Muoversi pagando con lo smartphone: la bella innovazione trascurata dalla PA
10 Novembre 2015
Ivano Asaro, ricercatore presso School of Management - Politecnico di Milano
Un protagonista delle
“città del futuro” è lo smartphone; i cittadini smart, infatti, utilizzano
sempre più il telefono cellulare per interagire con i servizi della città:
si va dall’entertainment promossi in città, alle informazioni turistiche, fino
ad arrivare agli ambiti legati alla Pubblica Amministrazione, alla Sanità e a
tutto all’ambito dell’Identificazione.
Ma c’è un mondo che più di altri sta sfruttando le peculiarità del cellulare: quello della mobilità. Parliamo quindi dei servizi di acquisto del ticket per il bus o la metro, di pagamento del parcheggio, del taxi o del car sharing che possono essere effettuati tramite cellulare. Il numero totale di servizi Mobile legati alla mobilità in Italia è passato da 100 nel 2013 a 173 nel 2014 e per il 2015 è già stata registrata una crescita vicina al 40%.
Soluzioni che stanno riscuotendo un ottimo successo tra i cittadini, principalmente perché intercettano un bisogno delle persone e si pongono come loro soluzione. Le fastidiose situazioni in cui non si trova un rivenditore aperto per acquistare un biglietto del bus o del tram lasciano il posto a efficienti soluzioni digitali abilitate proprio dal telefono cellulare, quelle di mobile ticketing. Già oggi infatti è possibile acquistare il ticket digitale per il bus mandando un semplice SMS o richiedendolo da un’app solo pochi secondi prima di salire sul mezzo pubblico. In Italia a fine 2014 si contano oltre 40 città che abilitano questo servizio che supereranno le 50 nel 2015. Nel 2014 sono stati venduti via cellulare oltre 3 milioni di biglietti (più del doppio rispetto al 2013) e in alcune città gli acquisti da Mobile rappresentano già fino al 20% degli acquisti di biglietti di corsa semplice. L’Osservatorio Mobile Payment & Commerce stima che raggiungeranno i 5 milioni nel 2015 spinti anche dall’utilizzo in occasione di Expo.
Molto interessante anche
l’esperienza del mobile parking: alcuni servizi permettono di avviare la
sosta con un click appena scesi dall’auto e di interromperla allo stesso modo
appena tornati, pagando esclusivamente i minuti di effettivo utilizzo; oppure
di selezionare una durata e, qualora ci si accorgesse di essere in ritardo,
allungarla a piacimento a distanza. Nel 2014 erano 65 le città che abilitano
questo servizio e sono state pagate oltre un milione di ore di parcheggio da
smartphone (800.000 nel 2013). Numeri che l’Osservatorio Mobile Payment &
Commerce prevede saranno cresciuti in maniera considerevole nel 2015.
È facile quindi intuire come queste possibilità siano percepite di estremo
valore dalle persone in mobilità. Per i Comuni diventano quindi non solo la
possibilità di offrire una servizio aggiuntivo ai propri cittadini e turisti,
ma una concreta possibilità di diminuire i mancati pagamenti di coloro che
vorrebbero acquistare un biglietto ma non sanno come fare (i cosiddetti
“portoghesi”): perché infatti si dovrebbe rischiare di prendere una multa
cospicua, quando è possibile acquistare con facilità il biglietto o pagare
pochi spiccioli per gli effettivi 5-10 minuti di sosta?
Molto successo stanno anche riscuotendo i servizi cosiddetti di car sharing e ride sharing. Nelle città di Milano, Firenze, Roma e Torino è già possibile prendere una macchina in prestito, pagare per il tempo di utilizzo e lasciarla praticamente in qualsiasi punto della città. Il tutto, ovviamente, tramite un’app: dallo smartphone l’utente può selezionare la macchina più vicina a lui e prenotarla, aprirla e pagare a tragitto ultimato. Nel 2014 sono stati registrati oltre 2 milioni di transazioni. Recentemente, con lo stesso sistema, Enjoy ha allargato il servizio ad una flotta di Scooter nella città di Milano.
Le applicazioni come BlaBlaCar permettono invece di condividere il viaggio e le conseguenti spese di carburante e pedaggio con altre persone: dall’app è quindi possibile offrire o accettare passaggi dopo aver controllato i profili degli utenti, pagare la propria quota di spese direttamente dallo smartphone e, a fine tragitto, lasciare un feedback ai compagni di viaggio.
Anche il mondo dei tassisti si è adeguato ai tempi . In molte città è possibile, sempre attraverso lo smartphone, richiedere un taxi, pagare a fine corsa e lasciare un feedback sull’autista e le condizioni di pulizia e usura dell’auto. Ancora una volta il Mobile non solo migliora l’esperienza d’uso per l’utente, ma permette anche di aggiungere delle funzionalità (come appunto il feedback), che indirettamente portano a un innalzamento del livello di servizio e, quindi, a un ritorno anche per l’azienda fornitrice dello stesso.
Nonostante i segnali siano interessanti, non vi è ancora una copertura completa dell’offerta: solo una città su tre offre ai propri cittadini il pagamento del biglietto di corsa semplice tramite cellulare, una su due il pagamento del parcheggio, una su 30 il pagamento del car sharing e sono poche le Pubbliche Amministrazioni Locali che consentono di pagare i propri servizi tramite cellulare. In aggiunta, non tutte le soluzioni hanno raggiunto risultati ragguardevoli in termini di penetrazione: nel trasporto pubblico locale solo una o due città hanno raggiunto il 20% dei biglietti di corsa semplice pagati con cellulare, mentre nel pagamento della sosta solo in pochi casi si è arrivati al 10% delle transazioni pagate con il cellulare. Vi è quindi un ampio margine di sviluppo del Mobile Remote Payment aumentando il numero di servizi (città e Pubbliche Amministrazioni che offrono queste soluzioni) e sviluppando soluzioni in grado di ottenere tassi di utilizzo più interessanti. Nell’ipotesi che al 2017 tutti i capoluoghi di provincia attivassero il pagamento via cellulare di biglietti per il trasporto pubblico locale e sosta, una città su dieci offrisse soluzioni di car sharing e tutte le Pubbliche Amministrazioni Locali offrissero ai cittadini la possibilità di pagare multe, tasse scolastiche, tasse dei rifiuti con il cellulare, pur considerando tassi di utilizzo compresi tra il 10 e il 20%, si potrebbero raggiungere quasi 50 milioni di transazioni tramite telefono cellulare. Il valore di questo scenario starebbe non tanto nell’entità del transato – modesto in valore assoluto – quanto nel numero di persone e numero di acquisti coinvolti. Un’occasione preziosa per abituare gli italiani ad utilizzare quotidianamente il telefono cellulare (pagamenti digitali) come strumento di pagamento.
Mobile e Mobilità connubio vincente quindi. Siamo solo all’inizio di un processo di trasformazione importante e inevitabile, ma certamente nella città del futuro abbiamo già messo un piede.