Servizi digitali per tutti: la chiave di volta sono le competenze diffuse

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Una sfida Paese fondamentale è quella di creare nei territori competenze centrate su interoperabilità dei servizi, identità digitale, piattaforme cloud. A sottolinearlo è Paolo Vannuzzi, Co-founder e CEO della società ICT di consulenza strategica Noovle, che il 30 ottobre ne discuterà a Palermo all’interno della giornata di lavoro “Servizi pubblici digitali per tutti”, organizzata dal Comune di Palermo, in collaborazione con il Team per la Trasformazione Digitale e FPA

28 Ottobre 2019

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Marina Bassi

Project Officer Area Ricerca, Advisory e Formazione FPA

Photo by Artem Beliaikin on Unsplash -

Servizi Digitali per tutti è il titolo dell’appuntamento che si terrà il 30 ottobre a Palermo (qui il programma), un titolo che sembra proprio sottolineare come argomenti quali cloud, piattaforme abilitanti, uso e riuso del software non siano solo temi per addetti ai lavori, ma che ci sia una chiave per interpretarli e avvicinarli ai cittadini, veri destinatari peraltro del processo di innovazione che stiamo vivendo.

Ne abbiamo parlato con Paolo Vannuzzi, Co-founder e CEO della società ICT di consulenza strategica Noovle.

I servizi usabili al centro della trasformazione digitale

Quali sono le potenzialità vere del digitale per i cittadini? “Non possiamo comprendere la vera portata innovativa del digitale – sottolinea Vannuzzi – se prima non comprendiamo che ruolo ha nei confronti dei cittadini.

Nessuno poteva prevedere l’andamento crescente di questo processo qualche anno fa, e cioè fino a quando non si è compreso il ruolo delle interfacce grafiche e, più in generale, non ha preso piede la concezione di servizi usabili”.

Chiave di volta: le persone

La tecnologia ricopre sicuramente una posizione da protagonista, si pensi alla diffusione del 5G – di cui Noovle peraltro è sostenitore e abilitatore da tempo – che oggi si conferma tra i pilastri della trasformazione digitale. Questa, tuttavia, ha bisogno di una direzione e di una governance strategica per potersi esprimere al meglio. Per questo la chiave può essere solo una: le persone.

“Questo è il vero e unico modello e paradigma su cui investire oggi – sottolinea Vannuzzi -, abbiamo sposato pienamente l’evoluzione digitale costruita sulle persone, possibile solo con percorsi formativi mirati e dettagliati. Basti pensare alle scuole: consapevoli dell’enorme potenziale delle nuove generazioni, abbiamo avviato una collaborazione con l’Università di Catania in ambiti di sviluppo molto richiesti (Digital innovation, Data Analytics)”.

Il ruolo dei dati

Se la trasformazione digitale della PA è un processo inarrestabile, per la maggior parte degli enti pubblici la priorità nei prossimi anni sarà quella di migliorare il rapporto con i cittadini.

Un ruolo centrale è svolto dai dati gestiti nella PA, che sono molti e spesso destrutturati. Sono infatti le amministrazioni pubbliche le prime a generare e collezionare dati. In questo contesto diventa prioritario sfruttare l’enorme quantità d’informazioni per migliorare i servizi tra le stesse PA e i servizi rivolti ai cittadini e alle imprese.

“Oggi, soprattutto nelle PA, le risorse necessitano di essere ottimizzate, in tempo utile per creare valore – aggiunge Vannuzzi -. L’obiettivo dovrebbe essere, quindi, prendere decisioni consapevoli sulla base dei dati, saperli lavorare perché diventino informazioni chiare, ricche, semplici, in un linguaggio comprensibile”.

Gli ostacoli alla trasformazione digitale

In questo contesto, la tecnologia Cloud permette di incrementare il valore estratto dalle informazioni, di ottimizzare i tempi di analisi e di facilitare lo scambio delle informazioni all’interno della PA.

Grazie alla semplificazione dei processi interni e alla capacità di analisi dei dati è possibile effettuare previsioni statistiche sui dati ufficiali, con impatti economici importanti, a livello locale e nazionale.

Tuttavia nella Pubblica Amministrazione la Trasformazione digitale trova i maggiori ostacoli nella mancanza di cultura organizzativa verso il cambiamento, nelle ridotte risorse economiche e ovviamente nella difficoltà nel reperire competenze digitali adeguate. Ecco che la formazione torna a essere la chiave di volta.

Potenziare le competenze digitali sul territorio

Il modello suggerito da Noovle conferma, quindi, l’approccio con cui il Comune di Palermo ha deciso di organizzare l’appuntamento del 30 ottobre in collaborazione con il Team per la Trasformazione Digital.

Alla base ritroviamo l’intenzione di creare valore pubblico partendo dal territorio, così da favorire il potenziamento delle competenze locali. “Si sta notando un bisogno di risorse professionali molto verticale, risorse che oggi in molte università italiane non esistono – conclude Vannuzzi -.

Diventa una sfida Paese fondamentale quella di creare nei territori competenze che vertano su tre aspetti prioritari: interoperabilità dei servizi, identità digitale, piattaforme cloud”.

Paolo Vannuzzi, il Comune di Palermo e il Team per la Trasformazione Digitale torneranno a parlare di tecnologie e formazione delle persone a Palermo, mercoledì 30 ottobre, all’evento “Servizi Digitali per tutti”.

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