Servizi digitali, la logica innovativa di riuso in un nuovo HUB

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Come previsto da Gartner, la rivoluzione delle composable application diventa realtà anche nel settore delle amministrazioni pubbliche. Grazie al suo HUB, ideato sulla base di un approccio open source e “componibile”, Entando aiuta la PA a vincere tutte le sfide attuali e a guadagnare in efficienza e agilità. Ne abbiamo parlato con Roberto Serravento, Sales Director Government

12 Aprile 2023

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Redazione FPA

Foto di Shubham Dhage su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/3JjnYjHCK0c

Ormai nel pieno della fase di attuazione del PNRR, tutte le pubbliche amministrazioni sono chiamate a scegliere e implementare rapidamente le soluzioni tecnologiche più adeguate alla digitalizzazione dei processi interni e allo sviluppo di servizi pubblici accessibili e semplici da usare.

Spesso, tra i criteri di scelta delle applicazioni, giocano un ruolo determinante sia il contesto specifico sia le peculiari esigenze di ogni singolo dipartimento. Gli enti rischiano così di trovarsi con tante applicazioni diverse, non riusabili, molto spesso monolitiche, che rendono complicata la resa del servizio.

Infatti, non di rado, nelle pubbliche amministrazioni numerosi uffici e divisioni devono coordinarsi per garantire la governance degli applicativi e dei servizi digitali. E se si scelgono metodologie differenti per lo sviluppo delle applicazioni, la governance risulta molto complessa, perché l’utilizzo di tecnologie diverse apporta vincoli tecnologici che rallentano il rilascio e l’utilizzo dei servizi ai cittadini.

Una soluzione, spiega Roberto Serravento, Sales Director Government di Entando, è: “Pensare le applicazioni in maniera componibile, ossia realizzate e rese disponibili agli utenti di Business a partire da moduli funzionali indipendenti presenti all’interno di un HUB, tali moduli potranno essere realizzati a partire da linguaggi di programmazione differenti ed utilizzati per assemblare o riassemblare le applicazioni stesse.

Linee guida e sfide comuni come criteri di scelta delle soluzioni tecnologiche

Il procurement delle soluzioni di digitalizzazione della PA, in breve, dovrebbe basarsi principalmente su una visione olistica dell’amministrazione e sulla soddisfazione delle indicazioni presenti nelle normative in vigore. Tra i primi input regolamentatori di cui tenere conto in fase di procurement, ci sono le “Linee guida su acquisizione e riuso di software per le pubbliche amministrazioni” previste dal Codice dell’Amministrazione Digitale, pubblicate da Agid, che invitano gli enti a preferire le applicazioni open source, e il principio “cloud first”, ribadito nell’aggiornamento 2022-2024 del Piano Triennale per l’Informatica.

Inoltre, va tenuto in considerazione che, nella governance delle loro applicazioni e servizi digitali, le pubbliche amministrazioni si confrontano quotidianamente con almeno tre sfide comuni a tutti i soggetti pubblici:

  • Sicurezza e protezione dei dati: è necessario garantire che le applicazioni e i servizi digitali siano sicuri e che i dati siano gestiti in modo responsabile e conforme alle normative sulla privacy;
  • manutenzione e aggiornamento delle applicazioni: ciò richiede pianificazione e coordinamento per evitare interruzioni del servizio o problemi di sicurezza informatica;
  • sostenibilità finanziaria: la governance degli applicativi e dei servizi digitali richiede investimenti iniziali significativi e costi operativi continui per la manutenzione e l’aggiornamento.

Il paradigma “composable application cloud-native”

Affinché le organizzazioni, pubbliche o private, possano offrire tempestivamente servizi efficaci e scalabili, Entando ha creato un approccio modulare che spinge a ripensare il proprio modello di business in termini di asset digitali. Ogni asset digitale può essere costruito a partire da diversi linguaggi di programmazione realizzando così dei bundle che potranno essere utilizzati e riutilizzati per comporre le applicazioni. Quando questi bundle rappresentano una capacità di business ben definita prendono il nome di Packaged Business Capabilities (PBC). Questa logica fa pensare ai famosi mattoncini LEGO: fuor di metafora, ogni applicazione può così essere costruita assemblando funzionalità specifiche già esistenti e scaricabili da un HUB.

Il composable approach, uno dei trend tecnologici previsti da Gartner, richiede un cambio di mindset sostanziale: da project based diventare product based. Per tradurre questo paradigma in realtà, servono le Application Composition Platform (ACP), che consentono di sviluppare nuove applicazioni e di aggiornarle, in maniera rapida e scalabile.
Ciò ha un forte impatto anche sulla sicurezza perché, in caso di vulnerabilità di un componente, si può intervenire facilmente e velocemente, riportando la modifica in tutti i moduli in cui è stata inserita, senza dover rivedere l’intera applicazione come avviene in caso di applicazione monolitica.

L’HUB di Entando

Spiega Serravento: “Ogni ‘mattoncino’ viene riposto in un repository. Si tratta di un HUB, una grande biblioteca, una sorta di marketplace come Google Play o Apple Store.
L’HUB Entando contiene componenti che, in maniera indipendente, possono essere assemblati e resi disponibili. Può trattarsi di componenti come template di pagina o microservizi. Può essere il template AgID o un’integrazione al modulo Spid, pronta e libera di interagire con Spid, per esempio. Ogni Bundle presente nell’HUB è di sua natura indipendente e rispondente ad una specifica funzionalità”.

Vantaggi e prospettive

L’application composition platform Entando fa della modularizzazione il suo punto di forza. Impostando questo modello di sviluppo in modalità componibile, la PA ottiene diversi benefici:

  • Standardizzazione del processo di sviluppo per tutti i soggetti interni ed esterni all’amministrazione;
  • uso e riuso del codice che viene reso disponibile tra team ed amministrazioni diverse.
  • rapido Bug Fixing con conseguente rilascio ed adozione;
  • riduzione dei tempi necessari allo sviluppo e maggiore velocità nel rendere disponibili, ad esempio, i servizi a cittadini, imprese ed altre amministrazioni;
  • riduzione dei costi di sviluppo e manutenzione delle applicazioni.

Nel futuro, un’amministrazione che si dotasse della tecnologia e implementasse un proprio HUB interno, potrebbe inserirvi le proprie applicazioni, sviluppate all’interno o dal system integrator che collabora con l’ente, e i moduli presi dall’HUB pubblico di Entando. Ogni soggetto pubblico potrebbe rendere disponibili le proprie componenti, sviluppate con codice open source, e interfacciarsi con altri enti, con i propri fornitori, le imprese o i cittadini.

“Riteniamo che il nostro approccio modulare, reso possibile dall’HUB e dalla application composition platform Entando, possa essere fondamentale nell’ambito del PNRR, per modernizzare le PA e sfruttare tutte le potenzialità del cloud”, conclude Serravento.

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