Nell’ambito di Modena Smart Life, lo scorso settembre FPA ha curato il convegno dedicato alle infrastrutture digitali. Tante le lezioni apprese dalla pandemia. Ecco le considerazioni dal tavolo
3 Marzo 2021
Redazione FPA
Infrastrutture e servizi digitali a misura di cittadino: esperienze a confronto. Questo il titolo del convegno che lo scorso settembre FPA ha curato nell’ambito di Modena Smart Life 2020, il festival della cultura digitale della Città di Modena realizzato nell’edizione 2020 in collaborazione con FPA.
Il tema dei servizi digitali e della loro fruibilità era già cruciale prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Le infrastrutture pubbliche e i servizi su di queste connessi sono un elemento essenziale per garantire lo sviluppo e una risposta rapida ed efficiente alle esigenze dei cittadini e delle imprese dei diversi territori del Paese. Questa centralità è stata evidentemente rafforzata nel contesto dell’emergenza, mostrando come le tecnologie digitali siano state un formidabile strumento di resilienza per le pubbliche amministrazioni, che hanno potuto continuare a dialogare con cittadini e imprese.
Tuttavia questa risposta non è stata omogenea nei diversi territori, gli enti che con una certa lungimiranza avevano già investito in innovazione organizzativa e tecnologica si sono trovati più pronti rispetto mentre la crisi ha evidenziato il grave ritardo di molte amministrazioni locali in infrastrutture tecnologiche e sviluppo dei servizi digitali per cittadini e imprese.
Secondo l’Assessora Ludovica Carla Ferrari del Comune di Modena: “Non serviva una pandemia a chi è stato più attento, in questi anni, a cogliere gli aspetti di un’innovazione tecnologica che sta interessando le vite di tutti noi” e continua “però la pandemia ha determinato sicuramente un salto digitale, una crescita di consapevolezza che in passato non ci saremmo mai immaginati con questa velocità”. Lo spazio digitale è emerso in tutta la sua importanza e trasversalità, portando all’attenzione, come precisa l’Assessora “anche molti rovesci della medaglia, molti rischi sul piano in generale della gestione della privacy, della protezione dei dati, della sicurezza informatica”.
Per Gianluca Mazzini, Direttore Generale di Lepida ScpA, l’emergenza sanitaria ha permesso di vincere la naturale resistenza al cambiamento che caratterizza molti processi organizzativi: “Ci troviamo giornalmente, nella trasformazione digitale, a dover lavorare contro lo stato di fatto. Bene, la pandemia ha resettato completamente questo paradigma”. Cita l’introduzione dello smart working come normale modalità lavorativa, svincolata da postille contrattuali, e si interroga sul post-pandemia: come non perdere gli insegnamenti di questa esperienza, ora che le resistenze culturali sono state, almeno in parte, abbattute e le infrastrutture hanno dimostrato di potersi adeguare alla richiesta di maggiore connettività?
Rosa di Palma, RTD del Comune di Barletta riprende il tema della lungimiranza e degli investimenti fatti negli anni passati: “Che ponte avevamo costruito prima, affinché questo grosso fiume in piena, che dovevamo attraversare, lo potessimo attraversare in sicurezza?” e continua: “la nostra esperienza è stata positiva perché avevamo costruito questo ponte. Siamo passati per esempio in modalità smart working nel giro di pochi giorni e abbiamo consentito all’80% dei dipendenti, quelli che lavorano sui procedimenti amministrativi, di lavorare da casa” trasmettendo, inoltre, anche i consigli di giunta in streaming.
Guardando al futuro, alcuni spunti sono stati messi sul tavolo dai relatori:
- potenziare la banca dati del catasto, prevedendo tutto il ciclo di vita dell’edificio, ovvero il fascicolo del fabbricato, così da avere una fotografia puntuale del territorio e prevedere azioni specifiche di monitoraggio e in relazione alla destinazione d’uso, alla manutenzione e alle certificazioni dell’immobile ecc.
- Rispetto al ruolo svolto dai responsabili della trasformazione digitale, la proposta è di far diventare la rete degli RTD un organo consultivo stabile, al fine di avviare un percorso di confronto con le amministrazioni in un processo collaborativo di transizione digitale tra la governance centrale e i territori.
- Accelerare nella razionalizzazione dei data center.
- Ampliare il fascicolo sanitario elettronico.
- Rafforzare l’identità digitale.
- Semplificare i rapporti PA e imprese, con tempi di risposta più rapidi.
E sulle parole chiave per il prossimo futuro dell’innovazione, sono tutti concordi: transizione ecologica, equità e sostenibilità sociale, parità di genere nell’accesso al lavoro, cultura digitale, diritto di accesso a Internet, scuola, interoperabilità e collaborazione.
Modena Smart Life rinnova il suo appuntamento anche nel 2021 (23 – 26 settembre).