppare le applicazioni in poche settimane o alcuni mesi, in base alle dimensioni dell’organizzazione e alla complessità del problema da risolvere. Il low-code accelera inoltre il rilascio delle applicazioni da parte dell’IT senza sacrificare la qualità e aiuta ad eliminare il backlog. Ne risultano significativi risparmi in termini di spesa IT, di aumento della produttività, di ritorno degli investimenti di pochi mesi.
Le piattaforme low-code possono essere utilizzate sia da sviluppatori professionali sia da utenti non tecnici, grazie alle funzionalità di Business Process Management. Grazie a strumenti di progettazione visuale (senza la necessità di scrivere codice), è infatti possibile creare flussi e logiche di processi aziendali anche complessi. La riduzione al minimo della codifica manuale, un ambiente che ben si presta al lavoro in agile tra IT e le altre funzioni aziendali, aiuta le organizzazioni di qualunque dimensione ad adattarsi ai cambiamenti, riuscendo a integrare rapidamente persone e digitale nello stesso workflow.
I benefici che offre una piattaforma low-code ad un’amministrazione pubblica per accelerare la trasformazione digitale e rispondere alle sfide che oggi deve affrontare, possono così essere riassunti:
- Impiego di modelli visivi
- Interfacce drag-and-drop
- Nessuna programmazione (o quasi)
- Sviluppo Agile
- Immediata abilitazione per i dispositivi mobili
- Sicurezza e scalabilità che la rende utilizzabile dalle organizzazioni di qualunque dimensione
Come trovare la piattaforma low-code giusta?
Come anticipato, sia gli sviluppatori IT sia gli utenti con scarse conoscenze tecniche possono creare rapidamente app di livello enterprise grazie alla giusta piattaforma low-code. Ma come sceglierla? Il modo migliore è coinvolgere il team di sviluppo in un’esperienza pratica con la piattaforma collaborando con i fornitori su demo personalizzate o mettendo in campo proof-of-concept. Serve, a monte, l’analisi degli aspetti tecnici per riuscire a valutare in pratica tutte le implicazioni dello sviluppo dell’applicazione, dalla progettazione alla creazione dell’esperienza dell’utente.
Secondo un’indagine Gartner, Appian risulta una delle aziende preferite dalle organizzazioni clienti nella categoria Piattaforme Applicative Low-Code Enterprise del 2022. La ragione? Gli analisti del settore, fra cui la stessa Gartner e Forrester, includono fra le caratteristiche differenzianti della piattaforma le funzionalità di automazione completa, l’integrazione, senza necessità di codice, con servizi basati sull’intelligenza artificiale e il supporto end-to-end del ciclo di vita per DevOps. La piattaforma eccelle inoltre nello sviluppo mobile, nel document management, nella sicurezza.
Appian ricorda che sono disponibili prove o versioni di base gratuite per valutare la piattaforma low-code in un contesto reale.