Salesforce investe nel cloud per la PA: “Diamo strumenti per un approccio citizen-centrico”
“Velocità nell’implementazione dei progetti e semplicità di utilizzo delle applicazioni finali sono fattori chiave per rispettare i tempi del PNRR e rappresentano il valore aggiunto che Salesforce offre anche ai clienti della PA”, afferma il Regional Vice President, Public Sector Central Italy, Filippo Arena. Gli assi portanti della trasformazione? “Reingegnerizzare i processi e formare le competenze”
17 Luglio 2023
Redazione FPA
La pubblica amministrazione è il traino della spesa ICT italiana: il dato emerso dall’ultimo report sul “Digitale in Italia” di Anitec-Assinform mette l’accento sul processo di modernizzazione della PA, che ha spinto l’acceleratore sulla sua trasformazione in ottica di miglioramento dei servizi al cittadino grazie ai digital enabler, tecnologie innovative su cui campeggia il cloud computing. Proprio di cloud e approccio citizen-centrico per gli enti pubblici ha parlato Filippo Arena, Regional Vice President, Public Sector Central Italy di Salesforce, nel suo intervento a FORUM PA 2023.
“Salesforce nasce in cloud e rappresenta un’offerta cloud-native, perché questo approccio è centrale per una piattaforma CRM come la nostra che gestisce il rapporto con le persone. Tra cui ci sono i cittadini-utenti delle PA”, ha affermato Arena. Negli ultimi anni Salesforce ha investito molto nel public sector e “lo dimostra – ha proseguito Arena – il recente annuncio sull’avvio anche in Italia di Hyperforce, in linea con i requisiti del cloud sovrano”.
La velocità del cloud per cogliere le opportunità del PNRR
Hyperforce è una rivisitazione dell’architettura della piattaforma di Salesforce che crea flessibilità offrendo la possibilità di ospitare i dati localmente in Italia, grazie alla versatilità del cloud pubblico, dando accesso alla capacità di calcolo in modo dinamico ed efficiente. L’iniziativa rafforza l’impegno di Salesforce per la PA italiana, un settore dove l’azienda sta portando, ha sottolineato Arena, “l’esperienza maturata a fianco delle imprese grandi e piccole aiutandole a migliorare ed evolvere le loro applicazioni in ottica digitale e con un orientamento all’utente finale”.
“Per noi un aspetto fondamentale della crescita digitale in Italia è l’accelerazione nell’utilizzo delle soluzioni cloud applicative”, ha affermato ancora Arena. “La chiave del successo sta nella semplicità di utilizzo e nella velocità con cui si riescono a realizzare i progetti, anche perché nel PNRR il tempo è una dimensione importante per avere accesso ai fondi. Ed è questo il valore aggiunto che offriamo alla PA”.
Nel 2020-21 il Covid è stato un decisivo banco di prova: in piena emergenza, Salesforce ha potuto attivare per alcune PA clienti, grazie al cloud, soluzioni necessarie per i cittadini nel giro di poche settimane. E lo ha fatto sempre nel rispetto dei requisiti di sicurezza e privacy che sono particolarmente stringenti negli enti pubblici.
Italia Digitale, infrastrutture e sicurezza. Gli obiettivi del 2026
La migrazione al cloud è uno dei cardini della trasformazione digitale della PA. I passi di questo rinnovamento sono stati definiti dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale insieme ad ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) nella Strategia Cloud Italia, finanziata dal PNRR con 1,9 miliardi di euro e inserita nella più ampia strategia Italia Digitale 2026, che ha risorse totali di 6,74 miliardi. A due anni dall’avvio della Strategia Cloud Italia, già oltre 14mila PA locali hanno un piano di migrazione in cloud, ha evidenziato a FORUM PA 2023 Adriano Avenia, Program Manager Infrastrutture digitali e Cloud del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
“Le PA possono acquistare servizi cloud solo se sono qualificati”, ha evidenziato Avenia. “E i fornitori che promuovono servizi cloud per le PA devono qualificare i loro servizi nel catalogo dedicato di ACN. Esiste un forte legame tra la migrazione in cloud e l’innalzamento della postura di cybersicurezza della PA”.
In stretto collegamento con la strategia cloud, infatti, è stato creato il Polo Strategico Nazionale (PSN), che rientra nella misura del PNRR “Infrastrutture digitali” e dispone di 900 milioni di euro per l’obiettivo di messa in sicurezza degli asset strategici dello Stato. Entro il 2026 il 75% dei servizi digitali della PA dovrà essere erogato su infrastrutture cloud sicure, efficienti e affidabili, e il 100% dei servizi e dati strategici della PA dovrà essere ospitato su infrastrutture più sicure, per il controllo dei dati e la sovranità digitale.
“Il ruolo del Dipartimento e delle amministrazioni è ora fondamentale per la fase di attuazione della migrazione”, ha sottolineato Avenia.
“Sarebbe importante anche non lavorare settorialmente, ma definire progetti-Paese integrati”, ha affermato a FORUM PA 2023 Anna Sappa, Dirigente dell’Ufficio infrastrutture ICT della Direzione Centrale per l’Organizzazione Digitale di INAIL. “Il PNRR può essere l’occasione per condurre iniziative omogenee”.
L’infrastruttura è certamente importante, “ma deve essere funzionale alla realizzazione di servizi al cittadino coerenti e semplici da usare”, ha commentato a FORUM PA 2023 Maurizio Stumbo, Direttore Sviluppo Nuove Iniziative e CEO Office di Sogei (uno Partner del PSN).“Il piano e i fondi ci sono, ora dobbiamo andare avanti sui servizi.E, naturalmente, sulla formazione del capitale umano: persone capaci dicrearli e di usarli”.
Arena (Salesforce): “Approccio cloud-native sui processi e competenze”
Non c’è migrazione digitale senza “migrazione” delle competenze, ha ribadito Arena di Salesforce. “Occorre accompagnare le persone verso la conoscenza delle nuove tecnologie senza distinzione di età o anzianità aziendale, solo così si riesce a realizzare la reingegnerizzazione dei processi”, ha affermato Arena.
La piattaforma CRM di Salesforce include, infatti, lo sviluppo delle competenze, un ambito in cui l’azienda è presente anche con la Talent Digital Factory, un’iniziativa mirata alla formazione dei giovani con progetti di skilling e re-skilling.
“Digitalizzare non vuol dire passare dall’analogico al digitale, ma ripensare totalmente i processi, farli nascere digitali”, ha evidenziato Arena. “Per questo noi di Salesforce siamo convinti che le competenze delle persone e l’adozione effettiva delle applicazioni siano la vera chiave della trasformazione digitale”.