La pubblica amministrazione si sta trasformando in un ecosistema digitale avanzato, dove la tecnologia è al servizio dei cittadini, semplificando i processi e offrendo nuove opportunità di crescita professionale. Questo modello, definito “PA aumentata”, è stato anticipato da FPA nell’Annual Report 2024 e sarà il tema centrale dell’edizione 2025 di FORUM PA. La tecnologia gioca un ruolo chiave in questo processo, semplificando i processi, migliorando la comunicazione e personalizzando i servizi. Coinvolgere il personale pubblico nei progetti di trasformazione digitale è cruciale, valorizzando le loro competenze e il loro know-how. Ne abbiamo parlato con Matteo Mangiacavalli, Sales Manager di Liferay, in occasione del Liferay Customer Summit
26 Febbraio 2025
Redazione FPA
Un’amministrazione dove la tecnologia è al servizio delle persone, semplificando processi e creando nuove opportunità di crescita professionale. Questo è la “PA aumentata” di cui FPA ha anticipato temi e struttura in occasione del lancio di FORUM PA 2025 e più recentemente nell’Annual Report 2024 . Un modello in cui persone, tecnologie e relazioni si intrecciano per dar vita a un ecosistema di servizi pubblici efficienti, accessibili e di qualità.
Questa trasformazione, però, non è solo una questione di nuove tecnologie. Richiede un cambiamento profondo nella cultura della PA, un passaggio da una visione burocratica a una centrata sul cittadino. Significa investire nelle competenze digitali dei dipendenti pubblici, formando professionisti in grado di utilizzare le tecnologie emergenti, interpretare i dati e collaborare per offrire servizi sempre migliori. Di come la personalizzazione dei servizi sia elemento cruciale di questo modello, ne abbiamo parlato con Matteo Mangiacavalli, Sales Manager di Liferay, che abbiamo incontrato in occasione del Liferay Customer Summit
Il ruolo chiave della tecnologia
La tecnologia, in particolare, gioca un ruolo fondamentale in questo processo di trasformazione. Non è solo uno strumento, ma un vero e proprio abilitatore di cambiamento, capace di semplificare processi, migliorare la comunicazione e personalizzare i servizi. Come sottolineato da Matteo Mangiacavalli, Sales Manager di Liferay, la semplificazione è la parola chiave. “Allargare l’utilizzo della tecnologia permette di coniugare persone, tecnologie e relazioni”, elementi fondamentali per una PA aumentata.
Coinvolgimento del personale e valorizzazione delle competenze
Un aspetto cruciale è il coinvolgimento del personale pubblico nei progetti di trasformazione digitale. I dipendenti pubblici, infatti, sono i veri esperti dei servizi che erogano e conoscono meglio di chiunque altro le esigenze dei cittadini. Coinvolgerli significa valorizzare le loro competenze e il loro know-how, rendendoli partecipi attivi del successo dei progetti. La tecnologia, inoltre, offre ai dipendenti pubblici l’opportunità di acquisire nuove competenze e skill, fondamentali in un mondo in continua evoluzione. L’intelligenza artificiale (IA) e il machine learning, ad esempio, possono colmare il gap di conoscenze in tempi rapidi e migliorare la qualità dei servizi.
“L’intelligenza artificiale ci permette di colmare questo gap in un tempo molto più veloce e molto più chiaro”, spiega Mangiacavalli.
Personalizzazione dei servizi e collaborazione tra pubblico e privato
Un altro elemento chiave per una “PA aumentata” è la personalizzazione dei servizi. I cittadini, infatti, apprezzano sempre di più i servizi su misura, che tengono conto delle loro esigenze specifiche. La personalizzazione, inoltre, incentiva l’utilizzo dei servizi e migliora la soddisfazione dei cittadini.
“La personalizzazione è chiave per incentivare l’utilizzo del servizio e quindi snellire le attività i processi e velocizzare migliorare quel rapporto cittadino pubblica amministrazione”, sottolinea Mangiacavalli.
Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale creare piattaforme di interazione personalizzate e promuovere la collaborazione tra pubblica amministrazione, privati e cittadini. La creazione di ecosistemi virtuosi, come i distretti, può favorire lo scambio di conoscenze e competenze, creando un valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti.
Sfide e opportunità
La trasformazione della PA verso un modello aumentato presenta diverse sfide. La principale è quella di mettere a terra i progetti, superando i limiti e sfruttando le opportunità offerte, ad esempio, dai finanziamenti del PNRR. “La sfida è mettere a terra i progetti perché adesso grazie al PNRR abbiamo un boost, che ci dice hai i fondi, c’è un tempo e questi sono gli obiettivi”, afferma Mangiacavalli.
Un’altra sfida importante è quella di utilizzare la tecnologia come abilitante di una strategia ben definita. È fondamentale, quindi, avere una visione a lungo termine e non limitarsi a seguire le mode del momento.
“La sfida è usare la tecnologia come abilitante di una strategia. Prima bisogna avere la strategia, poi arriviamo noi con la tecnologia, che sia segue la strategia e la facciamo crescere”, spiega Mangiacavalli.
Conclusioni
La “PA aumentata” rappresenta una grande opportunità per migliorare i servizi pubblici e renderli sempre più vicini alle esigenze dei cittadini. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un approccio integrato, che tenga conto di persone, tecnologie e relazioni. La sfida è quella di superare i limiti e sfruttare le opportunità offerte dalla tecnologia, mettendo al centro le competenze del personale pubblico e promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato. Solo così sarà possibile costruire una PA del futuro, capace di rispondere in modo efficace alle sfide della società moderna.